Perché investire del tempo in un camp, soprattutto se non sai se riuscirai a farlo, dato che si sta uscendo dall’emergenza Covid-19?
Questa era la domanda che ci ponevamo all’inizio dell’organizzazione del camp a dicembre. Le risposte sono tante, tutte molto valide, ma quella che più asseconda il mio pensiero è l’evoluzione morale e di gruppo, che si osserva in meno di due settimane in ragazzi diversi tra loro. Nazionalità, culture, estrazioni sociali che non hanno confini e in due settimane formano un team, che al momento dello scioglimento per tornare a casa annega in fiumi di lacrime e promesse di rivedersi. Con i ragazzi spesso si formano legami che durano nel tempo ed ecco che Alex, del camp 2018, ti chiama per dirti che passa da Como per una gita prima di riprendere l’aereo con il fratello, partecipante al camp 2022. Scopri che anche quest’anno, 5 elementi del camp 2017 faranno le vacanze assieme, ancora una volta in una diversa capitale europea. Ecco, trovata la spinta per affrontare le incertezze Covid-19 per i camp di trekking e Rowing del 2022. Un programma più breve per il trekking, rimaneggiato nella sequenza delle giornate, ma anche questa volta non abbiamo sbagliato ad affrontare l’avventura sulle cime del comasco o in barca sul lago di Varese. I ragazzi, inizialmente timidi e separati, si sono rapidamente trasformati in un team che ha collaborato, aiutandosi e creando legami di amicizia unici. Ogni ragazzo ha trovato forze che non credeva di avere, ha superato i propri limiti conosciuti in termini di sopportazione della fatica per raggiungere un solo obiettivo, la vetta più alta.
Le lacrime alla fine dei due camp svolti, dimostra che anche questa volta abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati. Ora dobbiamo ripartire con tutti i programmi giovanili, perché sono unici e indimenticabili, e sono quelli che permettono ai ragazzi di oggi di creare il futuro per il domani.
Andrea Brianza