Esperienze rotariane

I VOLONTARI DEL ROTARY

Antonio Balini

Con riferimento al tema dell’accordo tra il Rotary e la Protezione Civile  riporto un breve excursus storico avendo partecipato a tutti gli incontri che vi sono stati sin dalla fondazione dei Volontari del Rotary nell’anno di Presidenza, del nostro Club di Franco Gaiani (2003-2004), quando, durante un caminetto alla Casa del Volontariato, comunicò che il Distretto 2040 aveva costituito questa azione rotariana e che si richiedeva di darne comunicazione ai Club al fine di portare i Soci a conoscenza di questo service e cooptarli al fine di formare un gruppo costituito dalle diverse persone presenti nei Club così da poter mettere in campo tutte le professionalità necessarie in caso di bisogno.
Ricordo che Piermarco Romagnoli ne fosse il responsabile distrettuale e che insieme ad altri avesse iniziato a lavorare tanto che, a distanza di qualche tempo, fu firmata una convenzione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Milano.
Siamo stati operativi a distanza di circa un mese dall’evento sismico che ha colpito L’Aquila e dintorni partecipando per una settimana ai sopralluoghi nelle aree assegnateci dalle Protezione Civile della Lombardia e coordinati da Giovanni Sangalli e, in quanto tecnici, compilando le schede AeDes redatte dagli esperti del Ministero per l’individuazione delle abitazioni agibili o meno contribuendo in maniera fattiva a comporre un quadro della situazione abitativa delle aree colpite dal sisma.
Non siamo più stati attivi, con la presenza, in altri eventi, non solo sismici, che dal 2009 in poi hanno colpito il nostro Paese, almeno per quanto mi risulti.
Personalmente ritengo che le azioni che i Rotariani possano compiere in aggiunta a quanto già svolgono, sono non solo molteplici ma anche di grande professionalità, purtroppo le nostre attività e le attuali condizioni socio economiche ci portano ad investire ancora più tempo di quanto avessimo già investito anche se, come sempre accade nelle associazioni, se tutti facessero un passettino faremmo dei grandi passi.
Certo non è facile sensibilizzare i soci anche se è necessario mettere in campo diverse azioni  tra le quali non mi sentirei di escludere che qualche azione possa essere rivolta a qualche Istituto scolastico affinché, sin da giovani o meglio ancora, da piccoli si inizi a parlare con loro di questi temi e dell’importanza delle attività da svolgere a favore del prossimo non come un obbligo ma come qualche cosa che si fa’ perché è avvertito quasi come se fosse un bisogno da cui trarre un piacere nel vedere l’altro stare meglio, non sentirsi abbandonato perché la vicinanza deve essere non solo fisica ma vera.
Non sarebbe male reintrodurre quella ai miei tempi delle Scuole Elementari si chiamava educazione civica!
D’altronde non ci si pensa mai fino a quando non si è toccati da alcuni eventi che la vita ci riserva.
Personalmente, dalla partecipazione all’azione condotta all’Aquila o in altre situazioni, ho scoperto che andavo per “dare” ma quanto ricevevo era molto di più rispetto al mio contributo: sorprendente la dignità, la disponibilità delle persone e paradossalmente l’aiuto che mi veniva dato mentre erano loro ad averne bisogno.
La loro risposta, quando comunicavo loro questa sensazioni era che noi eravamo lì ad aiutarli abbandonando il nostro lavoro e le famiglie per essere accanto a loro: sono sensazioni ed emozioni che non si riescono a descrivere ma che vale la pena essere vissute.
Tutte le azioni che verranno svolte per la divulgazione di questa azione rotariana mi trovano d’accordo ma è necessario che i rotariani, a loro volta non si sentano abbandonati, che periodicamente siano aggiornati sulle attività che la dirigenza rotariana svolge anche sulle loro intenzioni perché soprattutto che ha aderito o che aderirà sia informato e possa esprimere il proprio parere, sentendosi così coinvolto e partecipe e non come è spessissimo successo che vi siano stati lunghi periodi di totale mancanza di informazioni: a volte sarebbe stato sufficiente una comunicazione nella quale si fosse riportato  “Cari amici, non vi sono novità…” o “…stiamo lavorando...” qualcosa di questo tenore è meglio di niente!
È necessario costituire un gruppo che inizi a lavorare, partendo da quanto è già stato fatto, ed è già molto, diffondendo periodicamente notizie, aggiornamenti ecc. e con tutta probabilità si potrebbe riuscire a coinvolgere un maggior numero di soci.