Accordi per una storia italiana

RC Milano Linate

“(…) ciò che conta è il piacere che voi provate nel suonarlo, le dolci note che accarezzano le vostre orecchie, i dolci pensieri che le sue vibrazioni vi stimolano. È la passione per la musica che ci spinge a cercare il suono migliore di ogni pianoforte, è la passione per il nostro lavoro che ci spinge a cercarlo nel vostro pianoforte”. Inizia così, in una soleggiata mattina primaverile, la visita alla sede del laboratorio di alto artigianato della Griffa Pianoforti, nell’ambito dell’iniziativa rotariana che seleziona e premia le professionalità d’eccellenza. È un’attività storica, di solida tradizione familiare, che origina nel 1840, nel borgo piemontese di Vigone, con Luigi Griffa, e che coniuga da sempre sapere tramandato e sperimentazione.

Varcato il pesante portone ligneo, ci si ritrova in un angolo della vecchia Milano, i balconi fioriti che affacciano sul cortile, con alcune architetture liberty. I Griffa di oggi sono due fratelli sorridenti, che, con i rispettivi figli (due giovani cugini entusiasti e orgogliosi di rappresentare l’ultima generazione), ci offrono un caloroso benvenuto con caffè e dolcezze da sabato mattina. Subito si apprezza la magia del luogo: un laboratorio con una ricchezza di “arnesi da lavoro” alle pareti e ai margini del locale, e nel centro una teoria di pianoforti a coda, pronti per il sapiente restauro. Un’alchemica combinazione di legno, acciaio, rame, lana, tecnica e passione per strumenti dalle sonorità uniche, destinati a concertisti famosi, enti istituzionali e privati appassionati. È un piacere ascoltare il racconto a più voci, con l’esperienza dei padri e l’entusiasmo dei giovani di famiglia. L’essenza del “Made in Italy” è’ anche nella passione e nel rispetto che traspare dai loro gesti, quando scoperchiano un pianoforte (per lo più splendidi Steinway) e ci indicano martelletti, caviglie, e smorzatori. Uno dei due ragazzi, che scopriamo laureato in filosofia, incanta i presenti paragonando lo strumento a un essere vivente. Non solo la funzione perfetta delle parti ricorda gli organi di un unico sistema complesso in natura, ma la continua rigenerazione della resina del legno manifesta la vitalità della materia. Forse anche questo spiega l’approccio che qui si respira, non solo un oggetto da accordare, ma un essere di cui prendersi cura. La visita procede nelle altre sale, al di là del cortile, in bella vista le foto in bianco e nero del nonno Sergio Griffa, che molto ha insegnato a intere generazioni di accordatori professionali, e ha partecipato, con ingegneri della Farfisa, alla creazione del “Nigh and Day”, un sistema di silenziamento , per l’ascolto esclusivo del pianoforte in cuffia. Ma la sorpresa finale è una spettacolare piccola sala di registrazione, con un pianoforte a coda, e una platea di sedie: ad attenderci il Direttore del Conservatorio di Milano, Massimiliano Baggio, pronto per un concerto in esclusiva per noi, accompagnato da un sapiente violino.
Ed ora: “le parole non contano… conta la musica”.

Sabina Mantovani
Formatore RC Milano Linate