RC San Vito al Tagliamento
Il punto sulla sanità del Friuli-Venezia Giulia è stato fatto dall’Assessore regionale Riccardo Riccardi, Vicepresidente della Giunta, in occasione di un incontro organizzato dal Rotary Club di San Vito al Tagliamento a Villa Manin di Passariano, al quale sono intervenuti altri sei club Rotary.
Riccardi ha parlato del rapporto della politica e della sanità, affermando che il modello aziendale scelto negli anni passati è quello giusto e la politica si deve occupare di tre leve fondamentali: l’uso delle risorse del sistema, il baricentro (rappresentato dall’integrazione sociosanitaria) e il rapporto pubblico-privato.
All’incontro con il Rotary, l’Assessore è stato presentato dal Presidente del Club di San Vito al Tagliamento Paolo Vernier e dal rotariano Valerio Pontarolo. Gli altri club presenti erano Codroipo-Villa Manin, Portogruaro, Maniago – Spilimbergo, Pordenone, Pordenone Alto Livenza e Sacile Centenario. All’incontro hanno partecipato anche il Past Governor Riccardo Caronna e gli Assistenti del Governatore Pietro Rosa Gastaldo e Anna Fabbro.
Riccardo Riccardi ha evidenziato i punti qualificanti del sistema sanitario regionale e anche le sue criticità, che richiamano la politica a compiere scelte che devono essere condivise dall’intero sistema. Il primo aspetto riguarda i rapporti con lo Stato sui fondi della sanità, che ha diversi aspetti critici sul riparto generale. Per l’Assessore costituisce un caposaldo l’integrazione del sistema sociosanitario, perché risponde meglio al tema della salute dei cittadini. «Il tema è la salute prima della sanità e per il sociosanitario – ha detto Riccardi – spendiamo troppo poco. Sul tema delle risorse, la Regione impegna circa tre miliardi sui cinque del suo bilancio per il sistema sanitario e sono risorse – ha precisato – che non possono crescere e il nuovo modello organizzativo parte da una loro diversa dislocazione».
«Siamo una regione di 1,2 milioni di abitanti con 15 ospedali ed è un sistema che non può durare a lungo e che deve essere riorganizzato. La riorganizzazione parte – ha sostenuto Riccardi – dalle aziende con un’unica regionale per gli aspetti generali (anche degli acquisti), le tre territoriali (Udine Pordenone e Giuliana) e i due Istituti Scientifici Burlo Garofalo di Trieste e il Cro di Aviano, che avranno autonomia gestionale».
La riorganizzazione della rete ospedaliera vedrà le strutture hub e spoke, per garantire da un lato la concentrazione delle specializzazioni di eccellenza, e dall’altro le strutture di rete per l’assistenza sanitaria tipica dei territori e delle popolazioni locali con una forte integrazione sociosanitaria. I distretti saranno punti fondamentali della sanità non ospedaliera e sociosanitaria. L’Assessore ha poi evidenziato l’emergere sempre più diffuso delle problematiche della disabilità, che deve ampliare il perimetro della risposta sanitaria e si misura con il privato e il volontariato, che ha una funzione di primaria importanza.
Sulle criticità del sistema Riccardi ha evidenziato due aspetti: i limiti della formazione che penalizza le qualità manageriali e un sistema informatico carente. Le debolezze sono di natura organizzativa. Riccardi comunque ha assicurato che entro fine mese entrerà in funzione il fascicolo sanitario elettronico.
Terminando, l’Assessore regionale ha sostenuto che per una riorganizzazione del sistema sanitario e una diversa dislocazione delle risorse, serve una grande alleanza del sistema per ridisegnarne il futuro.