L’importanza dell’inclusione
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha parlato, durante la plenaria del Parlamento europeo, sul caso della sedia mancante per lei nell’incontro col presidente turco Erdogan.
«Mi sono sentita ferita e lasciata sola: come donna e come europea. Non riesco a trovare alcuna giustificazione per il modo in cui sono stata trattata. Sono la prima donna a essere Presidente della Commissione europea. Io sono la Presidente della Commissione europea. Ed è così che mi aspettavo di essere trattata in visita in Turchia due settimane fa, come un Presidente della Commissione, ma non lo sono stata.Non riesco a trovare alcuna giustificazione per il modo in cui sono stata trattata. Quindi, devo concludere che è successo perché sono una donna. Sarebbe successo se avessi indossato una giacca e una cravatta? Nelle foto di precedenti riunioni non ho visto alcuna carenza di sedie. Ma d’altra parte, non ho nemmeno visto nessuna donna in queste foto. Certo, so di essere in una posizione privilegiata. Sono il Presidente di un’istituzione molto rispettata in tutto il mondo. E, cosa ancora più importante, come leader, posso parlare e farmi sentire. Ma che dire di milioni di donne che non possono? Donne, che sono ferite ogni giorno in ogni angolo del nostro pianeta ma non hanno né il potere né la carica di parlare? Quando sono arrivata alla riunione, c’erano delle telecamere nella stanza. Grazie a queste, il breve video del mio arrivo è diventato subito virale e ha fatto notizia in tutto il mondo. Non c’è stato bisogno di sottotitoli. Non c’è stato bisogno di traduzioni. Le immagini parlavano da sole. Ma lo sappiamo tutti: migliaia di incidenti simili, la maggior parte dei quali molto più gravi, passano inosservati. Nessuno li vede o ne sente parlare. Perché non c’è una videocamera. Perché nessuno presta attenzione. Dobbiamo assicurarci che anche queste storie vengano raccontate! E che, quando viene detto, venga messo in pratica. Per essere credibili, tuttavia, non dobbiamo solo criticare gli altri. Per essere credibili, dobbiamo anche agire a casa nostra. Perché questa è l’Unione in cui credo. Un’Unione che mantiene il suo motto: uniti nella diversità”.
E se questa situazione si replicasse con il nostro futuro Presidente Internazionale Jennifer Jones?
«Naturalmente, non sappiamo cosa ci porterà il nuovo decennio, ma a prescindere, dobbiamo sempre essere coscienti della nostra speciale responsabilità. Poiché nel Rotary noi siamo a favore dei valori di eguaglianza, tolleranza e pace. La tolleranza è una preoccupazione rilevante in così tante parti del mondo in questo momento. Il Rotary non è un’organizzazione politica e deve rimanere tale. Ma quando le cose vanno ovviamente male, non possiamo distogliere lo sguardo. I rotariani non devono rimanere in silenzio. Noi restiamo fedeli ai nostri valori e alla nostra Prova delle quattro domande. Veniamo valutati non solo per i nostri risultati, ma anche per il nostro atteggiamento».
Holger Knaack, Presidente del Rotary International 2020/2021
Una delle principali priorità del Rotary è la crescita e la diversificazione dell’effettivo, per assicurare che il Rotary rifletta maggiormente le comunità che assistiamo e comprenda tutte le culture, le esperienze e le identità. Stiamo creando un’organizzazione più aperta e inclusiva, equa per tutti, che crea buona volontà, a beneficio delle nostre comunità. Per aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo, il Consiglio centrale del RI ha approvato una dichiarazione sulla diversità, equità e inclusione (DEI):
In qualità di rete globale che si impegna per creare un mondo in cui le persone collaborano e agiscono per generare un cambiamento duraturo, il Rotary è consapevole dell’importanza della diversità e valorizza il contributo delle persone di ogni ceto sociale a prescindere da qualsiasi fattore tra cui: età, etnia, razza, colore, capacità, religione, stato socioeconomico, cultura, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Il Rotary promuove una cultura inclusiva, equa e variegata dove le persone appartenenti a gruppi con scarsa rappresentanza possano avere maggiori opportunità per partecipare come membri e leader. Fare della diversità, dell’equità e dell’inclusione una priorità è responsabilità di tutti, dai soci del Rotary allo staff del Segretariato.
Cosa può fare il tuo club
• Parlare della diversità con i soci del club e creare un piano d’azione per la diversità e l’inclusione dei soci utilizzando la valutazione
“Diversificazione del tuo club”
• Invitare gli esperti del posto in materia di diversità, equità e inclusione a parlarne alla prossima riunione di club.
• Connettersi con le organizzazioni locali che sostengono la diversità, l’equità e gli sforzi di inclusione e lavorare con loro su progetti o eventi.
• Incoraggiare e sostenere le persone di gruppi sottorappresentati ad assumere posizioni di leadership nel club e Distretto.
• Incoraggiare i soci del club a seguire il corso Diversificare il club nel Centro di apprendimento per saperne di più sulla diversità, l’equità e l’inclusione.
