Piero Minetti, Presidente Rotary Club Bergamo Sud
Fare il Presidente per un anno di un Club rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Quale è stata la motivazione che ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Riassumo in “spirito di servizio”. Ho dato la mia disponibilità perché essere rotariano implica, anche e soprattutto, impegno personale e non solo condivisione di ideali. Pertanto non ho potuto rifiutare, pur consapevole che l’impegno, soprattutto in ordine di tempo, sarebbe stato notevole.
In un anno possono succedere molte cose e certe volte ci si trova a gestire dei momenti difficili/delicati della vita del Club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un Club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del Club?
Gestire gli impegni, gli imprevisti più che le difficoltà, è l’attività preponderante dell’incarico assunto. Dare continuità alle esperienze passate e innestare nuova linfa propositiva il mio obiettivo.
Sono fortunato nel presiedere un Club ben gestito con soci che collaborano e che mantengono buone relazioni interpersonali. Mantenerle sempre vive e riaffermare lo spirito di orgogliosa appartenenza al Club sono gli obiettivi del mio mandato: service condivisi e partecipati sono gli strumenti per raggiungerli.
Un Club vive principalmente per i progetti, programmi e service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service intendi proporre o continuare?
Come detto sopra, i service dovevano essere l’attività preminente del mio mandato; service qualificati con finalità soprattutto sociale ed educativa. E così è stato.
Innanzi tutto il “service Mantegna”: grazie al lavoro di indagine e studio del nostro socio Giovanni Valagussa, la tavola “Resurrezione di Cristo”, conservata e dimenticata nei depositi dell’Accademia Carrara, è stata inequivocabilmente attribuita ad Andrea Mantegna. Il nostro Club ha sostenuto in via esclusiva il restauro affidato alla nostra socia Delfina Fagnani.
Poi l’allestimento del laboratorio “Click e luce fu” legato al tema della luce, della vista e della fotografia: un museo permanente, nel Chiostro di San Francesco in Bergamo Alta, collegato al nuovo e straordinario Archivio Fotografico Sestini, la raccolta di fotografie forse più qualificata in Italia.
Sempre in ambito educativo rivolto ai giovani, il service “Al museo con i nonni”: ogni tre bambini un nonno, è il requisito del progetto che finanzia, a classi elementari di zone montane o isolate, sia il viaggio che la visita con educatore al Museo di Scienze Naturali Caffi di Bergamo.
In tema sociale, l’aiuto dato alla Comunità Residenziale Aquilone dedita all’assistenza di adolescenti con disagi familiari. Il Club, grazie a una rete di competenze o supporti sanitari, o grazie alla personale professionalità medica di alcuni soci, provvede alle necessità e ai bisogni dei ragazzi della comunità in ambito oculistico e odontoiatrico.
Il nostro Club ha poi proposto e sostenuto il service “Casa Amoris Laetitia”, insieme agli altri Rotary club del gruppo Orobico 1, per l’acquisto di attrezzature, arredi e apparecchiature sanitarie destinate a questo centro di accoglienza di minori che presentano disabilità complesse (situazioni di cronicità e/o fine vita).
Vengono poi mantenuti alcuni service storici per il Club, legati a iniziative di assistenza sociale.
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo te quali sono le cause e cosa proponi per migliorare tale rapporto?
Il rapporto Club-Distretto effettivamente vive di momenti di confronto/scontro causati, almeno in passato, soprattutto da una scarsa comunicazione e da una certa rigidità organizzativa/procedurale.
Quest’anno per il nostro Club è stato più facile interagire grazie alla presenza di alcuni nostri soci nell’apparato distrettuale, presenza che ha reso il contatto diretto e immediato, di conseguenza più agevole e compartecipato.
Da evitare decisioni e iniziative calate dall’alto e, all’opposto, troppe comunicazioni o sollecitazioni a Presidenti/segretari che impongono un eccessivo tempo da dedicare (tempo non sempre disponibile per impegni professionali e familiari).
Premesso che la relazione con il Distretto è necessaria, è auspicabile un corretto mix di confronto/ascolto con i club.