L’intervento del DGE durante l’evento del Distretto dell’8 maggio 2021
Benvenuti tutti alla nona Assemblea del Distretto 2042 del Rotary International.
Questo è uno dei momenti più importanti del nostro Anno Rotariano e per questo è richiesta la partecipazione non solo dei Presidenti Eletti, ma di tutto il direttivo del proprio club. Perchè oggi ufficializzeremo il tema e gli obiettivi che dobbiamo raggiungere nel prossimo anno sociale.
Cari Presidenti, vi ricordate che un mese fa ci siamo salutati con questo auspicio: guardare lontano – guardare oltre e siate sempre giovani con il video di Joan Baez.
Abbiamo imparato a conoscerci meglio prima con il Pre SIPE di novembre dello scorso anno e poi con il recente Seminario di Istruzione per i Presidenti Eletti. A tal proposito devo dire che sono molto orgoglioso di voi perché tutti i cinquanta Presidenti erano presenti e ho avuto poi con alcuni di voi un feedback di approfondimento degli argomenti trattati al seminario.
Vi ho chiesto di sognare in grande per fare grandi progetti. Vi ho chiesto di essere dei Changemaker, ossia degli operatori del cambiamento, dimostrando d’essere dei veri leader. Vi ho chiesto anche di portare questo messaggio alla vostra squadra e al vostro club.
Adesso è ora di cominciare.
Io sono, come avevo detto al SIPE, il portavoce del Presidente Internazionale Shekhar Mehta ed essendo la nostra un’organizzazione internazionale è il suo pensiero che dobbiamo conoscere e diffondere. Però prima di ascoltare il suo intervento diretto a voi personalmente, vi illustro il programma della mattinata.
Subito dopo aver ascoltato il messaggio del Presidente Internazionale avremo modo di approfondirlo con l’aiuto di tre eminenti rappresentanti della cultura, della solidarietà e dell’industria.
Da Roma Sua Eminenza Gianfranco Cardinal Ravasi ci parlerà del significato del servire e i diversi modi con cui oggi lo interpretiamo. Ma soprattutto come collegarlo a una profonda motivazione interiore che ci spinge a servire per cambiare vite.
Da Milano il Prof. Giovanni Fosti ci parlerà di una istituzione tanto cara ai lombardi: la Fondazione Cariplo, e dei benefici che ha prodotto con i suoi progetti rivolti ai cittadini, e come possiamo ottenere da essa una forma di collaborazione per i nostri progetti
Da Torino, chiuderà questa sessione dell’Assemblea, l’Ing. Alberto Dal Poz, Presidente Nazionale Federmeccanica, che ci illustrerà le possibili interconnessioni tra il mondo imprenditoriale e il nostro impegno a servire per migliorare vite.
A seguire sentiremo la viva voce dei protagonisti che hanno, o meglio che stanno, operando in attività di service e come questi possono cambiare vite.
Da Chicago il Dott. Andrews Dikens dell’Università dell’Illinois e PP del primo club rotariano, il RC Chicago ONE, ci illustrerà il progetto in corso in Senegal per le giovani donne; mentre il PP Piero Bagolini ci farà conoscere tre partecipanti al Premio Gavioli, che dopo la loro esperienza al Premio hanno deciso di seguire la strada della cinematografia.
Dopo la pausa di circa 15 minuti, durante la quale io sarò a disposizione in chat per rispondere alle vostre domande, riprenderemo i lavori con gli interventi dei nostri AG che ci daranno delle utili indicazioni per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti.
L’ultima parte dell’assemblea sarà un momento di riflessione flash da parte dei PDG che ci diranno cosa ha rappresentato per loro l’impegno di un anno al servizio del Distretto.
Infine guarderemo al futuro e sentiremo dal Governatore nominato, Davide Gallasso e dal Governatore designato Giuseppe Del Bene cosa intendono fare nel loro mandato per cambiare le vite alle persone che chiedono il nostro aiuto.
Al termine, dopo la chiusura dell’Assemblea, ci sarà una sessione istituzionale per i Presidenti eletti dove verrà illustrato il bilancio preventivo che sarà poi messo alla votazione.
