Il Rotary Club di Merate Brianza sosterrà i Comuni di Paderno d’Adda e Calusco nel convegno che le due amministrazioni promuoveranno nella primavera del 2020.
Finalizzato alla richiesta di inserimento del Ponte San Michele nell’Heritage List, elenco dei siti che l’UNESCO considera patrimonio dell’umanità, il convegno (annunciato da Silvia Di Fronzo, Assessore a Calusco, presenti Gianpaolo Villa, Vicesindaco di Paderno d’Adda, e Valter Motta Presidente di “Habitat”, associazione culturale padernese) è uno dei passaggi richiesti dal sodalizio mondiale. I ponti a un solo arco in ferro, per i quali si chiederà la “protezione” sono cinque: con il San Michele sono in lista anche due ponti francesi, uno tedesco e uno portoghese.
Anche qui il sostegno del Rotary non mancherà. Nella sua prima conviviale, Giuseppe Martinelli, nuovo Presidente del Rotary di Merate, ha assicurato che informerà i Club dei Paesi europei interessati affinché, durante le manifestazioni che si terranno in Europa, sostengano l’iniziativa. Invitato all’incontro, Edoardo Gerbelli, nel 2021 Governatore del Distretto 2042, ha assicurato il suo sostegno. «A Dubai per un convegno di lavoro – ha sottolineato – durante la presentazione di ponti nel mondo, è apparsa una slide con l’immagine del Ponte di Paderno. Già ne conoscevo l’importanza, quel passaggio me lo ha confermato».
Questi alcuni dei momenti più significativi della tavola rotonda promossa al Lido di Imbersago dal Rotary Club Merate Brianza. Un incontro (nato da un’idea di Giorgio Sirtori ndr) che ha registrato sinergie unanimi nei confronti del tema da discutere, ovvero la richiesta di inserire il ponte San Michele tra i beni dell’umanità.
Relatore della tavola rotonda il professor Edo Brichetti, letterato e architetto, studioso internazionale di problemi delle acque, nonché profondo conoscitore dell’Adda Leonardesca e dei Navigli di Milano (sua l’idea dell’Ecomuseo di Leonardo sul medio corso dell’Adda). Accanto a lui, oltre al presidente Martinelli, Daniele Bianchi, referente Rotary per il progetto “Ponte – UNESCO”, Edoardo Gerbelli del Distretto Rotary 2042, Canzio Dusi, che nel 2019-20 coordinerà i progetti Rotary Club di Merate, Gianpaolo Villa, Vicesindaco di Paderno d’Adda, Valter Motta, Presidente dell’associazione “Habitat”, Silvia di Fronzo, Assessore alla cultura di Calusco, Enzo De Concilio, Presidente del Rotary Club Isola Bergamasca e Silvano Ravasio, di Promo Isola bergamasca. A coordinare Giancarlo Ferrario, giornalista. «I Rotary – ha esordito Martinelli – cercano di supportare associazioni ed enti del territorio su progetti di valore. Anche di valenza internazionale, come può essere definito il tema di cui parleremo stasera”. «Il ponte di Paderno – ha continuato Gerbelli – deve affrontare tre criticità; quella ambientale, intesa come inserimento culturale e nella natura. Le infrastrutture, perché quando verrà riaperto la viabilità rimarrà problematica. Quella politica. Da anni se ne parla, ma il problema non è ancora stato affrontato. La nostra discussione vuole contribuire a trovare soluzioni. «Siamo in una congiuntura favorevole – ha detto il professor Brichetti – il San Michele, chiamiamolo così per evitare campanilismi, è stato inaugurato nel 1889, come la Tour Eiffel. Ho partecipato qualche giorno fa in Spagna a un convegno internazionale sulla riapertura delle vie d’acqua. Noi dobbiamo riaprire la navigazione sull’Adda. Le vie d’acqua sono state fondamentali per ricostruire e far rinascere Milano. Il ponte poi, si inserisce perfettamente in un contesto naturale unico, quello della fora nella valle di Paderno. Il percorso per l’inserimento nella Lista dell’UNESCO