Bye Bye Polio

Lettera aperta di Adele Campanella, moglie del Governatore, a tutti i Rotariani

Verona, 1 ottobre 2017

Care Amiche e Amici Rotariani,

il prossimo 24 ottobre si celebra la giornata mondiale della polio ed il nostro Distretto parteciperà attivamente ancora una volta, con molti runner dei Club, alla VENICE MARATHON per raccogliere fondi per la campagna Polio Plus.

In tale occasione voglio perciò raccontarvi il perché della piccola iniziativa da me intrapresa a supporto della grande battaglia del Rotary, tesa all’eradicazione totale della polio nel mondo.

Come tutti sappiamo, le consorti accompagnano i mariti Governatori Eletti al corso d’istruzione organizzato dal Rotary International a San Diego in California. Anche per noi signore c’é l’obbligo di frequentare le sessioni plenarie e i corsi dedicati e tali corsi si compongono di vari momenti formativi, tra questi spiccano le lezioni ed i filmati su ciò che il Rotary ha fatto e sta facendo per l’umanità. L’attenzione tesa ad alleviare la sofferenza umana nel mondo è senz’altro la “Mission” per eccellenza della nostra organizzazione. A San Diego lo scorso gennaio ho vissuto lo spirito di appartenenza, ma anche e soprattutto l’orgoglio di fare parte di un’associazione che da trent’anni conduce la lotta a una malattia che tante sofferenze e tanti effetti negativi ha lasciato nel mondo: la Poliomielite.

La polio è una malattia per la quale non ci sono cure, solo la vaccinazione in tenera età preserva l’individuo dal contrarla. Chi ha la mia età, tempi in cui la vaccinazione non esisteva, ben ricorda quanti coetanei ha visto con gli esiti di tale malattia. Infatti, fino agli anni ’50 non esisteva alcun vaccino e solo nel 1955 ne fu annunciata ufficialmente la scoperta, fatta qualche anno prima, dal medico filantropo americano Jonas Salk. Grazie a questo negli anni ‘60 negli Stati Uniti d’America iniziò la vaccinazione e ci furono subito solo poche centinaia di casi a confronto dei 58.000 casi registrati nel 1952.

Proprio questa esplosione di casi aveva indotto gli Usa a finanziare la ricerca per trovare il rimedio contro il virus che era stato identificato già nel 1908. Lo stesso Presidente F. D. Roosevelt ne era stato colpito all’età’ di 39 anni. La grande diffusione del virus della polio d’inizio del Ventesimo Secolo diede luogo a frequenti e regolari epidemie in America e in Europa fino agli anni ‘40 e ‘50 e comportò l’inizio di un metodo di organizzazione moderna degli Ospedali: nacquero, infatti, le unità di terapia intensiva in Usa e in Europa e nacque la fisioterapia riabilitativa. Se negli Usa la vaccinazione preventiva inizia negli anni ‘60, in Europa poco dopo, nel mondo la polio continua a mietere vittime per tutto il Ventesimo secolo e nel terzo mondo fino ai giorni nostri.

Circa 30 anni fa partì, in supporto all’ Organizzazione Mondiale della Sanità, la grande idea e la grande opera del Rotary per la vaccinazione globale; ciò anche grazie alla scoperta da parte del dott. Albert Sabin del vaccino orale, con poliovirus vivo attenuato. Tale vaccino non solo fu di più facile somministrazione, ma fu concesso gratuitamente dallo scopritore che rinunciò al brevetto e al denaro affinché tutti i bimbi del mondo potessero essere vaccinati.

Durante la settimana d’istruzione a San Diego si è molto dibattuto sulla polio e parecchi filmati sono stati proiettati sia sulle difficoltà, sia sui modi per vaccinare tutti i bambini, soprattutto nel terzo  mondo: si è quindi creata una rete di vaccinatori itineranti per raggiungere i luoghi più isolati, gli agglomerati più popolosi, nonché le popolazioni nomadi, vincendo e superando difficoltà, ignoranza, assenza di strutture e pregiudizi. L’attività non si fermerà finche l’ultimo bimbo non sarà vaccinato. Finché ci sarà un solo caso di polio nel mondo, ogni bimbo correrà il rischio di contrarre la polio.

Impressionata e colpita, come madre e come nonna, da ciò che ho potuto vedere e che conoscevo solo superficialmente, appena tornata in Italia, ho pensato di raccontare e trasmettere emozioni e sensazioni colte nei filmati e nelle testimonianze e di trasportarle in un braccialetto che sia testimonianza e impegno per chi lo porta.

Il nostro braccialetto ha il colore del pigmento che l’operatore sanitario dopo la vaccinazione lascia sulle piccole dita del bimbo; significa che quel bimbo è stato vaccinato e sarà per sempre immune dai danni della polio e potrà quindi dire “bye bye polio” ed io aggiungo, per sempre.

Salviamo con l’impegno di tutti una vita alla volta!

 

Grazie.

Adele Campanella