Gli argomenti sono tanti e il tempo stringe. Iniziamo con conoscere meglio il Presidente Internazionale Shekhar Mehta.
Mehta è un commercialista di professione ed è il presidente della Skyline Group, una società di sviluppo immobiliare da lui fondata, ed è anche direttore, per l’India, della Operation Eyesight Universal, un’organizzazione canadese. Mehta è stato attivamente impegnato nella risposta ai disastri naturali. Dopo lo tsunami del 2004 che ha colpito l’Oceano Indiano, ha aiutato a costruire 500 abitazioni per le famiglie colpite. È stato il promotore di un programma che ha realizzato oltre 1.500 interventi cardiaci in Asia meridionale ed è l’ideatore del programma TEACH, che promuove l’alfabetizzazione in tutta l’India e che ha interessato migliaia di scuole. Mehta è socio del Rotary Club Calcutta dal 1984 e ha ricoperto numerosi incarichi nel Rotary. È insignito del Premio Servire al di sopra di ogni interesse personale del Rotary e dell’Encomio per il servizio meritevole della Fondazione Rotary, e del Premio per l’eccellenza del servizio della Fondazione Rotary. Mehta e sua moglie Rashi sono Grandi donatori e Membri della Bequest Society.
Scopri qui il messaggio presidenziale di Shekhar Mehta.
Io sono stato fortemente colpito e motivato quando il Presidente Internazionale ha fatto un discorso simile a noi futuri Governatori a febbraio.
Cari amici, da mesi parliamo di service e progetti e che dobbiamo fare grandi progetti; che bisogna essere una squadra preparata e motivata e che io sarò il vostro allenatore; che dobbiamo fare di più per dare di più. Ma non vi siete mai chiesti perché facciamo tutto questo? Perché impieghiamo parte del nostro tempo, e certe volte a scapito degli affetti personali e del lavoro, per servire gli altri?
Io penso che anche voi vi sarete posti questa domanda e abbiate cercato delle risposte. Non so che risposta vi siete dati. Io mi sono detto che è giusto dedicare un po’ del mio tempo a favore delle persone che chiedono il mio aiuto. Questo mi renderà sicuramente migliore. Al primo anno di scuola superiore la professoressa di italiano, Professoressa Rossi di Bergamo, nell’introdurci allo studio della storia ne ha dato una definizione che è rimasta in me sempre. “La storia è l’attuazione del piano salvifico di Dio per l’umanità”. Quindi ognuno di noi è strumento di realizzazione di questo piano. Ognuno è libero di esserlo o non esserlo. Con questo concetto sono cresciuto e formato privilegiando ogni mia azione che potesse essere di contributo alla attuazione di questo piano.Servire per cambiare vite.
Ora, a distanza di anni, ho sentito ripetere questo concetto, certo in una forma diversa, dal Presidente Eletto Shekhar Mehta nel suo messaggio all’Assemblea Internazionale di Orlando. Shekhar a detto: «Il service adesso è uno stile di vita per me e la mia filosofia è diventata: “Il service è l’affitto che pago per lo spazio che occupo su questa Terra, e desidero essere un buon inquilino”. Nel prossimo Anno Rotariano, vi chiedo, vi esorto, vi incito a servire gli altri, e aiutare a cambiare la loro vita».
Noi rotariani abbiamo moltissime opportunità di servizio per aiutare gli altri e la nostra leadership si riconosce nella capacità di realizzare progetti importanti che possono cambiare le vite. Non abbandoniamoci alla routine quotidiana, alle piccole cose che ci circondano, ma impariamo a guardare lontano; a guardare oltre gli ostacoli che impediscono il nostro cammino per realizzare i nostri sogni; i nostri obiettivi umanitari. Sognare in grande per fare grandi progetti. Per fare questo noi possiamo avvalerci di due grandi aiuti: la memoria del nostro passato e l’aiuto dei nostri soci.
