Fare il Presidente per un anno di un Club Rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Qual è stata la motivazione che ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Ho accettato questa impegnativa designazione, pur essendo ancora occupato nell’attività professionale, con entusiasmo. Sono convinto che ogni rotariano debba essere disponibile a prestare il proprio servizio rivolto a migliorare il sapere e il rapporto fra i soci, nonché a proporre e sostenere iniziative che possano produrre benefici alla comunità.
In un anno possono succedere molte cose e talvolta ci si trova a gestire dei momenti difficili e delicati della vita del club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del club?
Ho l’onore di presiedere un Club storico, ottimamente gestito, nel quale il rapporto fra i soci è positivo e costruttivo. Sicuramente abbiamo la necessità di aggiornare e incrementare l’effettivo anche in presenza di alcune fuoriuscite per anzianità e malattia. Di conseguenza stiamo incrementando i rapporti con il Rotaract e implementando i contatti con il mondo imprenditoriale.
Un club vive principalmente per i progetti, programmi e service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato, quali service intendi proporre o continuare?
Abbiamo attivato un progetto, co-finanziato dalla Rotary Foundation, per la rilevazione delle barriere architettoniche in città. Stiamo predisponendo un’iniziativa per proporre al mondo rotariano italiano e non solo, tramite il confezionamento di una visita assistita e guidata di alcuni giorni, la conoscenza delle bellezze storiche, culturali e ambientali del territorio bergamasco. Abbiamo da definire, in collaborazione con l’Associazione Athena, un’iniziativa a sostegno della prevenzione dalle dipendenze (alcool, droga, ludopatia), soprattutto rivolte al mondo giovanile. Rimangono tutt’ora in essere i service storici come il supporto al mondo degli anziani, la raccolta del banco alimentare, il sostegno alla Polio Plus e all’alfabetizzazione. Proseguono inoltre i rapporti e le collaborazioni con gli altri club del territorio con i quali abbiamo service in comune.
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo te quali sono le cause e cosa proponi per migliorare tale rapporto?
Ritengo che il rapporto con il Distretto sia indispensabile per massimizzare le sinergie. Deve essere scevro da decisioni calate dall’alto o peggio imposte. Vale, come sempre, il metodo del confronto e dell’ascolto.