Organizzata dal Progetto Coesistenza dal 10 al 23 febbraio
Fra le cause perseguite dal Rotary, il Governatore Roberto Dotti ha voluto dare una speciale focalizzazione al tema del perseguimento della pace: fra le altre iniziative, è stato pensato un progetto volto a formare nei giovani la consapevolezza del valore della coesistenza pacifica.
Dopo alcuni mesi di lavoro, il Progetto Coesistenza, che organizza una Winter School da svolgere dal 10 al 23 febbraio 2019, per metà con base a Como e per metà in Israele con base a Nazareth, sta finalmente assumendo connotati ben definiti. La partnership con l’Università dell’Insubria, che ha la responsabilità scientifica dei contenuti di lezioni e workshop, ha prodotto un Bando di selezione degli studenti italiani che ha riscosso un ottimo successo e, per i 10 posti previsti, sono pervenute ben 35 adesioni, tutte di valore, anche da studenti di altri atenei. È interessante notare che gli indirizzi universitari dei candidati non erano solo quelli che naturalmente ci si poteva aspettare – studi di relazioni internazionali e mediazione – ma anche da ingegneria, economia e commercio, economia e management e turismo.
Dopo un attento lavoro della Commissione di valutazione, composta da docenti e dal Rotary, le domande sono state disposte in graduatoria e dal 29 novembre è possibile individuare nominativamente i candidati ammissibili. Dispiace che molti candidati di valore debbano rimanere esclusi, dato l’interesse dimostrato ai temi della prevenzione dei conflitti e alla costruzione di cammini verso la coesistenza di individui, comunità e popoli diversi. In parallelo all’Italia, anche in Israele si stanno ultimando le valutazioni per arrivare a comporre la seconda decina di studenti del gruppo che vivrà assieme una intensa esperienza di studio e di contatto con realtà che sono esempi di convivenza già conseguita o in situazioni di equilibrio precario e tensione. Tutto il programma è ormai definito in dettaglio con temi, tempi, luoghi e docenti; manca solo di concordare un’alternativa per l’ultima giornata in Israele, che vedrà poi lo scioglimento del gruppo e il rientro degli studenti italiani.
Molto importante il sostegno finanziario al progetto ricevuto da tutti i club del Distretto; ottima la collaborazione del RC Bergamo e del RC Bellinzona che ospiteranno il gruppo per lezioni e visite nella prima settimana; certamente interessanti le lezioni presso le università di Haifa e di Gerusalemme oltre alle visite a Nazareth, alla Città Santa delle 3 religioni monoteiste e a luoghi che permetteranno di respirare le diversità sia etniche che culturali. Terminata la pianificazione delle docenze e delle esperienze, definita la sede dei pernottamenti del gruppo (da notare villa Grumello a Como), si tratta ora di arricchire le giornate dei dettagli logistici e degli eventi serali; per questi avremo anche la collaborazione degli amici del Rotaract e di diversi club. Il gruppo dovrà essere sempre compatto e non sarà mai lasciato da solo: il Rotary sarà sempre presente dal momento del raduno a quello dello scioglimento. Naturalmente, fino al termine del progetto occorrerà seguire in modo molto attento l’attuazione dei programmi giornalieri, che sono molto serrati, ed esser pronti a gestire gli imprevisti che si potranno presentare.
Talvolta, viene richiesto di commentare quali siano le difficoltà affrontate nell’organizzazione del Progetto Coesistenza: la difficoltà principale è rappresentata dal numero di interfacce con cui ci si deve rapportare e che non sono organizzazioni strutturate, ma una nuvola di individui, ciascuno con i propri impegni e interessi, con abitudini, lingue e culture diverse e quindi con modalità di reazione poco governabili; questo porta a una criticità del fattore tempo e alla necessità di fare azione di pressing insistente per avere risposte e dati necessari. Qualche problema può derivare anche dagli schemi applicati dalla Rotary Foundation per quanto riguarda l’inquadramento della tipologia dei progetti: il Progetto Coesistenza si inquadra perfettamente nel focus area della prevenzione e mantenimento della pace, ma è difficile da classificare tra i progetti umanitari o di Vocational Training perché contiene in realtà un misto di caratteristiche delle due categorie.
Chi si avvicina al progetto finisce per apprezzarne la bellezza: ci si propone di far germogliare “semi di pace” e chissà se tra gli allievi della Winter School non possa esserci un futuro vincitore di una Borsa per la pace del Rotary International! In ogni caso fin d’ora si può esser certi che alla fine del percorso della Winter School saranno stati ben guadagnati i 10 crediti CFU che l’Università concede ai partecipanti e che questi ricorderanno sempre l’esperienza che il Rotary ha loro donato, esserne grati e magari decidere di divenire essi stessi Rotariani. Forse il Progetto Coesistenza potrebbe anche essere replicato in luoghi diversi per dare altri “semi di pace” e rispondere al sicuro interesse di altri giovani.
Giovanni Bogani
Responsabile Progetto Coesistenza