Quando sei al passaggio delle consegne di un Rotaract e il Presidente uscente spiega di essersi impegnato nel suo anno di presidenza per rendere al Rotary quanto il Rotary gli ha dato con lo scambio annuale più di dieci anni prima, ti rendi conto di aver lavorato nella giusta direzione.
Quando una diciottenne torna dallo scambio annuale e diventa rotaractiana, trascinando in questa avventura i genitori che diventano soci del Rotary e dell’Innerwheel, ti rendi conto di aver lavorato nella giusta direzione.
Quando qualcuno ti chiede se hai dei figli, rispondi che ne hai cinquanta ogni anno, che poi li rendi ai rispettivi genitori.
Questo è quello che fa chi lavora per i giovani, con i giovani, li guida, si preoccupa che sia tutto a posto e in ordine, che non ci siano pericoli e che tutto si svolga come se si trattasse dei propri figli o dei propri nipoti.
Ogni anno 600 famiglie vengono in contatto con i nostri distretti, dato che lavoriamo in sinergia con il 2041, grazie ai programmi per i giovani; i Club mettono a disposizione circa 180.000 euro per non parlare del numero di ore, che non si riesce a quantificare perché chi si occupa di giovani, è sempre “on duty”, in tutti i programmi dello Scambio lungo, dello scambio breve, dei camp, di RYLA e RIGHT, del Premio Gavioli.
Di fronte a questi numeri è importante massimizzare il risultato di coinvolgerli alla fine dei singoli programmi, hanno tutti una marcia in più, non lasciamoli sfuggire!
I primi passi sono stati fatti, i primi otto Rotex, cioè i ragazzi rientrati dallo scambio annuale, si sono messi insieme, hanno cominciato a formare coloro che sono in partenza, partecipano alla preparazione durante gli eventi, affiancano i Rotariani nel gestire le situazioni che richiedono la loro presenza colorata ed entusiasta di fare qualcosa per gli altri. Altri stanno rientrando dall’estero, scrivono dicendo che vogliono fare qualcosa, vogliono aiutare i loro colleghi, vogliono aiutare altri a vivere la loro #unavitainunanno. Al Congresso è arrivata Giulia, di ritorno dall’Arizona, Filippo sta rientrando dal Texas. Cosa li accomuna? Il fatto che durante l’anno magari li abbiamo sentiti poco, ma adesso scalpitano per proporsi ad aiutare.
I loro colleghi stanno per partire, li incontreranno il 24 giugno a Como, nell’ultimo momento corale in cui oltre alle raccomandazioni di rito, gli verrà spiegato che siamo una famiglia, la grande famiglia rotariana, che è presente, che li segue, che li incoraggerà quando ci saranno i momenti difficili, che farà sempre in modo che, sebbene “da soli” a fare l’esperienza che farà la diffeerenza per loro, noi saremo lì. E se qualcuno quel giorno volesse venire a Como, presso l’Auditorium dell’ Opera Don Guanella, in Via T. Grossi 18, saremo l’ dalle 14.30, potrà in prima persona provare l’emozione di cui ha sentito parlare. Vi aspettiamo!
Laura Brianza