uHelp, un’app no profit

Un servizio digitale interamente gratuito pensato per facilitare le consegne a domicilio durante l’emergenza Coronavirus, con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone più fragili e sostenere, inoltre, le attività locali. Si tratta di uHelp, un’app no profit, nata dall’idea di un gruppo di digital marketers con il supporto e lo spirito rotariano di alcuni dei nostri soci. L’applicazione mobile uHelp consente agli individui non autonomi, impossibilitati a uscire di casa per acquistare beni di prima necessità (e non solo), di ricevere a domicilio i prodotti di cui hanno bisogno.

Il Presidente Rotary Como Riccardo Bordoli conferma «uHelp mette a disposizione di queste persone una tecnologia facile da usare, permettendo anche ai familiari di essere proattivi nell’aiutare i propri congiunti, magari anziani e meno avvezzi all’uso della rete, senza necessariamente doverli fisicamente incontrare, ma occupandosi di tutto il resto, dall’ordine al pagamento tracciato».
«Nell’ambito delle varie iniziative benefiche che abbiamo intrapreso con Rotary Como – dice ancora Bordoli – questa meritava senz’altro il nostro appoggio. Sicuramente cercheremo di dare a uHelp la massima diffusione anche nel network rotariano, essendo una iniziativa senza scopo di lucro e quindi perfettamente aderente al nostro motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”».

Come funziona

La consegna sarà effettuata da alcuni volontari o direttamente dal negoziante una volta ricevuto l’ordine tramite l’applicazione, al momento disponibile solo per Android, ma – come indicato sul sito ufficiale – presto scaricabile anche su dispositivi iOS. Il funzionamento è semplice: il richiedente si dovrà registrare gratuitamente alla piattaforma oppure farlo attraverso terzi nel caso in cui non abbia a disposizione forme di pagamento digitale e, successivamente, compilerà una vera e propria lista della spesa. Che si tratti di acqua, pasta, uova o latte non fa differenza: l’importante sarà rispettare il limite di 10 prodotti e di un budget non superiore a 100 euro, donazioni escluse. Sì, perché per ogni consegna ricevuta da un volontario o da un negoziante si doneranno almeno 1,50 euro, che saranno raccolti dall’app e donati settimanalmente al fondo Covid del comune di appartenenza, a supporto delle attività locali.
Al momento, infatti, uHelp ha ottenuto il patrocinio del comune di Como e di Torino: entrambe le città si stanno già impegnando a fornire supporto per diffondere l’iniziativa di uHelp nei territori di loro competenza, rivolgendosi a tutte le categorie che potranno collaborare nella piattaforma come volontari, richiedenti e attività locali.

I volontari al centro

E parliamo proprio dei volontari: così come i richiedenti, semplici cittadini potranno registrarsi al servizio e aiutare nelle consegne. Dall’app, infatti, potranno verificare quali ordini siano ancora da portare a termine e raggiungere, successivamente, il punto vendita più comodo per fare la spesa: una volta terminata, invieranno lo scontrino e comunicheranno l’importo al richiedente. Quest’ultimo, accettando il costo, dovrà fornire il proprio indirizzo di casa e le indicazioni per la consegna, così da ricevere i prodotti senza rischiare un contatto diretto. Quando avrà tra le mani la merce desiderata, confermerà l’avvenuta ricezione della spesa e garantirà il pagamento attraverso il servizio Stripe. Il volontario, quindi, riceverà indietro la somma anticipata per la spesa, e la donazione raggiungerà i fondi di mutuo soccorso. A questo punto la transazione si riterrà completata.

Una soluzione per chi è più a rischio

La natura del servizio sostiene così anche le attività locali che consegnano a domicilio: in caso di ricezione dell’ordine, sarà il negoziante stesso a effettuare la consegna e a ricevere – senza costi – un pagamento digitale.

Si tratta quindi di una soluzione interessante per le categorie maggiormente colpite dal Coronavirus, pensata «perché crediamo che in questo momento ci debba essere una forte attenzione sociale verso le persone più a rischio e in difficoltà» dice Dario Cardile, Presidente di uHelp che, infine, si augura di trovare «attività locali e istituzioni disposte a diffondere l’iniziativa su tutto il territorio nazionale».