Cari Presidenti al SIPE vi ho detto di ricordare che il patrimonio di soci e di progetti che il club vi consegnerà all’inizio del vostro mandato è il frutto dell’impegno di chi vi ha preceduto e che dovete assolutamente conservare. Ricordatevi che è il risultato che altri soci prima di voi hanno prodotto, perché rotariani, e che si sono prodigati con tenacia a servire gli altri. Non dimentichiamoli. Noi abbiamo un obbligo morale, prima di tutto, nel tenere vivo il loro esempio e tramandarlo a chi ci seguirà. E io per primo voglio dare un segno tangibile. I contributi che raccoglierò durante le mie visite di persona (che spero di poter effettuare entro il mio mandato) li voglio convogliare in un fondo della Rotary Foundation dedicato ai rotariani che si sono impegnati a servire il prossimo. Tale fondo avrà anche lo scopo di sostenere i nostri progetti con gli utili che esso produrrà. Abbiamo parlato del perché siamo spinti a servire il nostro prossimo. Abbiamo detto che ci sono a disposizione due modi per raggiungere gli obiettivi. Il primo modo è ricordando la nostra storia, quella del club, quella del Rotary e l’altro modo è l’aiuto dei nostri soci. I soci sono il nostro patrimonio che dobbiamo conservare e aumentare. Come possiamo fare? Coinvolgendoli nella realizzazione dei nostri sogni, nella realizzazione di grandi progetti. Farli sentire parte attiva della vitalità del club. Ogni socio è importante e insostituibile. La loro perdita è un grosso danno al club, alla nostra immagine, al Rotary. Quindi dobbiamo impegnarci di più e progettare service di grande impatto. Con un numero limitato di soci rischiamo di fare dei service di poco conto; di poco valore. Conserviamo dunque questo patrimonio che ci viene consegnato e facciamo in modo di aumentarlo. Provate a pensare come siete stati coinvolti nel Rotary e scoprirete che la soluzione è semplice. A portata di tutti.
Io sono entrato a far parte del Rotary grazie all’azione persuasiva di un caro amico, Elio Martina. Ogni volta che ci incontravamo mi parlava dei service che stava facendo; del piacere che provava ogni settimana quando incontrava gli altri soci alle conviviali. Così, piano piano, mi ha incuriosito, ha fatto nascere in me il desiderio di conoscere questa grande associazione fino a convincermi ad affiliarmi, fondando un nuovo club. Lì ho trovato nuovi amici, ma soprattutto ho potuto con loro fare cose inimmaginabili. Pensate che siamo arrivati perfino in Malawi con un progetto di prevenzione per le partorienti affette dall’HIV. Progetto che è stato poi strutturato e fatto proprio dal Governo locale. Quello che è successo a me penso sia successo a tutti voi. Siamo entrati nel Rotary grazie a un amico. Proprio come dice il Presidente Internazionale: ognuno porta uno. Come vedete non è uno slogan o una banalità, ma è un modo per crescere. Magari, chissà mai, forse l’amico che presenterete in futuro potrà diventare Presidente del tuo Club o il Governatore del tuo Distretto.
Se la conservazione dell’effettivo presuppone una progettualità efficiente, coinvolgente e di grande respiro, sappiamo bene che per realizzare un progetto servono anche adeguate risorse economiche. Dove possiamo attingere queste risorse? Qui ci viene in aiuto la nostra Fondazione. La Rotary Foundation. Perché attraverso di essa possiamo pensare di fare progetti importanti. Questo organismo formidabile che gestisce in modo eccellente la raccolta fondi per erogarli per i nostri progetti ha bisogno del nostro sostegno. Ha bisogno delle nostre donazioni. Dobbiamo fare di più di quello che ci chiede il programma “ogni rotariano, ogni anno”. Noi dobbiamo aggiungere il nostro impegno e dire “più di ieri, meno di domani”. Dobbiamo andare oltre la soglia dei 100 dollari per socio ogni anno. Noi possiamo e dobbiamo fare di più perché siamo più capaci. Perché siamo dei veri leader. Impieghiamo al meglio questi fondi per progetti di grande respiro.
Nel nostro Anno Rotariano tutti e i 14 Distretti di Italia, Malta e San Marino, si sono impegnati a realizzare un progetto di grande portata nazionale che coinvolgerà i giovani del Rotaract e Interact oltre ai giovani delle università italiane. Attraverso un percorso guidato da tutor universitari le squadre di 10 componenti dovranno elaborare delle proposte per la tutela dell’ambiente. Esse gareggeranno tra loro e la squadra vincente parteciperà all’Expo di Dubai e il loro progetto sarà illustrato alla conferenza presidenziale di novembre che si svolgerà a Venezia.
