Conoscere l’Agenda 2030 per salvare l’ambiente

Nel 1996 gli “Articolo 31” cantavano:

Corre l’anno 2030,
e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60,
il mio pizzetto è grigio,
e di capelli sono senza
e Ambra è il primo presidente donna.
Il cielo quasi non si vede più,
si esce con la maschera antigas,
sull’autobus, c’è la business class,
e per entrare in chiesa,
ci vuole il pass.”

L’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto dai 193 Paesi membri dell’ONU. Ingloba i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile che guideranno il mondo nei prossimi anni. Potete consultarli a questo link.
I Paesi si sono impegnati a perseguire questi obiettivi entro il 2030, una data che sembrava essere lontanissima… o forse no? Negli anni ‘90 ero nel Rotaract, ho fatto il servizio di leva, ero istruttore di nuoto, giocavo a scacchi e avevo mille idee e prospettive per il mio futuro. Il tempo vola, tutto è cambiato e ci stiamo avvicinando a quella data che dal settembre 2015, alla sottoscrizione dell’Agenda 2030, è diventata un traguardo importante. Purtroppo, come società, stiamo vivendo un presente molto indeciso, schiacciato tra la necessità di cambiare e la voglia di non perdere i confort acquisiti.
Negli ultimi 25 anni la temperatura media globale si è alzata di oltre un grado e sembra che le società civili siano in attesa di scoprire se le previsioni dell’innalzamento di un altro grado, nei soli prossimi 10 anni, saranno confermate o se si dimostreranno errate.
Ci stiamo muovendo e attivando, forse lentamente, per migliorare il mondo, per dare un futuro positivo al nostro pianeta, tra mille difficoltà e opposizioni. Lotta agli sprechi, alla povertà, promozione del riciclaggio, nuove energie, ricerca e sviluppo, idee eco sostenibili… Ogni settore è spinto a prendere una coscienza green e ad attivarsi per invertire una pericolosa tendenza. Fare informazione sui problemi del nostro mondo e sull’agenda 2030 è una buona base di partenza; perché per fare, bisogna prima sapere. Speriamo solo che non sia tardi.

Corre l’anno 2030,
l’Italia ha venduto il Colosseo alla Francia,
Venezia affonda,
2030 e un giorno sì e uno sì scoppia una bomba,
2030 e stiamo senza aria,
ma odio ce ne abbiamo in abbondanza,
prima divisero Nord e Sud,
poi città e città, e, pensa,
adesso ognuno è chiuso nella propria stanza,
l’intolleranza danza, non c’è speranza…”

Con una buona dose di lungimiranza, il Rotaract Merate Brianza, invece, ha speranza. La Presidente Gloria Sala sta organizzando due conferenze serali e si è fatta promotrice di alcune iniziative volte a formare e informare la popolazione sull’Agenda 2030 e su alcune problematiche meno note che riguardano l’ambiente. I grandi cavalli di battaglia come il plastic free non sono le uniche battaglie da combattere! L’ambiente va tutelato e protetto da molti problemi. Tutti importanti.

La prima serata è stata dedicata al controverso argomento Radon, un gas nobile che si forma dal decadimento dei minerali radioattivi presenti nel sottosuolo, di origine granitica, della nostra regione. Si ritiene che questo gas completamente naturale sia uno dei principali responsabili dei tumori ai polmoni dopo il fumo da sigaretta. Il professor Giuliani ci ha spiegato come analizzare e combattere il ristagno di questo gas nelle case e di come valutare i pericoli per la nostra salute. Ci spiega come il Radon possa riuscire a invadere i nostri spazi, insinuandosi da qualsiasi pertugio, soprattutto nei piani bassi delle case. Tutti i gas si disperdono principalmente con una buona areazione dei locali e dei vespai. I pericoli della radioattività sono quotidiani, ci viviamo a stretto contatto, spesso senza saperlo o nemmeno immaginarlo. Sono diversi i mezzi di indagine sul rilevamento del gas nei locali, sia abitativi sia aziendali e sono molte le contromisure adottabili anche a livello normativo europeo.

