Forse alcuni saranno stanchi di trovare in ogni newsletter un articolo che parla della Winter School, ma è un “atto dovuto” tenere informati i soci ei club che compattamente hanno contribuito alla realizzazione di questa importante iniziativa, sull’avanzamento delle attività.
Ora vi devo dare due buone notizie: la prima è che la Winter School si è conclusa e la seconda è che si è conclusa con un grande successo.
Quindi: basta articoli!
Ma l’ultimo, quello presente, serve a completare il processo di informazione sui risultati ottenuti. Brevemente e per punti, in modo da non impegnare troppo del vostro tempo, ma sufficientemente per ricordarvi l’impegno di quanti si sono dati da fare per realizzarla.
La Winter School ha visto la partecipazione di 20 studenti universitari provenienti per metà dall’Italia e per metà da Israele (questi ultimi suddivisi fra ebrei e arabi mussulmani e arabi cristiani). Gli studenti italiani sono stati selezionati da un gruppo di 35 candidati che avevano risposto al bando predisposto dall’Università dell’Insubria – nostro partner nel progetto – e dal Distretto 2042.
La qualità dei percorsi formativi è stata molto apprezzata dagli studenti (anche se qualcuno si è lamentato dell’intensità del programma! Non me lo sarei mai aspettato).
La pianificazione congiunta con l’Università, l’organizzazione di tutte le attività (come a Milano con il Forum delle Religioni, a Bergamo con l’Università locale, a Bellinzona per accostarsi alle esperienze di coesistenza in territorio elvetico, gli incontri con diverse realtà in Israele) e della gestione logistica hanno visto un impegno continuo, profondo e significativo del Governatore in primis, coadiuvato dall’immenso Giovanni Bogani (detto BigBog), della risolutrice di problemi Nicoletta Nessi, dell’accompagnatrice in Israele Paola Romerio Bonazzi, degli ammirevoli rotaractiani capitanati da Filippo Pozzoli e, dulcis in fundo, dal tifo molto partecipato di tutti i soci del 2042. A tutti un grazie di cuore!
Manca solo un punto da ricordare: tutti, ma proprio tutti, i club hanno contribuito e hanno creato le condizioni perché la Winter School potesse avere luogo. Bene: l’accurata gestione economica ha consentito di rispettare gli impegni di spesa previsti nel budget. Anche questo può essere inserito fra i successi da accreditare al progetto!
Forse qualcuno potrebbe chiedersi cosa ne pensano i destinatari del percorso formativo.
Questa è la traduzione della lettera inviata a nome dei partecipanti del gruppo israeliano:
Gilberto Dondé