RC Varese
All’inizio dell’anno Rotariano il presidente internazionale aveva espresso il desiderio di vedere ogni socio piantare un albero. Molti club hanno aderito a questa iniziativa piantando alberi, semi o altro. Tra tutte queste belle iniziative svolte autonomamente dai club ce n’è una che spicca per vari motivi più o meno di valore rotariano.
Parliamo della piantumazione svolta a Varese il giorno 8 giugno, presso l’area adibita a parcheggio di fronte al Cimitero Monumentale di Varese.
Non è solo importante l’entità del progetto. Parliamo di 105 piante di varie specie, ma a corredare il progetto ci sono molti altri aspetti importanti da sottolineare, che lo rendono speciale.
Per prima cosa è fatto a Varese come bosco di compensazione per sopperire almeno parzialmente ai danni causati dall’incendio che ha devastato la zona sopra il Sacro Monte al mese di Novembre. Negli stessi giorni in cui i giornali parlavano degli incendi in val di Susa, bruciavano anche i nostri monti sopra Varese e Como, vicino casa nostra, sulle nostre montagne mettendo in pericolo le nostre terre e il patrimonio del nostro distretto.
Qualcuno potrà obiettare dicendo che si poteva fare una piantumazione in loco, sfruttando le numerose iniziative promosse in tal senso.
L’idea è bella ma irrealizzabile: non è possibile farlo! Innanzi tutto per la natura stessa. Sul terreno bruciato è difficile, anzi impossibile, che in così poco tempo la natura possa farsi spazio tra la cenere e i danni termici procurati al terreno. Il calore distrugge tutto: animali, sostanze nutritive, arbusti, sottobosco, radici… tutto viene irrimediabilmente compromesso. Ci vogliono almeno 3-4 anni prima la natura possa iniziare a riprendere possesso di quelle zone, creando i primi accenni di verde da cui far ripartire un ciclo vitale che riporti al bosco in 7-10 anni.
Come se non bastassero i limiti imposti dalla natura, per legge sui terreni bruciati non è possibile fare nessun tipo di intervento per numerosi anni. Quindi nessuna bonifica, nessun raschiamento, nessun riporto di terra buona, nessuna piantumazione, nessuna costruzione edilizia. Niente! Nulla! Sono zone off limit! Una legge che da quando è entrata in vigore ha visto diminuire i casi di incendi dolosi o per “autocombustione” sul territorio italiano.
Se aveste aderito a qualche iniziativa in tal senso, mossi dalla compassione per i nostri monti e i nostri boschi… nella migliore delle ipotesi il vostro sforzo sarebbe stato vano, nell’ipotesi peggiore vi hanno raggirato. In ogni caso chi ha promosso l’iniziativa non può aver legalmente fatto nulla su questi terreni.
Altro aspetto importante del progetto è l’unione tra questo bosco di compensazione con la necessità di riqualificare la zona boschiva davanti al Cimitero Monumentale di Varese.
Qui il terreno era in preda ai vandali, usato come discarica abusiva e lasciato “andare”. Ora, grazie all’interessamento e alla collaborazione con il Comune di Varese, c’è una barriera di rocce che impediscono il passaggio degli scaricatori abusivi e due filari che proteggono il bosco e offrono un aspetto decoroso al cimitero stesso.
Infine, ma non meno importate, è un’iniziativa congiunta dei nostri distretti Rotary e Rotaract che venerdì 8 giugno si sono trovati dal mattino alla sera per bonificare la zona e piantumarla.
Soci di Saronno, Varese, Malpensa, Treviglio, Varedo, il Governatore stesso, il rappresentante del Presidente Internazionale Pier Giorgio Poddighe e privati cittadini hanno contribuito ai lavori. Successivamente il Rotaract, spero con l’aiuto dei Rotary, provvederà alla sistemazione dei muri esterni al cimitero, dando un ulteriore seguito al loro progetto contro il vandalismo.
Durante i lavori molti sono stati i segni di apprezzamento della popolazione, con molti cittadini che si sono dichiarati disponibili ad aiutare. Non di meno c’è l’appoggio di Pietro Cardani, responsabile del verde del comune di Varese, che ha provveduto e provvederà durante l’estate ad innaffiare periodicamente questi alberi. Già durante i lavori, oltre all’innaffiatura fatta durante il giorno dai volontari, l’amico Cardani è arrivato con una botte da 1000 litri che ha dato acqua, cioè vita, alle nostre piante.
Andrea Brianza