Mese di maggio
Cari Amici,
l’Azione giovanile è uno dei campi d’azione in cui si concentra maggiormente l’attività del Rotary International anche se, purtroppo, le energie e i fondi che vi vengono impiegati non vengono poi tenuti in considerazione dai Club a livello strategico. Ed è uno spreco di potenzialità che deve cambiare.
L’Azione giovanile si esplica nelle varie iniziative che vengono realizzate a livello sistemico dal Rotary International (come ad esempio: lo scambio giovani, i Camp, il Ryla, ecc.). Due sono i protagonisti: i Club che vogliono parteciparvi e la struttura del Rotary International. Nel Nostro Distretto abbiamo una Commissione Distrettuale ad hoc, che organizza e segue le varie iniziative e l’Associazione ”Scambio Giovani” realizzata insieme al 2041.
Il livello dell’attività distrettuale e dell’Associazione Scambio Giovani è di assoluta eccellenza a livello Internazionale e a livello territoriale. Quest’anno abbiamo posto particolare attenzione al collegamento tra questa attività e i Club cominciando a mettere a disposizione dei Club interessati i dati per poter contattare i partecipanti ai vari programmi e le loro famiglie, attraverso la predisposizione di una mailing list.
In futuro, verrà sensibilmente incrementato il collegamento tra il prezioso lavoro della Commissione e dello Scambio giovani e i Club, che dovrebbe consentire una migliore consapevolezza sulla natura e sulle potenzialità dei vari programmi, ma soprattutto un ritorno adeguato di tanto sforzo a favore dei Club.
L’Azione Giovanile è un insieme di validi programmi che gratificano quasi sempre le persone che ne sono coinvolte (giovani e loro famiglie) ed è di solito un’esperienza talmente interessante che sia i giovani coinvolti, che le loro famiglie sono ben disposti a farsi successivamente coinvolgere nelle varie iniziative dei Club.
Sono tuttavia pochi tra i Club che partecipano a tali iniziative quelli che hanno una strategia di attenzione e di coinvolgimento delle persone che hanno partecipato a tali attività ed è un’occasione sprecata.
Una maggiore attenzione a tal proposito potrebbe aprire la via ad un canale di individuazione di nuovi Soci costante nel tempo e valido, perché il Club avrebbe come interlocutori delle persone ben disposte nei confronti del Rotary e del Rotaract e che vogliono impegnarsi in prima persona.
Lo stesso discorso vale spesso anche nei confronti del Rotaract. Il Rotaract è stato trasformato da programma a partner del Rotary.
Il senso di tale modifica va individuato nel fatto che si è voluto far diventare il Rotaract un interlocutore del Rotary il che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto aprire una fase di dialogo bidirezionale.
Il Club Rotary avrebbe dovuto esporre le sue strategie, le sue necessità e le sue disponibilità al Rotaract, mentre quest’ultimo avrebbe dovuto esporre le sue idee, le sue disponibilità e le sue necessità, dialogando in modo strategico.
Che senso ha infatti per un Club avere un Rotaract se poi non dialoga con lui? Che senso ha avere un Rotaract se non si ha la benchè minima strategia a livello di ricambio dei Soci e a livello di rapporto con il Rotaract?
Un Club deve avere ben chiara la sua politica nei confronti dei Rotaractiani; deve decidere se intende investire su di loro da subito; se intende investire su di loro a medio periodo; quali strategie intende perseguire nel dialogo quotidiano con loro; se intende cercare di formarli come potenziali futuri rotariani.
Una cosa è certa: non ha senso avere un Rotaract se poi non si ha la minima attenzione nei suoi confronti.
Un’ultima considerazione: quest’anno sono nati due nuovi Club Rotaract a Magenta e a Clusone. La sola nascita dei due Rotaract ha dato ai due Club Rotary delle prospettive diverse ed una maggiore solidità; la nascita dei due Rotaract ha dato loro la possibilità di avere un canale attraverso il quale poter attingere a nuovi Soci.
L’Azione Giovanile non è soltanto realizzare programmi per i giovani, ma, soprattutto, a livello strategico, serve per entrare in contatto con le nuove generazioni, per essere aggiornati e per poter creare dei canali attraverso i quali avere nuova linfa nei nostri Club.
Un caro saluto.
Nicola Guastadisegni
Mese di aprile
La salute materna e infantile
Cari Amici,
il 7 aprile 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha compiuto 70 anni; fondata il 22 luglio 1946 è diventata operativa il 7 aprile del 1948.
Tra i tanti risultati raggiunti voglio ricordare che nel 2015, ultimo anno di cui si hanno dati ufficiali, la mortalità infantile è scesa per la prima volta sotto i sei milioni, con una diminuzione di oltre il 50% rispetto al 1990. Ogni giorno muoiono 19.000 bambini in meno. Secondo le stime più recenti (novembre 2015), ogni anno 303.000 donne nel mondo muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Altre 10 milioni patiscono lesioni, malattie e infezioni che possono provocare sofferenze per tutto l’arco della vita. Il fenomeno è strettamente connesso alla povertà e alla scarsa considerazione dei diritti umani delle donne: il 99% dei decessi avvengono infatti in Paesi a basso reddito, con l’85% dei casi concentrati in Africa sub-sahariana e in Asia meridionale. Comune denominatore dell’attività dell’OMS è la difesa del principio dell’equità nell’accesso alle cure. E proprio a questo sarà dedicata, quest’anno, la Giornata della Salute (World Health Day). Nonostante i progressi compiuti, ancora più di metà della popolazione mondiale non riceve i servizi essenziali di cui avrebbe bisogno. Il tema della giornata sarà infatti “Copertura sanitaria universale: per tutti e dovunque”.
I dati riportati danno un quadro molto significativo delle dimensioni del problema, che sono tali che la Rotary Foundation ha ritenuto di considerare la salute materna ed infantile tra le nostre aree di intervento prioritario. Il RI ha fatto la sua parte con End polio Now che ha ormai quasi raggiunto i tre miliardi di vaccinazioni nel mondo. In Italia il quadro è decisamente più confortante; si parla di circa 50 decessi l’anno legati al parto, e il sistema sanitario nazionale realizza, almeno sotto questo aspetto, la copertura sanitaria universale che l’OMS sta cercando di diffondere quale diritto di ogni singolo individuo. Quest’anno il tema della salute materna e infantile è particolarmente sentito dal Rotary Italiano, tanto che tra poco, alla fina di aprile, si terrà la conferenza del Presidente del Rotary International Jan Riseley a Taranto, proprio su questo argomento, con riferimento a quello che è il principale problema per Noi Italiani: la salute, materna ed infantile dei migranti. A questo proposito voglio sottolineare l’iniziativa che alcuni club del Gruppo Adda stanno realizzando. Quei club sono partiti dalla considerazione che le donne migranti possono essere una risorsa certamente sottovalutata per la società che le riceve e pertanto, pur nel riconoscimento delle reciproche tradizioni e nel rispetto delle diversità come valore universale, occorre instaurare un dialogo con loro, per creare un rapporto di reciproca conoscenza e fiducia che permetta una migliore integrazione culturale, con particolare riferimento all’assistenza sanitaria.
Se tale iniziativa riuscirà a creare un dialogo diretto con le donne migranti, senza intermediazioni culturali, consentirà anche un considerevole miglioramento della salute della madre e del bambino in caso di gravidanza. In tal caso, questo progetto consentirà di fare la differenza su un tema tanto delicato quanto difficile da affrontare in una società matura e strutturata quale la nostra.
Nicola Guastadisegni