Il Rotary Club Lomazzo Dei Laghi ha ricevuto la carta Costitutiva il 22 maggio e giovedì 14 giugno si è celebrata la nascita del Club in presenza del governatore Nicola Guastadisegni, una vasta rappresentanza della squadra Distrettuale e del Gruppo Lario.
La cerimonia si è tenuta presso il Parco Scientifico Tecnologico di Comonext, sede del club: il Polo scientifico è stata una scelta strategica per un club giovane poiché al suo interno orbitano più di 125 aziende e start-up innovative che potranno essere coinvolte nei progetti che il Rotary porterà avanti. Il club nasce dalla voglia di dare la possibilità ai giovani, all’inizio delle loro carriere, di poter fare rotary in una modalità più smart e meno formale, con un numero ridotto di incontri mensili per andare incontro alle necessità professionali e famigliari. Il Rotary Club Lomazzo Dei Laghi è formato da 23 soci, con un’età media di 34 anni, di cui circa il 70% di provenienza ex-rotaractiana. 2 sono i Rotary padrini: l’Appiano Gentile e delle Colline Comasche e il Como Baradello: entrambi accompagneranno i ragazzi dai loro primi passi nell’associazione, fino alla completa autonomia e visione rotariana.
Le peculiarità del nuovo club sono l’essere particolarmente flessibile alle novità, permettere la partecipazione digitale, avere un operato dinamico ed operativo sul campo, studiando progetti che possano aiutare la comunità locale pur avendo ancora poche risorse economiche a disposizione. Il Club spera di poter attrarre altri giovani che condividano i principi rotariani e che siano interessati al modo di agire dei neo soci. Proprio per andare incontro alle necessità di oggi è stata formulata una quota associativa ridotta, andando a coprire 1 conviviale light al mese.
Una domanda: ha senso aprire un nuovo rotary club in presenza di altri presenti sul territorio? La risposta è si se l’offerta dei Rotary attuali non corrisponde alla domanda dei giovani che ne vogliono far parte e che non trovano nei club esistenti le risposte alle loro necessità. Ogni club ha delle peculiarità, delle proprie caratteristiche che lo rendono unico nel proprio modo di fare Rotary e se il club non ha intenzione di cambiare, cosa tra l’altro assolutamente plausibile per mantenere la propria identità, attrarrà sempre e comunque soci a cui piace quel suo certo stile. Vale la pena perdere 30-60-100 potenziali rotariani solo perché non condividono un certo modo di fare associazione o vale la pena dare anche a loro la possibilità di far parte del network ma con una forma diversa? Bene agendo nunquam defessus.
Margherita Verga, Rotary Club Lomazzo Dei Laghi