Quasi certamente, ben pochi rotariani del nostro Distretto sanno chi sia stato Giovanni Giavazzi. Così come non lo conoscevo io quando sono stato eletto Governatore.
Non sapevo neppure quale fisionomia avesse. Mi sembrava, però, importante andare a fargli visita; ma prima ho chiesto informazioni a Paolo Moretti, socio come lui del RC Bergamo, per sapere che persona fosse: me lo ha descritto, come fa brevemente nel ricordo che segue, e io sono rimasto davvero impressionato.
Timido e anche un po’ impacciato, andai a trovarlo nel suo studio a Bergamo: non sapevo proprio come ci si comporta con un personaggio simile, con una storia importante, nel Rotary e nella società.
Pochi minuti e lui, sì, proprio il Decano, mi mise a mio agio: con un approccio cordiale, semplice, senza nessuna prosopopea. Non mi parlò di sé, come spesso facciamo tutti noi, ma si preoccupò di me, della mia storia, dei miei interessi, di come avrei raccolto l’eredità di chi mi aveva preceduto. Solo pochissimi accenni alle sue esperienze e, quasi sempre, con umiltà e anche un po’ di autoironia.
Che grande lezione!
Al termine dell’incontro, nel salutarlo, provai un senso di grande orgoglio nell’essere e servire in una organizzazione che ha annoverato persone come lui.
Grazie ancora Giovanni.
Gilberto Dondé
UN RICORDO DI GIOVANNI GAVAZZI
Il 30 giugno 2019 la città di Bergamo e il mondo rotariano si sono inchinati reverenti alla notizia della morte di Giovanni Giavazzi.
Nato a Bergamo il 14 aprile 1920 ha dedicato un’intera vita all’impegno civile, dimostrando nei molteplici incarichi ricoperti grandi doti di equilibrio, sobrietà e lucida intelligenza.
Apprezzato avvocato civilista e amministrativista, nella sua lunga attività politica ha avuto riconoscimenti costanti di amici e avversari, anche per la signorilità sempre manifestata, non disgiunta, quando era il caso, da un vis polemica tanto efficace quanto impeccabile nei modi.
Il suo curriculum è impressionante: assessore al Comune di Bergamo, Presidente della Provincia di Bergamo, Europarlamentare nel 1979 rieletto nel 1984, Vice presidente del partito popolare europeo, membro della commissione economica e monetaria.
Le sue doti di eccellente e lungimirante statista sono state negli anni apertamente riconosciute da personalità quali Kohl e Delors, che lo hanno frequentato a lungo e molto stimato.
Nella sua città è stato, inoltre, Presidente del Credito Bergamasco nel periodo più fulgido della sua autonomia, nonché Presidente della Fondazione Italcementi sino a poco tempo fa, incarichi nei quali ha saputo coniugare modi garbati e efficienza operativa.
Entrato giovanissimo nel Rotary Club Bergamo ne è diventato, sempre in giovane età, Presidente e nel 1978, primo bergamasco nella storia rotariana, ha assunto l’incarico di Governatore del Distretto lombardo, distinguendosi per le consuete doti di intelligenza, eleganza e naturale predisposizione alla leadership.
Nell’ambito privato è stato uomo legatissimo alla moglie Angiola Maria e alla famiglia.
Eccellente tennista, in età avanzata si è dedicato senza ottusi entusiasmi al golf da lui definito un gioco a differenza del tennis, a suo giudizio sport vero.
Consentitemi infine di concludere con alcune note personali, scritte per altro con sincera commozione, per l’ammirazione che ho sempre avuto nei suoi confronti e per la grande simpatia e cordialità che mi ha sempre manifestato.
Nella mia vita, in alcune occasioni, prima di accettare incarichi significativi ho voluto sentire il suo parere disinteressato. Anche nel momento di accettare la candidatura a Governatore del Distretto 2040 ho richiesto un suo parere. Ricordo il suo sorriso quando, con elegante distacco, mi ha detto che un’esperienza del genere non avrebbe cambiato la mia vita ma mi avrebbe consentito un accrescimento particolarmente interessante dal punto di vista umano e stimolante nell’ambito di un servizio civile di respiro internazionale.
Termino questo breve ricordo con una piccola confessione che contravviene il personale convincimento di non sbandierare mai il mio voto politico: ebbene non ho remore a dichiarare che nel 1984 per l’unica volta in vita mia, pur essendo notoriamente un laicista a ventiquattro carati, ho votato per la DC, ma in realtà era un voto per l’Avvocato Giovanni Giavazzi, uomo delle istituzioni, che oggi rimpiangiamo nel modestissimo panorama politico attuale e ricordiamo con affetto, rispetto e rotariana amicizia.
Paolo Moretti