Un progetto per migliorare il pianeta
I giovani vanno tutelati, aiutati e incoraggiati a disegnare loro stessi il proprio futuro, perché sono già parte integrante della società attuale e hanno il diritto e il dovere di promuove, anche per loro interesse, una società sostenibile. Con questo ultimo termine si intende la possibilità di soddisfare le proprie necessità senza togliere nulla alle generazioni future. È necessario dar loro voce e fare in modo che questa voce venga ascoltata oggi, domani, il prossimo decennio.
A volte penso a Greta, oggi quasi sparita e inascoltata. È stata un fenomeno mediatico che oserei quasi definire effimero. Eppure, la sua campagna ecosostenibile deve proseguire, deve andare avanti, deve essere ancora ascoltata. I media erano più interessati a lei, giovane ragazzina, che alla sua campagna. Gli obiettivi di Greta non sono spariti: è solo sparita dal radar la portavoce. Noi come Rotary abbiamo, invece, la forza di poter promuovere le idee dei giovani mantenendo alta l’attenzione su quello che vogliono e non su chi lo vuole. Il pensiero dei nostri giovani tra 5 anni sarà ancora una campagna importante per il Rotary, anche se chi l’ha promossa giovane non lo sarà più. Questa è la fondamentale differenza tra media e Rotary. I media puntano alla notorietà della persona, noi puntiamo all’ideale.
Il progetto Hackathon, rinominato in Hack for the planet, sta finalmente prendendo il via con l’apertura delle iscrizioni, avvenuta il primo di luglio. Una competizione tra tutti i Distretti d’Italia per promuovere e sviluppare un progetto su base ambientale ed ecosostenibile. A oggi non sappiamo ancora il titolo del compito da svolgere, che ovviamente sarà svelato solo al momento della gara.
Ogni Distretto ha la possibilità di far partecipare 2 squadre a questo contest, che prevede una competizione effettiva di 8 ore, che si svolgeranno a chiusura di circa due mesi di preparazione all’evento. Le squadre saranno guidate e istruite dalla Scuola di Robotica di Genova. Il nostro Distretto sta ultimando le sue squadre, da 10 persone ciascuna. Orgogliosamente possiamo dire che l’Interact ha risposto con entusiasmo alla proposta presentando già una squadra quasi interamente composta da solo soci interni al club. Un risultato di grande rilievo se consideriamo che sono un gruppo di pochi elementi, molto giovani ma ben aggregati tra loro. Onestamente è un risultato che non mi sorprende perché, avendo già collaborato con loro per il progetto sulla sicurezza stradale, sapevo già che sono ragazzi interessati con tanta voglia di partecipare e di mettersi in gioco.
Il Rotaract, contando su un numero molto più alto di soci, sta effettuando delle selezioni per presentarsi con una squadra eterogenea e formata con lo scopo di vincere. De Coubertin probabilmente non approverà appieno questo approccio del Distretto 2042, ma noi e il Governatore Gerbelli, invece, si. Con entrambe le squadre puntiamo alla vittoria sfruttando le diverse potenzialità di queste. Da una parte l’Interact, con una forte coesione, molto entusiasmo e la voglia di farsi sentire e di emergere, dall’altra parte l’esperienza di chi ha già partecipato a concorsi di questo genere.
In bocca al lupo.