non sarà ne breve, ne facile. Il libro che lo racconta è di 357 pagine. Sarà un’impresa non facile, ma possibile. È però necessario che politici e tecnici lavorino insieme, con un obiettivo comune. Tre i presupposti richiesti: la proprietà, che è di RFI; l’utilità, in quanto un ponte esiste perché unisce le due rive; una zona di rispetto che anticipi l’opera, qui la bellissima fora dell’Adda. L’UNESCO chiede che per il suo inserimento, l’opera sia: unica, irripetibile, irrinunciabile. Direi che ci siamo, perché siamo anche al centro dell’area leonardesca. Il ponte San Michele è un capolavoro dell’architettura del ferro, realizzato dalle Officine di Savigliano (già Fiat ndr). E favorisce l’interscambio di valori tra le due rive. È, tra l’altro, inserito nel piano dei trasporti. È un esempio straordinario di architettura, realizzato in un contesto dove il lavoro dell’uomo, anche con il Naviglio e le centrali idroelettriche sull’Adda, si è perfettamente inserito nella natura. Qui è nata la Rivoluzione Industriale Italiana. Per raggiungere l’obiettivo, occorre costruire subito un management, ma prima e soprattutto, bisogna costruire la coscienza civile del bene, in natura e opere, di cui siamo disponiamo».
«Con la chiusura del ponte – ha continuato Silvia Di Fronzo, assessore a Calusco – ci siamo trovati disorientati. La provinciale sempre piena di traffico, era deserta. Quanto accaduto ci aveva messo in difficoltà. Siamo pronti a sostenere la candidatura per la lista nell’UNESCO. Nella primavera 2020 organizzeremo, con Paderno, il convegno richiesto».
«Quello che dobbiamo costruire, subito – ha continuato Valter Motta, presidente di Habitat – è la consapevolezza su quello che ci circonda. A Solingen, in Germania, ci siamo trovati di fronte l’organizzazione e la decisione dei tedeschi. Ci vanno bene. Abbiamo subito riaperto “Habitat”, braccio operativo che potrà muoversi con maggior facilità dell’Amministrazione Comunale. Dobbiamo costruire un Comitato unico, trasnazionale, dove inserire subito tecnici, politici e amministratori. Uso le parole del professor Brichetti; l’opera dovrà essere unica e irripetibile. Già ci siamo. Dunque parte del lavoro è già fatto. Irrinunciabile lo è per molti di noi. RFI ha investito 20 milioni, sono certo, come ha già fatto partecipando ai convegni e sottoscrivendo i memorandum, che sosterrà il progetto UNESCO». «La nostra amministrazione – ha sottolineato il Vicesindaco Gianpaolo Villa, che è anche Assessore al bilancio – ha già investito. Mettendo a disposizione di Habitat 1600 euro nel 2018 e 6500 nel 2019. Ne serviranno molti di più, serviranno aziende che ci sostengano, ma un brand UNESCO sul ponte di Paderno sarebbe un brand per l’intero territorio, con ritorni, in termini economici, inimmaginabili». Dopo il sostegno di De Concilio, Rotary Isola Bergamasca, Silvano Ravasio, di Promo Isola Bergamasca, si è detto pronto a collaborare. «Qualche anno fa avevamo dei sogni. Sono diventati progetti realizzati. Adesso nel nostro libro degli impegni, a pagina uno c’è scritto “Ponte San Michele nella lista Unesco”».
Marco Martorana, socio Rotary, ha proposto una raccolta fondi sul territorio, mentre Daniele Bianchi ha assicurato il coordinamento con i Rotary europei interessati e la necessità di coinvolgere la società civile. «Noi vi saremo di supporto, anche con le delegazioni straniere – ha concluso Martinelli – faremo il possibile per darvi una mano».
Il percorso è tracciato. Le sinergie sono già in campo. La strada sarà probabilmente in salita, ma, come ha detto Brichetti «L’impresa non sarà facile, ma nemmeno impossibile».
In allegato, la rassegna stampa dell’evento.
Sergio Perego