Bocce e boccini alle rotariadi

Il tradizionale torneo di bocce

Il cambio di presidenza al vertice del comitato organizzatore delle rotariadi non ha stravolto il programma vincente degli ultimi anni, ma il perdurare della situazione Covid ha imposto un rallentamento delle attività. Ora sembra si possa ripartire con il programma tradizionale, al quale non mancheranno, però, delle importanti novità. Intanto, finché si riesce, si lavora in sicurezza per portare avanti il progetto e le competizioni, che sono un importante momento aggregante tra soci di differenti club.
In attesa di conoscere le news che arriveranno prossimamente, la domenica di Halloween, il 31 ottobre, il gruppo di giocatori rotariani si è trovato presso il bocciodromo di Seveso.
Bocciodromo? Non è il primo che vediamo in giro, in molti comuni se ne trovano ma che giro possono avere? Che interesse ci può essere intorno ad una bocciofila? Andando a indagare… molto.
La struttura che ci ospita ha due campi con la superficie in materiale sintetico coperto con due diversi tipi di sabbia per avere un buon mix tra scorrevolezza e precisione nel tiro. Le bocce, fornite dall’organizzazione sono in resine caricate e colorate in vari modi per essere facilmente riconoscibili… non sono più i tempi delle bocce in metallo e i campi di terra battuta e sabbia dove riconoscere le bocce da lontano non era immediato e serviva molta più energia per giocare. La tecnologia ha fatto progressi anche in questo campo, infatti, oggi il gioco delle bocce è molto più alla portata anche di chi ha problemi muscolari o non è in perfetta forma. In generale le partite sono un breve momento di competizione che interrompe un lungo momento di amichevole aggregazione.
Il bocciodromo di Seveso, prima del periodo Covid, aveva un’affluenza di 160-190 persone di media al giorno per 6 giorni la settimana, mentre oggi l’affluenza media si è ridotta a solo circa 50-70 persone che ruotano tra i campi da bocce, i tavoli per il burraco e/o la scopa e il calciobalilla.
La struttura è gestita dai ragazzi del bar ed è un punto di raccolta importante per la comunità locale. Confesso che immaginavo dovesse esserci un “bel giro” per giustificare certi spazi, ma non immaginavo che i numeri fossero così alti.
Come Rotary, siamo stati graditi ospiti nella struttura e abbiamo goduto dell’appoggio di alcuni giocatori esperti locali, che ci hanno aiutato nella direzione gara e dato utili consigli su regole, gioco e tattiche di gara.
Il torneo si è svolto su due partite di qualificazione per ogni coppia di giocatori a punti assoluti e successivamente si sono svolte le finali per il primo e secondo posto e per il terzo e quarto posto.
Se la finale per il gradino basso del podio è stata combattutissima e giocata punto su punto dalle due squadre quella per la vittoria finale praticamente non ha auto storia… è finita con il punteggio di 11 a 2!
Onore ai vincitori, che hanno giocato innanzi tutto divertendosi, ma anche a tutti gli altri che sorridendo hanno saputo perdere 8-1 e 7-0 nelle fasi eliminatorie, impersonando alla perfezione il motto olimpico di Pierre De Coubertin: «L’important dans la vie ce n’est pas le triomphe, mais le combat, l’essentiel ce n’est pas d’avoir vaincu mais de s’être bien battu.» traducibile nel più noto, impreciso, semplice e compatto “L’importante è partecipare” o con il più rotariano: “Chi partecipa ha già vinto”.

Andrea Brianza