Speranza nel combattere un flagello globale
Mentre sono seduta con un gruppo di dirigenti del Rotary in Zambia, faccio una domanda: «Quanti di voi hanno mai avuto la malaria?». Tutti alzano la mano. Cominciano persino a parlarmi della prima, seconda o terza volta che hanno avuto la malattia, una delle principali cause di morte e infermità in molti Paesi in via di sviluppo. Loro sono fortunati. Hanno accesso a cure mediche e medicinali salvavita. Per le popolazioni rurali dello Zambia, la storia è molto diversa. Su una panchina di legno in un piccolo villaggio, mi siedo con Timothy e il suo bambino Nathan. Con una troupe che riprende la nostra conversazione, mi racconta di quando Nathan ha mostrato segni di malaria. Portò il figlio nella casa di una vicina che era un’operatrice sanitaria della comunità, dove Nathan ricevette rapidamente i medicinali che gli salvarono la vita. Con calma, Timothy mi racconta dell’infezione di malaria dell’altro figlio qualche anno prima. «Quel figlio l’ho dovuto portare in una clinica a più di 8 km di distanza» – dice, era in bicicletta con il figlio sulla schiena e poteva sentire le gambe di suo figlio diventare fredde e il suo corpicino che si afflosciava. Quando finalmente entrò nella clinica, gridò aiuto, ma era troppo tardi. La telecamera smette di girare e ci sediamo in silenzio. Comincia a piangere, e io lo stringo forte. «Ho perso mio figlio, ho perso mio figlio», dice. Questa storia è fin troppo simile a quella delle famiglie che incontreremo nei giorni successivi, eppure c’è speranza. Partners for a Malaria-Free Zambia è il primo beneficiario del programma di grande portata del Rotary che sta salvando numerose vite. In due province dello Zambia, 2.500 operatori sanitari volontari sono stati selezionati dalle loro comunità per avvicinare le cure mediche a coloro che ne hanno bisogno e per essere in grado di diagnosticare e trattare la malaria, e altri disturbi.
Jennifer Jones
Presidente del Rotary International