Sono a porre alla Vostra attenzione il progetto redatto dal Rotary Cub del Varedo e del Seveso, di cui sono presidente, e di cui allego il relativo testo, inteso come progetto di Gruppo, che per gli obiettivi a cui lo stesso vuole mirare ( progetto Global Grant), sempre nel rispetto di quelle che sono le linee guida del Rotary e per gli indirizzi suggeriti anche dal Nostro Governatore, Nicola Guastadisegni, nel suo mandato, reputo possa essere meritevole di attenzione e di eventuale condivisione.
Riporto in sintesi i punti principali del progetto in questione che nasce dalla collaborazione tra il Rotary e la Fondazione Versiera 1718, ente proprietario e gestore della Villa, avente la finalità di creare uno spazio adeguato all’inserimento di immigrati richiedenti asilo nella comunità locale e per offrire un supporto alle persone con disabilità, affinché si sentano utili alla società ed apprendano un mestiere.
Il principio su cui muove essenzialmente il progetto riguarda la inclusione sociale nel rispetto della diversità: un percorso innovativo di valorizzazione della villa Bagatti Valsecchi.
Il fine infatti è quello di incentivare un micro-sistema di relazioni “soddisfacenti” nei riguardi di persone che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e sociale, in modo che possano sentirsi parte di una comunità e di un contesto relazionale dove poter agire, lavorare, giocare e vedere riconosciuto il proprio ruolo, la propria identità, la propria unicità.
Bene si unisce, a tale proposito, l’attività di formazione, elemento cardine del progetto di cui trattasi.
È importante, per dar seguito e sostenibilità nel tempo al progetto, coerentemente con l’idea di valorizzare in modo innovativo la Villa, procedere con la creazione di un progetto integrativo che ponga al centro della persona il lavoro, avviando corsi di formazione in collaborazione con le professionalità rotariane e del territorio, che possono così rendersi disponibili per attività di coordinamento e di formazione, utilizzando gli spazi recuperati anche per momenti di sensibilizzazione al territorio sulle problematiche connesse con l’inserimento ad esempio degli stranieri nella comunità.
Gli interventi didattici possono essere attivati con il supporto di professionalità multidisciplinari provenienti proprio e soprattutto dal mondo rotariano quali ad esempio, insegnanti/professori, operatori assistenziali/educatori, legali, psico-terapeuti/psicologi, medici.
Vi invito quindi a leggere con attenzione il progetto in questione, rimanendo a Vostra completa disposizione per ogni ulteriore e più dettagliata informazione in merito, anche per ogni più ampio e costruttivo confronto in proposito, auspicando nel supporto e nel consenso di tutti, viste e considerate le finalità che si vogliono raggiungere.
L’occasione mi è gradita per porgere i miei migliori saluti.
Gaetano Bovenzi