RC Città di Clusone
Fare il Presidente per un anno di un Club rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Qual è stata la motivazione che ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Un Club Rotariano che per vocazione dovrebbe far filantropia, ha insito nel proprio DNA
l’essere al di sopra dei propri interessi personali.
Premessa la giovane età del nostro Club, tutt’ora in fase di consolidamento, alcune caratteristiche si son da subito evidenziate.
Due realtà biologiche opposte si sono identificate:
-la neotenia che di certo sviluppa una reazione empatica ma che nel tempo si esaurisce;
-la progeria che fa attrito con le generazioni e non genera coesione sociale.
Cosa mi ha spinto ad accettare l’incarico?di certo non mi si addice l’aforisma “la meno cattiva”!
Ho assorbito la voglia del Club di essere fucina sempre attiva, lo spirito e il desiderio dei singoli di essere “capitale umano” in cui credere e di cui fidarsi. In una società capitalista-tecno-nichilista, è una virtù saper riconoscere la centralità della persona.
In un anno possono succedere molte cose e certe volte ci si trova a gestire dei momenti difficili/delicati della vita del Club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un Club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del Club.
Il Club nasce così per caso. Ci si trova, si condividono alcune linee di pensiero e di vita, e si parte. Non sempre si condivide la rotta, a volte ci sono borborigmi. Si ascolta, si chiede, ci si confronta, si chiarisce, si corregge il tiro. Certo che le idiosincrasie si evidenziano. E allora?
È la complessità̀ la chiave del successo. Per ogni problema complicato c’è sempre una soluzione facile, immediata, comprensiva e…sbagliata!
Un Club vive principalmente per i progetti, programmi e service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service intendi proporre o continuare.
Non sono io a proporre i service ma il team. Tutti devono collaborare e ognuno deve essere propositivo. L’obiettivo primario è il decentramento e la responsabilizzazione del proprio ruolo e senso di appartenenza.
Non esiste che il Club sia accentrato su pochi singoli. Può non essere un grande progetto sul
mondo ma lo è per il nostro Club. Fatto questo passaggio tutto diventerà fluido e scorrevole. La strada per il futuro si disegna con piccoli passi.
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo te quali sono le cause e cosa proponi per migliorare tale rapporto.
Non sono nella condizione di dare consigli. Non vedo il Distretto come un controllore.
Anzi, una costruzione complessa non può reggersi da sola. Si necessita di punti di riferimento.
Di certo il Distretto non va concepito come pura burocrazia con gradi di cogenza di norme inderogabili. L’abilità nel trovare delle sub-regole deve essere il ruolo del Distretto. Perché il Diritto è fatto di regole e di norme. La sfida è interpretarle.
MADDALENA TRUSSARDI, Presidente RC CITTÀ DI CLUSONE, anno rotariano 2018-2019