Dal Rotary le proposte per avviare il rilancio tra la città storica, Mestre e Marghera
Un testo sulle prospettive del territorio, tra laguna e zona industriale.
Il libro “I tre futuri di Venezia” raccoglie i contributi presentati durante tre giornate di studio organizzate dal Rotary Club Venezia Mestre. Giornate di studio e libro sono state curate da Laura Facchinelli, Presidente del club per l’annata rotariana 2016-2017, con Oriana Giovinazzi e Viviana Martini. Il lavoro è stato presentato all’hotel Monaco alla presenza di Roberto Papetti, direttore del Gazzettino, Guido Vittorio Zucconi, presidente dell’Ateneo Veneto e Anna Buzzacchi, presidente dell’Ordine degli Architetti. Tre i fronti dell’analisi con altrettante proposte: Marghera, riconversione progetto paesaggio; Mestre, la ferrovia e la città; Venezia, paesaggio urbano nel contemporaneo. Marghera, è stato detto, ha subìto la dismissione di gran parte delle produzioni, ha però acquisito nuove e impreviste potenzialità, entrando nella rete di quelle periferie che hanno visto riconosciuta la propria carica di energia e di apertura alle trasformazioni urbane. Mestre, costruita in fretta negli anni del dopoguerra per accogliere sempre nuovi residenti, è ora una città consapevole della propria importanza. E Venezia? La città storica, orgogliosa della propria magnifica unicità, da sempre è in dubbio fra conservazione e rinnovamento.
Se vogliamo che Venezia sia di nuovo grande, dobbiamo valorizzare le sue tre anime (Città storica, Mestre, Marghera) con progetti che tengano conto della storia e della fisionomia di ciascuna. Venezia – è stato sostenuto – ha tre possibili futuri differenti. Solo se tutti e tre saranno attuati, con un geniale progetto d’insieme, potrà essere, nei secoli a venire, di nuovo grande.