Congresso Rotary Distretto 2042 – 9 giugno 2018
Il Rotary club Varese Ceresio ha deciso di patrocinare il club Insubriae Malnate dopo un’ampia discussione che ha attraversato il Consiglio direttivo e tutto il club, nel corso di vivaci e affollate serate rotariane. Il nuovo club è formato quasi esclusivamente da under 38, dunque manca quella “diversity generazionale” che normalmente costituisce una ricchezza dei club Rotary. Nonostante questa criticità, i Soci hanno deciso di appoggiare la costituzione del nuovo Club. Indico 3 motivazioni, tra le molte emerse, che sono risultate determinanti per prendere la decisione:
- Conosciamo personalmente molti nuovi soci e la loro capacità di relazionarsi in ambito rotariano. Abbiamo valutato positivamente la carriera professionale intrapresa da ognuno di essi e, in questa valutazione, ci ha molto aiutato il nostro socio Antonio Banfi, ex rappresentante distrettuale rotaract. In altre parole, l’analisi del gruppo nel suo complesso è stata fatta con attenzione e posta come elemento primario e imprescindibile;
- Ci siamo posti una domanda che, a nostro avviso, è ineludibile: se non si fosse fondato il Rotary club Insubriae Malnate, quanti di questi potenziali rotariani sarebbero potuti entrare nei Club esistenti ? La risposta che ci siamo dati è: pochi o nessuno. Quando un gruppo di 20 e più persone arriva a questo livello di autodeterminazione e di volontà di stare insieme, c’è ben poco da fare, se non favorire l’ingresso nel RI. Naturalmente resta da capire perché questi giovani, prevalentemente ex-rotaractiani, non abbiano percorso la strada più naturale e auspicabile: diventare soci dei rispettivi club padrini;
- Il Rotary club Varese Ceresio ha sempre avuto facilità di rapporto con i giovani. Io stesso sono stato accolto a 33 anni con grande cordialità e considerazione. All’interno del club sono subito emersi Soci che hanno spinto verso una decisione positiva e contemporaneamente si sono messi a disposizione per agire nel concreto. Reputo questo aspetto fondamentale perché, come tutti sanno, “le cose marciano sulle gambe delle persone”.
Sappiamo che i mesi che precedono e seguono la fondazione di un nuovo club sono per molti aspetti “magici”: non esistono quelle barriere all’ingresso che, consciamente o inconsciamente, noi rotariani erigiamo rispetto all’ingresso di nuovi soci. Il nuovo club è in questa fase una calamita per nuovi soci e cresce molto rapidamente nell’organico. I consigli del club padrino sono certo necessari ma non devono intaccare questo meccanismo iniziale che è molto positivo e che anzi deve essere prolungato il più possibile.
Per cercare di compensare la mancanza di “diversity generazionale”, cercheremo di integrare le attività dei club:
- definizione di un progetto comune finanziato da RF già a partire dall’anno rotariano 2018-2019
- assistenza nell’implementazione del programma “Every Rotarian Every Year”, passo fondamentale per poter chiedere finanziamenti alla RF a partire dall’anno rotariano 2019-2020
- partecipazione al Rowing Camp organizzato in collaborazione con alcuni club dei gruppi Seprio e Olona
- almeno 2 interclub
- nostri soci parteciperanno alle conviviali del RC Insubriae Malnate
- cercheremo di dare ai giovani rotariani una visione di lungo termine, in cui l’attività all’interno del RI sia vista come un’occasione eccezionale per intrecciare rapporti umani e sviluppare nuove capacità e attitudini. Riteniamo che l’interesse per il RI nel suo complesso sia il vero “antidoto” al rischio di avere un gruppo di giovani chiuso all’interno del proprio club
Siamo ben consci che la costituzione di un club composto quasi esclusivamente da ex-rotaractiani non sia auspicabile e contravvenga allo spirito che lega normalmente i rotaractiani con il proprio club padrino. Lo sforzo che dobbiamo fare tutti insieme è quello di evitare che fra 4 o 5 anni ci si trovi ancora nella stessa situazione.
A volte accade che l’essere stato un rotaractiano non faciliti e anzi ostacoli l’ingresso nel club padrino. Questo può avvenire se ci sono state incomprensioni, se si sono commessi piccoli errori o ingenuità. In questi casi i club padrini dovrebbero dimostrare la capacità di valutare l’evoluzione delle persone o, in alternativa, proporre l’ingresso in un altro club. In alcuni casi, tagliare consensualmente il cordone ombelicale potrebbe dare la possibilità ad un ex-rotaractiano di restare nel RI senza “portarsi dietro” per sempre i propri 20 anni.
A nostro parere si dovrà evitare che i club di nuova costituzione e composti prevalentemente da ex-rotaractiani, continuino a “raccogliere” ex-rotaractiani.
Andrea Larghi, 14 giugno 2018