GIUGNO 2017
Cari amici,
mi sono domandato: “perché il Rotary ha deciso di dedicare l’ultimo mese dell’anno sociale ai Circoli
Rotariani detti anche Fellowship?
Io credo che il motivo principale sia il fatto che le fellowship sono fatte di coesione tra i soci al di là e al di
sopra delle strutture di Club, dei vincoli distrettuali, di Paese, di lingua, di età, e costituiscono una fonte di
salda amicizia basata su intenti condivisi.
Amicizia: dei cinque principi dell’agire rotariano (servizio, amicizia, diversità, integrità leadership) in
quest’anno di lavoro e di contatti con tutti i Club del Distretto mi sono reso conto che l’amicizia è l’elemento
più importante, dove la vera amicizia non è solo l’andare insieme a cena, ma il rispetto, la fiducia, l’affinità di
intenti, la disponibilità reciproca.
I club nei quali è diffuso questo senso di amicizia sono quelli in cui i soci si trovano a loro agio e che
rimangono negli anni e che conseguono con gioia e soddisfazione i migliori risultati nel servizio rotariano.
Purtroppo ho sperimentato anche alcune – poche per fortuna – situazioni di disagio, di insoddisfazione, di
litigiosità e di abbandono ed erano proprio quelle in cui non era presente lo spirito di amicizia che ho sopra
definito.
Se volete godere la vostra appartenenza al Rotary dovete apprestarvi a viverlo in spirito di vera amicizia,
sorvolando e smorzando quei contrasti che possono sorgere in qualunque aggregazione umana.
Il mandato volge al termine, ma non intendo fare qui dei consuntivi: in modo adeguato, e spero gradevole,
questi saranno presentati a chi avrà la benevolenza di venire al Convegno distrettuale, sabato 24 giugno,
tenendo presente che il Congresso è l’evento istituzionale più importante dell’anno, nel quale ciascuno di noi
può sperimentare la propria crescita rotariana.
Al Congresso, non qui, parleremo dei risultati del Forum Milano, Identità e Futuro, dei due più importanti
progetti, nella nostra comunità e in Africa, degli importanti Protocolli di Intesa stipulati con L’Assolombarda, la
Protezione Civile e la Regione Lombardia.
Qui desidero chiudere ricordando che, come ci ha insegnato Paul Harris, in noi la tendenza alla innovazione
non deve mai venir meno: non dobbiamo aver paura a procedere con la nostra squadra su sentieri inesplorati,
con determinazione, ma anche con grande prudenza, tenendo sempre presente quella massima di
Macchiavelli che citai all’inizio del mio mandato e che mi piace citare di nuovo ora, nel congedarmi da voi:
Non c’è nulla di più difficile da intraprendere,
di più pericoloso da gestire,
di più insicuro da raggiungere,
dell’iniziativa di avviare un nuovo ordine di cose.
PierMarco Romagnoli