Il nostro impegno sarà rivolto anche a diffondere il messaggio della pace. Ad aprile faremo un convegno internazionale che dibatterà sulla attualità dell’enciclica giovannea Pacem in Terris. Non per nulla la pace rappresenta uno dei sette focus che la Rotary Foundation sostiene con le borse per la pace. Noi rotariani sappiamo molto bene che la pace non si costruisce lanciando bombe, ma offrendo il proprio perdono. La pace non si costruisce imponendo la propria cultura, ma ponendosi all’ascolto degli altri. La pace non si costruisce abdicando ai propri valori, ma dialogando con tutti senza riserve. Questo era anche il pensiero di San Giovanni XXIII Papa che lo ha enunciato nell’Enciclica Pace in Terris. Ebbene noi, con il convegno, vogliamo confrontarci con questo pensiero e ricercare tutti i punti di convergenza con esso per ribadire all’umanità che la pace non è un bene acquisito, ma la si conquista giorno dopo giorno. La pace si costruisce con i nostri service.
Il tempo purtroppo è tiranno perché ho molte altre cose da dirvi però sono sicuro che avremo modo in seguito di parlarne. Per ora ricordiamoci gli obiettivi che dobbiamo raggiungere entro la fine del nostro mandato.
Gli obiettivi del nostro anno sono quindi:
1. Conservare e aumentare l’effettivo
2. Ricordare l’impegno di chi ci ha preceduto
3. Donare di più per fare di più – più di ieri, meno di domani
4. Facciamo grandi progetti e divulghiamoli
5. Cambiamo il nostro modo di incontrarci
L’intervento del Card. Ravasi
Cari amici, questa Assemblea vuol essere un momento di riflessione e presa di coscienza sul perché siamo rotariani e perché vogliamo servire gli altri, le nostre istituzioni, la nostra comunità. E vuol essere un momento di progettualità sentendo chi da tempo è impegnato a sostenere i bisogni delle comunità che chiedono il nostro aiuto. E come alcuni nostri service hanno cambiato o stanno cambiando la vita alle persone.Per questo ho chiesto al Cardinal Ravasi di spiegarci le ragioni che stanno alla base delle nostre scelte del servire. Dobbiamo aver chiaro cosa significa per noi la parola servire e come questa può tradursi in azioni concrete. Queste ragioni sono fondamentali e contribuiscono da sempre a cambiare la nostra vita e quella degli altri.
Il Cardinal Ravasi ha un notevole curriculum e condensarlo in poche parole di presentazione può sembrare irrispettoso. Mi limito a elencare i punti più salienti senza per questo sminuire gli ulteriori meriti acquisiti nella sua fervida attività di studioso. Il Cardinal Ravasi è attualmente Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, nonchè della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e membro di numerosi Pontifici Consigli. Sono numerosi i suoi interventi attraverso le televisioni nazionali e internazionali e nei vari convegni. Ricordo a tal proposito che dal 1988 al 2017 ha condotto la parte biblica del programma religioso di Canale 5 Le frontiere dello spirito. A tutto questo si aggiunge un’estesa bibliografia. Ascoltiamo ora il suo pensiero. Eminenza a lei la parola.
Guarda qui l’intervento del Cardinal Ravasi.
L’intervento del Prof. Fosti
Quando facciamo progetti, a volte ci dimentichiamo che attorno a noi ci sono delle istituzioni che da tempo operano a favore dello sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Pensiamo che queste istituzioni siano irraggiungibili o non disponibili a supportare i nostri progetti. Forse perché i nostri progetti non sono di grande respiro; oppure sono rivolti a aree alle quali loro non sono interessati. Invece possono essere dei formidabili partner. Nel nostro territorio abbiamo un’istituzione che da anni è di supporto ai progetti delle nostre comunità, ed è la Fondazione Cariplo. In questa visione di partnership chiedo al suo Presidente il Prof. Fosti di farci conoscere meglio quale è la mission della Fondazione Cariplo e la disponibilità a fare progetti comuni con i Rotary club del Distretto 2042. Prima di dare la parola al Prof. Fosti vi leggo il suo curriculum in modo che possiate comprendere meglio la portata del suo messaggio.
