La scelta del Distretto 2042 di realizzare un camp virtuale in attesa che le attività di Scambio Giovani possano riprendere
Il 19 marzo il Board del RI ha annunciato la decisione che da tempo era nell’aria: le attività dello scambio giovani saranno sospese fino al 30 giugno 2022.
La decisione è assolutamente sensata, lo abbiamo detto tutti, dopo aver provato a realizzare almeno parzialmente gli scambi lunghi nel periodo gennaio-giugno 2021 (cosa poi che ovviamente non si è potuta fare), e vissuto lo scorso anno di questi tempi le difficoltà del rientro dei ragazzi nel caos totale. Solo NGSE potrà continuare il proprio percorso, ma sono tante le domande che ci si pone anche in questo caso.
La tutela dei ragazzi viene al primo posto, insieme alla necessità dei rotariani di poter operare con la mente libera da preoccupazioni per quanto possibile.
Si auspica che possiamo rivedere almeno per i brevi e i camp questa decisione all’inizio della prossima primavera, ovviamente se le condizioni lo consentiranno.
Nel frattempo il Rotary International ha incoraggiato i distretti certificati a proseguire gli scambi con modalità virtuale e a questo punto, la domanda di cosa fare tra qui e il prossimo anno, a noi che siamo orfani di scambi già da un anno, ronzava nella testa da qualche tempo, e la conferma della sospensione del programma ha solo contribuito a stuzzicare la fantasia.
Pertanto, ci siamo chiesti perché non fare un camp virtuale? Esatto, perché no? E quindi eccoci a lavorare con l’obiettivo di raggruppare dei ragazzi che partecipino al primo camp virtuale del Distretto 2042 sfidandosi per conquistare un posto fisico il prossimo anno quando torneremo a fare i camp. Il format dovrebbe vedere 5 squadre di 4 ragazzi sfidarsi in gare di nodi, di cucina alternate a lezioni teoriche per un periodo di una decina di giorni.
In palio la partecipazione ai camp del prossimo anno per la squadra prima classificata. Accontentiamoci di questo e pensiamo che prima o poi torneremo a lamentarci dei ragazzi che non hanno voglia di vogare o camminare, o del fatto che ci siamo alzati all’alba per portarli a prendere un aereo che parte con un giorno di ritardo facendoci fare una ulteriore levataccia. Torneremo a lamentarci del fatto che vanno in giro per la strada come le mucche al pascolo, ma stiamo solo aspettando di poterlo fare di nuovo, perché ci manca tutto questo e sappiamo bene quanto.