Cani da allerta: un fiuto salvavita per i diabetici

RC Milano Naviglio Grande San Carlo

Il diabete è una malattia cronica la cui diffusione, già ampia, tende ad aumentare, e colpisce sia adulti, sia bambini anche piccoli.
Come è noto, consiste nella carenza, parziale o totale, di insulina, che è l’ormone che ci consente di assimilare gli zuccheri. Ovviamente l’insulina viene fornita al diabetico tramite infusioni, tuttavia ne risulta un equilibrio molto precario, soggetto a variazioni improvvise e imprevedibili come:
iperglicemia:troppo glucosio nel sangue, che crea gravi danni;
ipoglicemia: troppo poco glucosio, che è ancora più pericoloso, perché privando il cervello del nutrimento può farlo scivolare nel coma e poi (se non si interviene tempestivamente a contrasto) nella morte.

La crisi glicemica, e soprattutto quella ipoglicemica, è l’incubo di tutti i diabetici, e più ancora di tutti i genitori di bambini diabetici, perché non sempre viene percepita al suo arrivo, soprattutto se è notte e si sta dormendo.
La glicemia si può misurare con appositi sensori, ma la segnalazione arriva quando la crisi è già iniziata, ammesso che la persona sia sveglia e capisca di doversi misurare.

I nostri amici a quattro zampe però possono venire in nostro aiuto per prevenire gravi conseguenze! Per fortuna infatti, l’arrivo della crisi è segnalato in anticipo dall’alito del paziente (e dalla sua sudorazione). Il cane, con il suo olfatto straordinario, se è opportunamente addestrato, sente questo odore con un anticipo di 15-20 minuti, e anche se non è a ridosso del diabetico, e si affretta a segnalarlo. Inoltre, se vede che il malato non riesce a darsi soccorso da solo (come succede nelle crisi ipoglicemiche gravi), corre a chiamare aiuto: per esempio, con i bambini il cane corre sempre a chiamare anche i genitori.

Possiamo affermare quindi che in certe occasioni – ampiamente documentate dalle testimonianze – il cane è un vero e proprio salvavita.
Inoltre, anticipando l’insorgenza delle crisi glicemiche, il livello di glicemia nel tempo tende a stabilizzarsi, e ciò previene le gravi complicanze della patologia.
Tutto questo migliora in modo evidente la qualità di vita del diabetico e della sua famiglia, senza contare i benefici che possono derivare al malato, soprattutto se bambino, dal costante e affettuoso contatto col cane, che può offrire una autentica pet therapy.

Questa opportunità finora è rimasta quasi sconosciuta in Italia, mentre è già nota da tempo nei Paesi anglosassoni, dove molti cani vengono addestrati e affidati e sono stati fatti anche diversi studi di validazione del processo.

L’unica nota dolente è il costo di questi cani: l’addestramento con la fase di controllo dura circa 18 mesi (senza contare la necessità in seguito di fare qualche “ripasso”) e implica diverse l’intervento di diverse figure professionali, per cui un cane addestrato avrà un valore compreso tra i 10.000 e i 15.000 mila euro (per avere un raffronto, basti pensare che un cane-guida per un cieco ne costa 20 mila).
Finora nei casi italiani è la famiglia a doversi assumere questa spesa gravosa, in assenza di altri finanziamenti pubblici o privati.

Il nostro service consiste nel finanziare, o dare un contributo, alla preparazione dei cani, sia che vengano scelti ad hoc, sia che si tratti di addestrare un cane adatto già presente in famiglia.

In più, il service comprende una serie di attività collaterali, volte da un lato a far conoscere questa possibilità ai diabetici tramite medici e associazioni di famiglie, e dall’altro a sensibilizzare le strutture pubbliche, in particolare la Regione Lombardia, affinché provveda a finanziare questa attività, come fa da anni per i cani-guida, dove c’è una bella sinergia tra Regione e Lions.

La Regione, oltre a promettere dei finanziamenti ci ha suggerito di promuovere un convegno con il suo patrocinio e il suo sostegno economico, che ha avuto luogo giovedì 9 maggio nel salone del Circolo Filologico. Attraverso l’utilizzo di altri canali siamo poi riusciti a reclutare un bel pubblico (più di 100 persone), che si è poi dichiarato molto interessato e soddisfatto.

Il progetto è partito a carico esclusivo del nostro Club (Milano NGSC), ma siamo in cerca di aiuto e sostegno da parte degli altri club del Distretto.