L’attuale Presidente della Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, è in carica dal 28 maggio 2019. É stato Direttore dell’Education for Government & Non Profit, nell’ambito della divisione Government, Health & Not for Profit della Bocconi di Milano. Nei sei anni precedenti è stato membro della Commissione Centrale di Beneficenza, l’organo di indirizzo di Fondazione Cariplo, all’interno della quale ha partecipato ai gruppi di lavoro delle Sottocommissioni Servizi alla Persona e Arte e Cultura. È stato anche Presidente della Fondazione Social Venture – Giordano dell’Amore, importante braccio strategico e operativo nell’ambito del programma Social Innovation che Fondazione Cariplo ha avviato nel novembre del 2017. Alla Scuola di Amministrazione dell’Università Bocconi di Milano è Professore Associato e a contratto di corsi universitari e master.Bene, a lei prof. Fosti la parola.
Visualizza qui il messaggio del Prof. Fosti.
L’intervento dell’Ing. Dal Poz
Il Rotary annovera migliaia di imprenditori che all’interno del proprio club prestano un’opera di sostegno alla progettualità, offrendosi come sponsor e come diretti attuatori dei progetti stessi. Questo aspetto dell’imprenditorialità è molto spesso trascurato, come se fosse un minus e non un must della personalità di imprenditori leader, innovativi e attenti ai problemi della società. Ora chiedo all’Ing. Alberto Dal Poz, Presidente di Federmeccanica, come mai abbiamo questa idea distorta dell’imprenditore e come i soci rotariani imprenditori possono ulteriormente aumentare il loro impegno a servire per cambiare vite. Però prima di dare la parola all’Ing. Dal Poz voglio darvi alcune informazioni su di lui.
Alberto Dal Poz è un rotariano del Rotary Club Torino Cavour che si è laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino. Ancora studente, nel 1995 ha fondato la CO.MEC. S.p.A., specializzata nella componentistica meccanica di precisione in lamiera stampata per l’industria Automotive. É stato promotore di varie esperienze imprenditoriali tra Europa e Nord America. Da oltre vent’anni Alberto è coinvolto nelle attività di Confindustria e dell’Unione Industriale di Torino. Partendo dalla profonda conoscenza del tessuto imprenditoriale torinese, dal 2008 al 2017 è stato membro del CdA dell’Incubatore del Politecnico di Torino I3P, uno dei principali incubatori tecnologici italiani. Alberto ha sviluppato una profonda ed estesa esperienza nell’ambito delle fondazioni “exbancarie”: nel 2008 è stato nominato membro del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, la principale fondazione italiana. Nel 2013 è stato eletto membro del Comitato di Gestione della stessa Compagnia, con ruoli di gestione anche nell’ambito del Comitato Investimenti.
Guarda qui l’intervento dell’Ing. Alberto Dal Poz
Il dialogo con il DGE Ganna.
Abbiamo sentito perché dobbiamo servire per essere costruttori di un mondo migliore. E questo lo possiamo fare attraverso progetti di grande impatto. E ora sappiamo anche come trovare partner per i nostri progetti come avete potuto sentire dal Prof. Fosti e dall’Ing. Dal Poz. Ora sentiamo delle testimonianze dirette da chi ha già realizzato, o sta realizzando grandi progetti. Come quello messo in campo dal Rotary Club Chicago One o come il nostro Premio Gavioli. Chiamo ora il PDG Alberto Ganna.
DGE: « Alberto, uno dei messaggi più forti fra quelli lanciati dal Presidente Internazionale all’ultima Assemblea Internazionale è certamente Empowering Girls. Cosa intendeva con ciò il Presidente?“
Guarda qui il video Empowering Girls.