Una seconda assemblea è stata organizzata sul tema: “L’acqua nelle sfide dello sviluppo sostenibile: inquinamento e biodiversità”.
Un argomento ben trattato dai relatori di alto livello presenti, tre ricercatori del CNR e due borsisti si sono alternati al microfono per fare un quadro abbastanza allarmante sulla situazione ambientale che vive il nostro territorio e non solo.
La serata inizia con la spiegazione che il pianeta non ha risorse infinite e l’acqua è il principale bene comune. Solo il 2,5% dell’acqua è “dolce” e utilizzabile direttamente dall’uomo. Acqua necessaria per agricoltura, condizioni igieniche, allevamento animali, sostentamento (bere e cibarsi).
Ci viene spiegato che l’impatto umano sulle condizioni dell’acqua non si limita all’inquinamento chimico che normalmente conosciamo, ma anche dall’uso e abuso della farmacologia che assimiliamo giornalmente e che poi naturalmente arriva nelle acque di fiumi e risorse idriche.

L’inquinamento chimico per il 20% deriva dal mondo della tessitura e dell’abbigliamento. Circa 8000 agenti inquinanti per un totale di 43 milioni di tonnellate all’anno minano il sistema idrico mondiale durante la produzione, oltre a un altro mezzo milione di tonnellate di microfibre plastiche (teflon e plastiche dei tessuti tecnici) che è rilasciato nell’ambiente dagli indumenti stessi durante l’uso. Uno dei borsisti ci racconta come si possano immaginare e studiare sistemi meno inquinanti, lavorando sulle tipologie e dimensioni delle fibre, sull’ottimizzazione dei trattamenti in fabbrica, sul contrasto agli sprechi e tanti altri aspetti.
Se l’inquinamento che tutti conosciamo è palese che sia dovuto alla chimica usata in ambito industriale e casalingo (insetticidi, prodotti per la pulizia, detersivi, nanomateriali, plastiche, abbigliamento…) quello dovuto alla farmaceutica è meno evidente, ma ugualmente impattante.
Droghe, distruttori endocrini, steroidi e antisteroidei, antibiotici, farmaci generici dopo essere assimilati, in qualche modo vengono espulsi dal corpo umano e prima o poi arrivano all’acqua.

Si arriva quindi a parlare di biodiversità, di animali e piante che si estinguono quotidianamente e che creano ripercussioni sull’ambiente generale. Non si parla minimamente di catena alimentare, come erroneamente mi sarei aspettato in principio.
Il problema principale che viene evidenziato è che la percentuale di “droghe e steroidi” che si trovano nelle acque stanno mutando le capacità di riproduzione della fauna acquatica causando un’accelerazione nell’estinzione di molte specie. Le conseguenze sono acque meno pulite, con ulteriori conseguenti variazioni della flora che a cascata creano altri danni tra cui un’ulteriore diminuzione di disponibilità di acqua pura per l’uomo.
I ricercatori ovviamente non possono dare soluzioni, possono solo limitarsi a fornire i dati che hanno in loro possesso, evidenziando il problema e relazionando sulle loro osservazioni.

«L’istruzione è la l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo» diceva Nelson Mandela. Informare e spronare chi di dovere a trovare alternative a quello che usiamo oggi e che crea i problemi è istruzione. Detergenti meno inquinanti, riduzione dell’abuso di farmaci, depuratori più efficienti, maggiori controlli sui cicli produttivi e sui prodotti domestici: tutti sono chiamati a prendere atto della situazione e a fare la propria parte per migliorare lo stato attuale delle cose.

