Vaccinare sino “all’ultimo bambino”: mai come adesso!
Le cattive notizie non vengono mai sole: in questi giorni cariche di notizie tremende, ci sono altre due notizie che ci fanno tremare.
La prima è quella che, nello Stato Africano del Malawi, è stato segnalato un caso di poliomielite dovuta al virus selvaggio della polio tipo 1(WPW1) in una bambina di 3 anni. Il fatto di sapere che il ceppo virale proviene dal Pakistan e quindi è “importato” in qualche modo da un Paese endemico (vi ricordate il titolo del nostro secondo incontro? “Il virus dista da noi solo un volo d’aereo”), non diminuisce la gravità della situazione: se si abbassa la copertura vaccinale, siamo, e lo sono soprattutto i bambini, esposti al rischio della malattia.
Cosa fare allora? Lo Statement del Rotary su questa situazione può aiutarci a capirlo.
Dichiarazione del Rotary sul caso di poliomielite selvaggia in Malawi:
A seguito della continua sorveglianza della malattia, la Global Polio Eradication Initiative (GPEI) ha confermato un caso di poliovirus selvaggio di tipo 1 (WPV1) in un bambino affetto da paralisi in Malawi. L’analisi ha mostrato che il virus è geneticamente legato al WPV1 che era circolato nella provincia pakistana del Sindh. Il GPEI sta supportando le autorità sanitarie del Malawi per condurre una valutazione approfondita della situazione e avviare attività urgenti di immunizzazione per mitigare qualsiasi rischio di diffusione. Le misure di sorveglianza ambientale vengono ampliate anche in Malawi e nei paesi limitrofi per rilevare eventuali altri casi potenziali. Il rilevamento del WPV1 al di fuori dei due paesi endemici rimanenti del mondo, Pakistan e Afghanistan, è una seria preoccupazione e sottolinea l’importanza di dare priorità alle attività di immunizzazione contro la poliomielite in paesi come il Malawi per prevenire future istanze di importazione. Il Rotary ha continuato a fornire un forte sostegno finanziario all’Africa dall’ultimo caso precedente in Nigeria. Negli ultimi due anni, il 54% del budget del Rotary PolioPlus ha sostenuto la sorveglianza delle malattie, la risposta alle epidemie, l’acquisto di vaccini e le spese operative in tutta l’Africa. Sebbene le notizie dal Malawi siano deludenti, il programma antipolio ha visto importazioni da paesi endemici in regioni che in passato sono state certificate libere dalla polio selvaggia e si è mosso rapidamente per fermare con successo la trasmissione del virus in queste aree. Trattandosi di un caso importato dal Pakistan, questo rilevamento di WPV in Malawi non influisce sullo stato di certificazione libera dalla polio selvaggia della regione africana dell’OMS. Negli oltre tre decenni trascorsi da quando il Rotary ha lanciato il suo programma PolioPlus e formato il GPEI, abbiamo ripetutamente sottolineato che la polio ovunque è una minaccia per i bambini di tutto il mondo. Il caso del Malawi importato dal Pakistan sottolinea l’importanza di tale affermazione. Ora è il momento per tutte le parti – rotariani, comunità, leader di governo e partner globali – di impegnarsi nuovamente a porre fine a tutte le forme di polio per sempre. Come rotariani, è fondamentale intensificare i nostri sforzi per sensibilizzare sull’importanza di raggiungere tutti i bambini con i vaccini contro la poliomielite e continuare a raccogliere i fondi necessari per svolgere attività critiche di eradicazione per proteggere i bambini vulnerabili e prevenire ulteriori focolai
La seconda notizia è che in Ucraina è stato confermato l’isolamento di poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino (VDPV2), in una bambina di 17 mesi affetta da paralisi flaccida acuta. Lo stesso virus è stato isolato anche in sei fratelli sani della bambina. Questo focolaio è stato classificato come da virus circolante derivato dal vaccino (cVDPV2). L’OMS valuta il rischio di diffusione nazionale come elevato a causa dei tassi di copertura vaccinale storicamente bassi in Ucraina. Non oso pensare a cosa possa succedere ora in questo paese con una guerra in atto!
Queste due situazioni ci fanno drammaticamente capire che solo un costante elevato livello di protezione vaccinale può evitare queste tragedie. Il mio pensiero va anche alla situazione italiana: dal 2002, dopo l’eradicazione completa della polio in Europa, l’unica forma di vaccino somministrato è quello inattivato (Salk), che sappiamo essere estremamente efficace nel proteggere i bambini dalla malattia dovuta a WPV, ma non può fermare la diffusione del virus in una comunità e non è indicato nelle campagne in risposta a focolai epidemici. Nelle Regioni con tasso di copertura vaccinale sotto il 95%, e abbiamo visto che ce ne sono, ci sono molti bambini con scarsa o assente protezione vaccinale, così l’eventuale arrivo del virus selvaggio (il già detto “volo d’aereo”) potrebbe far tornare la poliomielite anche tra di noi.
Per tutti questi motivi noi rotariani dobbiamo continuare a far nostro l’impegno di sostenere la campagna End Polio Now per tenere alta la consapevolezza che si deve giungere sino “all’ultimo bambino” per poterci liberare dalla polio e per offrire il sostegno economico necessario a farlo.