A: «Il Presidente Mehta ci ricorda che troppe ragazze nel mondo affrontano discriminazioni, svantaggi e mancanza di opportunità; Mehta dice che dare maggior spazio alle ragazze significherà garantire la loro istruzione, garantire la loro salute, la loro indipendenza economica, dotarle di maggiori competenze per avere maggiori opportunità. E poi Mehta aggiunge: significa frenare i matrimoni precoci e le gravidanze adolescenziali; prevenire la tratta, gli abusi e la violenza di genere contro le donne: le ragazze hanno diritto a una vita sicura, istruita e sana. Quando le ragazze sono sostenute e incoraggiate dall’età più giovane, hanno il potenziale per cambiare il mondo, come ragazze emancipate oggi e come lavoratrici, madri e imprenditrici domani».
DGE: «E anche come rotariane. Il nostro Distretto è coinvolto in un programma di tutela della salute di giovani donne, vero?»
A: «Si, all’inizio dell’Anno Rotariano 2017/2018, dal Governatore, il PDG Roberto Dotti, ricevetti una proposta di adesione a un programma internazionale in Senegal. Fui contattato dal Rotary Chicago One, il Club di Paul Harris, il primo Club fondato nella storia del Rotary. In particolare fui contattato da Marga Hewko che di quel Club è Past President, la moglie di John Hewko».
DGE: «Vogliamo spiegare chi è John Hewko?»
A: «Certamente, John Hewko è il CEO, l’Amministratore delegato e Segretario Generale del Rotary International della Rotary Foundation. Il service ha messo in campo un importantissimo programma di prevenzione contro il cancro del collo dell’utero in Senegal. Programma che da allora sta crescendo anno dopo anno e che ha coinvolto anche Rappresentanti del Ministero della Salute e dell’Azione Sociale di quel Paese. Considera Edoardo che il cancro del collo dell’utero rappresenta la prima causa di morte per cancro nelle donne senegalesi e che ogni anno in Senegal muoiono 1.400 donne per questa patologia. Allora io proposi al Governatore Dotti di lasciarsi coinvolgere in quel service e così abbiamo aderito a un programma che oggi si è rivelato visionario, lungimirante. Noi abbiamo partecipato al programma con una quota del nostro FODD».
DGE: «Noi fra poco ascolteremo un’importante testimonianza che ci giunge proprio dall’Università di Chicago, ma prima un’altra domanda: cosa ci insegna questa esperienza?»
A: «A questo programma, tuttora in corso, partecipano ormai decine di club e distretti di tutto il mondo; credo che questa esperienza ci debba sempre ricordare la dimensione realmente globale della nostra organizzazione; poi ci insegna quanto sia sempre più fondamentale la capacità di networking quella che molte organizzazione cercano e che noi invece dobbiamo invece solo attivare poiché il Rotary si fonda sul networking e non a caso il Rotary International ha negli ultimi anni rilanciato efficacemente il rilevantissimo ruolo della Commissione internazionale».
DGE: «Da ultimo qualcuno potrebbe sostenere: perché, con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese, andare in Africa?»
A: «Intanto una cosa non esclude l’altra, un leader rotariano deve saper conciliare la dimensione locale con quella internazionale. Per altro l’obiettivo Empowering girls non deve apparire così distante da alcuni nostri contesti. Il Presidente Mehta ci ricorda che in India si dice Vasudhaiva Kutumbakam, che significa il mondo è una famiglia, e io aggiungo che quanto sta succedendo nel mondo da oltre un anno ce lo sta dimostrando».
DGE «Grazie. E ora ci colleghiamo con Chicago, con chi in particolare?»
A: «Esatto a Chicago ora sono quasi le 4 del mattino; e ascoltiamo la testimonianza del Professor Andrew Dikens, il Professor Dikens della University of Illinois è Past President del Rotary Chicago One ed è il capo progetto del Programma di prevenzione del cancro del collo dell’utero in Senegal».
DGE: «Grazie e diamo allora la parola al Professor Dikens».
Ascolta qui l’intervento del Professor Dikens.
L’intervento di Bagolini
Ci colleghiamo ora con Piero Bagolini: l’artefice del Premio Gavioli. Buongiorno Piero, tu sei sempre stato vicino ai giovani con un progetto di grande portata che ogni anno vede molti studenti impegnati a produrre un corto declinato sul tema dell’Anno Rotariano. Io so che questo progetto ha anche contribuito per alcuni ragazzi a intraprendere la professione cinematografica. Ci fai conoscere il loro pensiero e come è cambiata la loro vita?
