Iniziare l’anno con l’obiettivo di “Fare bene nel mondo”
Il calendario rotariano prevede che il mese di gennaio sia dedicato all’Azione professionale.
Come rammentato in più circostanze, operare con la Fondazione Rotary rappresenta certamente un’occasione per misurare l’intensità della personale adesione all’esperienza rotariana, ma anche il livello di professionalità e competenza che ciascuno di noi ha l’opportunità di assicurare al grande progetto della nostra Fondazione: Fare del Bene nel Mondo.
Il nostro obiettivo, estremamente concreto, indurrebbe chiunque a impiegare tutto sé stesso per raggiungerlo e anzi superarlo; solo un approccio eccessivamente scettico, magari anche cinico, non si lascerebbe coinvolgere da un simile proposito.
Lo scorso 24 novembre abbiamo partecipato all’annuale Seminario Rotary Foundation, e lo abbiamo organizzato presso un luogo ad alto contenuto simbolico, presso uno spazio che un tempo fu luogo di lavoro; ricevo ancora oggi, a distanza di alcune settimane, dei ritorni positivi sull’evento tenutosi presso i Molini Marzoli Massari.
In quell’occasione, molti di noi hanno probabilmente scoperto che il servizio verso il prossimo (e, nel caso, specifico la ricerca della pace) è un lavoro per professionisti, o per chi ha la capacità di confrontarsi e misurarsi adeguatamente con essi; il 24 novembre erano professionali i contributi cinematografici, gli ospiti relatori che si sono avvicendati, le fonti citate.
La professionalità è la qualità di chi svolge il proprio lavoro con scrupolosità e preparazione, due qualità richieste anche a chi serve above self, ed è proprio tale fattispecie di professionalità che ci mette a confronto con un ulteriore elemento della professionalità: la coerenza.
Nel corso del Seminario, Alberto Barzanò – Responsabile distrettuale Sovvenzioni – ci ha illustrato il livello di credibilità della nostra Fondazione nel Mondo, ci ha accompagnato attraverso i report delle maggiori società di analisi specializzate nella valutazione delle principali charities del globo. Abbiamo appreso, attraverso l’illustrazione di Barzanò, che i più significativi parametri che consentono l’affermazione della nostra Fondazione sono la rendicontabilità e la trasparenza. Di trasparenza si parla spesso, ma il concetto di rendicontabilità non lascia spazio a interpretazioni: l’obbligo di dimostrare che il lavoro è stato svolto in conformità alle regole e agli standard concordati, o di riferire in maniera chiara e dettagliata in merito ai risultati di attività poste in essere; dunque, se desideriamo contribuire alla buona reputazione della nostra Fondazione, dobbiamo operare su base assolutamente professionale.
La scelta della Fondazione, condivisa con il Governatore, di sostenere i progetti di club poco generosi nei confronti della loro Fondazione è un ulteriore indicatore di professionalità e coerenza, sebbene proprio quei club beneficiari e non benefattori dovrebbero abbandonarsi a qualche riflessione.
Erano davvero tanti i partecipanti al Seminario Rotary Foundation, al punto da rendere poco percepibile la totale assenza di sette club; di questi, quattro solo tre giorni prima avevano avuto conferma dell’accettazione della loro domanda di grant.
Non fu un rotariano a sintetizzare al meglio un concetto che credo debba ispirare la nostra azione, fu un illuminista della prima ora, l’enciclopedista Denis Diderot (Langres 1713-Parigi 1784); Diderot ebbe infatti modo di affermare: “Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene”.
Doing good in the world è il nostro augurio di buon anno.