• Creare una commissione con funzioni di consulenza in ambito comunitario e invitare alcuni soci della comunità e del club a partecipare. Imparerai ciò che è importante per la comunità e scoprirai come passare all’azione lavorando insieme.
Tre modi per rendere il tuo club più inclusivo
Katey Halliday
Socia del Rotaract Club di Adelaide City e del Rotary Club di Adelaide Light, Australia Meridionale, Australia
Il Rotary ha adottato di recente un regolamento su diversità, equità e inclusione che trasmette un forte messaggio sulla nostra scelta relativa all’inclusività. Il Rotary ha club in tutto il mondo e raggiunge una vasta gamma di persone con i suoi progetti di service. Quindi siamo già ampiamente diversificati, ma c’è un altro ingrediente, l’inclusione, che costituisce la chiave per godere in pieno e in modo durevole i benefici della diversità. Quanto è inclusivo il tuo club?
Verna Myers, fondatrice della Verna Myers Company e Vicepresidente per la strategia di inclusione di Netflix, ha spiegato la differenza tra i due concetti in questo modo: «Diversità è quando ti invitano alla festa, inclusione è quando ti invitano a ballare». Quando parliamo dell’effettivo del Rotary, questo vuol dire che non basta invitare persone con esperienze e provenienze diverse alle nostre riunioni ed eventi. Dobbiamo includerli nella pianificazione e nelle decisioni dei club e di valorizzare il loro contributo. Ecco qualche idea per coltivare l’inclusione.
Fare in modo che il club sia accessibile
- Il posto in cui vi riunite va bene per tutti? In caso contrario, pensate alla possibilità di riunirvi da qualche altra parte.
- Se qualcuno non può essere presente, può trovare le informazioni?
- L’orario delle vostre riunioni va bene per i gruppi demografici che state cercando di attrarre? Potreste proporre delle opzioni, per esempio, svolgendo alcune riunioni la mattina e altre la sera. Non è detto che in tutte le riunioni si debba consumare un pasto.
- Ci sono forse delle spese non necessarie che ostacolano la partecipazione di qualcuno, come quella per i pasti? Un menu troppo limitato potrebbe, inoltre, creare un’involontaria barriera per chi osserva restrizioni dietetiche. Si può anche pensare di offrire l’opzione di non consumare affatto un pasto.
- È possibile esigere le quote su base mensile o trimestrale, invece che annuale, per coloro che preferiscono questa opzione? Si potrebbe prevedere una piccola quota aggiuntiva per coprire i maggiori costi.
Dare a tutti i soci qualcosa di significativo da fare
Per far questo, i dirigenti del club devono capire perché ciascun socio si trova lì e individuare le attività più adatte a soddisfare le sue passioni e per quale scopo si è affiliato al club. A volte è più facile fare una cosa in prima persona che delegarla ad altri, ma affidare un compito a un nuovo arrivato è un ottimo modo per includerlo.
Fare formazione sui temi della diversità e dell’inclusione
Ogni club può trarre beneficio da un’onesta discussione su questi argomenti. Ho ascoltato le reazioni di molti soci e ho sentito, nel dare la mia consulenza ai distretti, che ci sono persone che esitano ad affiliarsi a causa di commenti o comportamenti inappropriati che hanno sperimentato. Potete invitare un relatore o tenere una seduta di formazione su qualcuno di questi argomenti:
- Usare un linguaggio inclusivo: per apprendere quali effetti possono avere le parole che usiamo nel creare una cultura di comportamenti standardizzati. Un modo di parlare connotato in termini di genere, per esempio, è un ostacolo all’uguaglianza di genere. Per centrare l’obiettivo di avere un effettivo e una leadership composti per il 30% da donne entro giugno 2023, occorrono azioni positive in questo senso.
- Riconoscere ed evitare pregiudizi e discriminazioni inconsapevoli. A volte una persona viene trattata in modo non equo, anche senza che chi lo fa se ne renda conto, per una sua caratteristica personale.
- Capire ed evitare le molestie sessuali. Il movimento “me too” ha richiamato l’attenzione sulla questione. Chiamate un esperto per sensibilizzare il vostro club sull’argomento e su ciò che può fare per prevenirle.
- Far notare e mettere in discussione i comportamenti inappropriati a cui assistiamo. David Morrison, già Lieutenant General dell’Esercito Australiano, e oggi presidente del Diversity Council Australia, ha osservato: «Lo standard che lasci passare è lo standard che accetti».
- Partecipare alla Giornata Internazionale della Donna, alla Giornata dell’Armonia, alle celebrazioni locali del Pride e ad altre giornate che celebrano la diversità.
Ci sono molte strategie che il vostro club può adottare, ma perché funzionino bisogna comunque accettare che il cambiamento sia essenziale perché il Rotary continui ad avere successo. Possiamo ammirare il Rotary International per aver scelto una cultura favorevole alla diversità, equità e inclusione. Spetta ai soci trovare come metterla in pratica a livello di club.