Guarda qui l’intervento di Piero Bagolini.
The Birds
Cari amici voglio aprire la seconda parte dell’Assemblea con un video animato che racconta gradevolmente come molte volte non riusciamo a comprendere il valore della diversity. E voglio farvi capire cosa rischiamo se non facciamo nostro questo valore di vita associativa. Ecco come talvolta trattiamo i diversi e vedrete i risultati: rischiamo di restare nudi e cerchiamo di nasconderci isolandoci da tutti.
Gli Assistenti del Governatore
Questo non deve succedere nei nostri club e vediamo come possiamo fare per aumentare l’affiatamento dei soci conservando l’effettivo e incrementandone il numero. Ho voluto che gli obiettivi che ci siamo proposti di raggiungere vengano illustrati da chi è a più stretto contatto con i Presidenti Eletti: gli Assistenti del Governatore. Ora parleranno di questi obiettivi e ognuno ne svilupperà uno.
Cominciamo con Raffaella Mastaglia, AG del Gruppo Olona, seguirà Roberto Lodovici, AG del Gruppo Orobico 2, per poi ascoltare Paola Mognoni, AG del Gruppo Lario, ed Edoardo Nicoli, RD Eletto del Rotaract che ci parleranno come si evolverà il Rotary nel prossimo futuro.
Guarda qui gli interventi degli Assistenti del Governatore.
Parte 1
Il Rotary cresce e cambia.
Come per tutti gli organismi efficienti e attenti all’evoluzione della società, il Rotary cerca sempre nuove forme e modalità per agire e crescere ed essere di supporto ai soci e ai club. Cosa dobbiamo fare per restare sempre al passo con la società: lo chiedo a Paolo Villa, AG del Gruppo Brianza 1 e a Maurizio Penati, AG del Gruppo Adda.
Guarda qui l’intervento di Paolo Villa e di Maurizio Penati.
Parte 2
Prima di dare la parola ad Andrea Larghi, AG del Gruppo Seprio, e a Carlo Fraquelli, AG del Gruppo Brianza 2, vi voglio far vedere un’altra clip che a mio giudizio raffigura molto bene come voi Presidenti Eletti sarete continuamente sollecitati a sostenere innumerevoli iniziative benefiche da persone o associazioni a voi vicine. É normale data la nostra forte credibilità nel fare progetti efficaci e impattanti. Però bisogna stare attenti a non sprecare le risorse del club in iniziative che durano il tempo del passaggio di una meteora. Il Rotary ha grandi progetti a cui far confluire le nostre donazioni ed è a questi che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione attraverso la nostra fondazione: la Rotary Foundation.
Guarda qui la clip On Man Band.
Visualizza qui gli interventi di Andrea Larghi e di Carlo Fraquelli.
Parte 3
Quante volte abbiamo assistito a eventi importanti dove il messaggio proposto è stato disperso nella scenografia e non siamo riusciti a coglierne la sua portata.
Guarda qui il video di Adriano Celentano.
Ho voluto chiudere questa parte riservata agli Assistenti del Governatore con questa clip che molti di voi conosce bene per meglio comprendere quanto sia importante comunicare e farlo in modo semplice e chiaro. Anche se ora ci ritroviamo solo in video a causa di questa emergenza sanitaria io sono sicuro che presto potremo tornare a incontrarci in presenza. Come potrà avvenire? Semplice: vaccinandoci. Più vaccinati ci sono e più presto ritorneremo alle nostre tradizionali conviviali. In questo periodo, cari amici, abbiamo anche imparato molto. Mettiamo a frutto le esperienze acquisite per meglio comunicare ai soci e alle persone che ci ascoltano. Sentiamo che cosa ha da dirci Luca Carminati, AG del Gruppo Orobico 1, a tal riguardo.
Ascolta qui l’intervento di Luca Carminati.
Parte 4
Se oggi ci è permesso di continuare le nostre attività rotariane è anche grazie a questi mezzi di comunicazione che dobbiamo sviluppare sempre di più. Voglio ora ringraziare il Presidente Eletto del Rotary Club Romano di Lombardia Diego Lorenzi per averci messo a disposizione i suoi studi multimediali e il suo staff per realizzare questa Assemblea. Invito Diego per un saluto e per una presentazione della sua ditta.
