Care amiche e cari amici rotariani,
in questi primi passi del nostro anno insieme, sento forte la responsabilità – e il privilegio – di poter condividere con voi una visione. Non un semplice programma, ma un’idea profonda di Rotary: un Rotary che non sia solo un contenitore di attività, ma un luogo di senso. Perché non basta fare riunioni: serve dare direzione. Non basta appartenere: occorre credere. Viviamo tempi che ci chiedono il coraggio di cambiare passo, senza però smarrire l’identità. Dobbiamo modernizzare linguaggi, format, relazioni, pur restando fedeli ai nostri valori. Il mondo cambia – e noi con lui – ma senza mai tradire il cuore del nostro impegno.
Credo fortemente nei Club come laboratori vivi di comunità e di cultura. Non dobbiamo limitarci a “fare service”: dobbiamo lasciare un impatto. Ogni progetto, ogni incontro, ogni gesto racconta chi siamo. E ogni Club è una voce, unica e preziosa, nel grande coro del nostro Distretto. In questo cammino, chiedo ai Presidenti di essere leader di “cura”. La vera autorità oggi nasce dall’ascolto, dall’attenzione, dalla capacità di generare futuro. Non ci serve chi comanda: ci serve chi guida con l’esempio, con la sensibilità, con la fiducia. Ai giovani di Rotaract e Interact non vogliamo più chiedere di adattarsi al nostro mondo: vogliamo aprire le porte al loro. Offrire loro spazi reali di azione, di protagonismo. Perché un Rotary che non dialoga con il futuro, è destinato al passato.
Anche la formazione deve cambiare: non più adempimento, ma libertà. Occasioni per pensare, dubitare, reinventare. E la comunicazione? Meno vetrina, più voce. Raccontiamo storie vere, che lascino tracce. Parliamo il linguaggio delle persone, non solo dei protocolli. Il nostro service deve essere ad alta intensità umana. Agire là dove il bisogno è reale: nel sociale, nell’educazione, nell’ambiente. Pochi progetti, ma vivi. Non conta la quantità: conta la qualità trasformativa. Sogno un Distretto che sia spazio di relazioni vere. Non un vertice, ma una rete. Non un centro, ma una connessione. Il Distretto che ho in mente è uno strumento per “servire i servitori”, e per farlo insieme, con autenticità e con visione.
Sì, voglio un Rotary che sogna ancora in grande. Che alza lo sguardo, non solo i bilanci. Che pensa il mondo, non solo il calendario. Grazie a tutti voi per essere parte di questo cammino. Viviamolo insieme, con passione, con cuore e con coraggio.
Un caro saluto,
Stefano Artese
Governatore del Distretto 2042 AR 2025/2026