Andrea Brianza

 

J-Ax, all’epoca front man degli Articolo 31 può piacere o no, si possono condividere o meno le sue idee, ma vi consiglio comunque di leggere il testo di questa sua copera, drammaticamente attuale. Oppure prendetevi meno di 5 minuti per ascoltarla con attenzione a questo link.

Forse, contrariamente alla sua visione, siamo ancora in temp: il 2030 non è poi così vicino e nei prossimi 10 anni di cose se ne possono fare molte, ma bisogna iniziare ora, per poi non trovarsi realmente in un irrecuperabile ritardo.

 

Roma, 28 Febbraio 2035, ore 18,
archivio Nucleo Operativo Comitato Censura Audio,
sequestro numero 61440031,
brano di contenuto sovversivo numero 2354779,
provenienza Milano blocco Venier, Baraccopoli smantellata,
autori, processati e condannati a riprogrammazione neuronica,
in data 5 Agosto 2031,
mix completo.

Corre l’anno 2030,
e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60,
il mio pizzetto è grigio,
e di capelli sono senza
e Ambra è il primo presidente donna.
Il cielo quasi non si vede più,
si esce con la maschera antigas,
sull’autobus, c’è la business class,
e per entrare in chiesa,
ci vuole il pass.

Ormai si parla solo tramite Internet,
e il parlamento c’ha la sede ad Hammamet,
ci si spara nella metropolitana,
fra Nord e Sud c’è la dogana,
però tutti si veste Dolce e Gabbana.
E la mia mente indietro vola,
veloce fila a prima del 2000, tanti anni fa,
quando si era in tempo, adesso no,
e oltre ai contro c’erano i pro…
perciò ho…

Tanta nostalgia degli anni ’90,
quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile,
non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché,
c’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme,
c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica,
c’era la musica, ricordo, la musica, la musica,
c’era la musica, la musica.

Siamo nell’anno 2030,
loro controllano televisione e radio,
c’è un comitato di censura audio,
valutano, decidono, quello che sì, quello che no,
ci danno musica innocua, dopo il collaudo,
ci danno Sanremo, presenta ancora Baudo,
con i fiori e la scenografia spettacolare,
quest’anno ha vinto Bossi,
che è tornato a cantare;
corre l’anno 2030,
l’Italia ha venduto il Colosseo alla Francia,
Venezia affonda,
2030 e un giorno sì e uno sì scoppia una bomba,
2030 e stiamo senza aria,
ma odio ce ne abbiamo in abbondanza,
prima divisero Nord e Sud,
poi città e città, e, pensa,
adesso ognuno è chiuso nella propria stanza,
l’intolleranza danza, non c’è speranza,
ho…

Tanta nostalgia degli anni ’90,
quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile,
non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché,
c’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme,
c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica,
c’era la musica, ricordo, la musica, la musica,
c’era la musica, la musica.

Questo è l’anno 2030,
qui chi pensa è in minoranza,
ma non ha importanza
non serve più
2030 l’indifferenza è una virtù,
i cyber-nazi fanno uno show in TV,
i liberatori picchiano barboni in nome di Gesù
l’inno nazionale suona tipo marcia funebre,
il sesso virtuale è più salubre, in quanto che c’è
un virus che si prende tramite il sudore,
e in 90 ore si muore,
l’HIV in confronto sembra un raffreddore,
è un esperimento bellico sfuggito
e il risultato è che nessuno fa l’amore.

E io sono fuorilegge in quanto di questo parlo,
in quanto penso a quando questo potevamo anche fermarlo,
adesso è tardi,
per un poeta pirata che spera in dei ricordi
e ha…

Tanta nostalgia degli anni ’90,
quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile,
non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché,
c’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme,
c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica,
c’era la musica, ricordo, la musica, la musica,
c’era la musica, la musica.
Tanta nostalgia degli anni ’90,
quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noè,
era difficile, ma possibile,
non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perché,
c’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme,
c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica,
c’era la musica, ricordo, la musica, la musica,
c’era la musica, la musica.