RC Provincia di Trieste: Arredi e alimenti, per un valore di 13.500 euro, donati dai Rotary Club della provincia alla comunità dei frati cappuccini e alla parrocchia di San Vincenzo a Muggia. I rotariani al lavoro a servire i pasti.
Grembiule antimacchia legato intorno alla vita e guanti d’ordinanza. Per un giorno a servire i pasti alla mensa dei frati di Montuzza ci hanno pensato i presidenti dei tre Rotary Club della provincia di Trieste: Trieste, Trieste Nord e Muggia, rispettivamente Paolo Battaglini, Fulvio Zorzut e Sergio Ashiku -, affiancati nell’occasione dai presidenti dei Club Rotaract e Interact, Agostino Rodda e Fiorenza Atena. I rappresentanti dei Club hanno, infatti, fatto visita alla struttura sul colle di San Giusto a Trieste, scelta, assieme alla parrocchia di San Vincenzo a Muggia, come realtà a cui donare attrezzature e derrate alimentari per un valore di oltre 13.500 euro. Ma oltre a consegnare simbolicamente i prodotti acquistati grazie alla generosità dei loro soci, i rappresentanti dei Rotary Club hanno scelto pure di “sporcarsi le mani”, mettendo piatti di pasta e carne sui vassoi delle decine di persone che ogni giorno attorno alle 11.30, raggiungono la mensa dei frati cappuccini per consumare un pasto caldo. Spesso l’unico della giornata. Fra gli acquisti effettuati, anche in virtù di un importante contributo del Distretto Rotary 2060, una decina di tavoli e una cinquantina di sedie, utili per rinnovare completamente l’arredo della sala mensa. Inoltre: stoviglie usa e getta sufficienti per un anno e due termosifoni, per garantire il riscaldamento nella stagione invernale. Un progetto che il presidente del Rotary Trieste Nord, Fulvio Zorzut, ha spiegato essere “tra i più ambiziosi e socialmente importante sviluppati in questi anni dai club giuliani, sia per le finalità sia per l’entità del contributo”. Il Presidente del Club di Muggia, Sergio Ashiku ha sottolineato “l’importanza di sviluppare attività a favore di realtà, come quelle dei frati cappuccini di Montuzza e della parrocchia di San Vincenzo, che da anni sono impegnate in prima linea per aiutare coloro che si trovano in una condizione di fragilità”. Concorde anche il Presidente del Club di Trieste, Paolo Battaglini, il quale ha ricordato “la coerenza di questo service nell’ambito della collaborazione tra i diversi club”. Esprimendo un concetto comune, i tre presidenti hanno poi detto che “con questo intervento cerchiamo di restituire alla collettività ciò che la società ci ha dato”. Servire ai tavoli – hanno aggiunto – rappresenta un’esperienza formativa di cui siamo orgogliosi. “E’ la prima volta che facciamo un’operazione di questo tipo e inviteremo a replicarla anche gli altri Club.”