Grazie Diego per l’ospitalità e per il tuo impegno da futuro Presidente del tuo Club. In questi giorni ai Presidenti Eletti è stato consegnato uno zainetto. È un gesto che ha un significato importante. Stiamo per partire per la nostra missione che durerà un anno. Non sarà un’avventura, come il compianto PDG Pietro Giannini ha voluto dire al SIPE del suo anno. Il nostro sarà un cammino per raggiungere gli obiettivi che gli AG hanno prima ben detto. Sarà una partita da giocare a tutto campo. Abbiamo visto insieme come affrontare l’impegno che comporta essere Presidenti e soci del Rotary. Ci siamo allenati alle prossime sfide. Ci siamo informati sul nostro ruolo. Nello zainetto, Presidenti Eletti, troverete alcuni strumenti che vi saranno utili per il viaggio: una cravatta o foulard e dei Pin che vi aiuteranno a distinguervi e a dire che siamo dei changemaker. Il vademecum con tutte le informazioni utili per conoscere il nostro esercito di changemaker e a chi rivolgervi. Troverete anche un libro, Lettera del Governatore, molto importante perché lì potrete conoscere il cammino percorso da chi ci ha preceduto e che hanno dato molto per servire per cambiare vite. Sono le lettere che i PDG dal 2000 al 2020 hanno inviato ogni mese ai Presidenti di club. É la nostra storia. Noi la dobbiamo conoscere per poter progettare il nostro futuro. Oggi, per questo motivo, ho voluto che ognuno di loro riassumesse in una frase cosa è cambiato nella loro vita dopo aver donato tanto tempo al Rotary.
Guarda gli interventi di:
Il dialogo con il DGN
Ecco, ora sono qui con Davide Gallasso, il Governatore nominato, con il quale ho iniziato un percorso comune per attuare il piano strategico del Distretto. A lui voglio chiedere di anticiparci la sua visione e il suo impegno di servizio per cambiare vite.
Il dialogo con il DGD
Oggi ho l’onore e la gioia di presentarvi Giuseppe Del Bene che è stato da poco designato come Governatore per l’Anno Rotariano 2023/2024. Giuseppe, penso che tu abbia bene in mente come intendi sviluppare gli obiettivi del piano strategico del Distretto. Ci puoi dare già un anticipo?
Il discorso di chiusura
Ecco siamo giunti al termine della nostra Assemblea Distrettuale. Noi, tutti quelli che hanno contribuito alla sua realizzazione, speriamo di essere riusciti a trasmettervi il messaggio del Presidente Internazionale Shekhar Mehta. A suscitare in voi la voglia di servire per cambiare vite.
Cosa abbiamo detto in questa Assemblea:
• Prima di tutto abbiamo trasmesso il messaggio del Presidente Internazionale
• Poi ci siamo chiesti perché dobbiamo servire
• Abbiamo visto alcuni service che hanno cambiato la vita alle persone
• Come e cosa dobbiamo fare per raggiungere gli obiettivi
• Abbiamo ricordato il passato e gettato un sguardo al futuro
Ora bisogna mettere in pratica tutto ciò e dimostrare che noi rotariani siamo dei leader.
Lascio la parola a Elena Grassi, il futuro Segretario Distrettuale, che vi illustrerà i prossimi impegni. Vi prego, prendete nota ed evitiamo di sovrapporli con gli eventi di club. È un modo per dimostrare la vostra vicinanza a me e al Distretto. Questo vuol dire fare squadra. Una grande squadra vincente.
Vi ricordo che tra giugno e luglio incontrerò in videoconferenza ogni Presidente Eletto con il proprio Consiglio direttivo. La data vi è già stata comunicata.
Adesso, dopo il suono della campana, chiuderemo questo collegamento in streaming e ne apriremo uno in Zoom per i Presidenti Eletti per la presentazione del bilancio preventivo e la sua messa in votazione.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato. Ma prima di lasciarvi voglio fare un augurio: domani è la festa della mamma e con tutti voi voglio dire “auguri mamma, ti voglio bene”.
Buona giornata a tutti.
Edoardo Gerbelli