Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme agli altri
Così recita un proverbio africano.
E noi del 2042 lo abbiamo interpretato alla lettera: Toronto è lontana e così ci siamo messi insieme per andarci. Abbiamo fatto un bel giro insieme prima di approdare nella città che ha ospitato la nostra Convention.
Ma, soprattutto, il proverbio africano rappresenta bene lo spirito della Convention del Rotary International: migliaia di persone, provenienti da tutti i paesi della Terra, che gioiosamente condividono principi, valori e passione nel servire e che insieme si ritrovano per ripercorrere un anno di “rotarianità”, fra di loro e insieme ad eminenti personalità del mondo, per cercare ispirazione, trovandola dietro ogni angolo.
Così è stato per l’edizione appena conclusa a Toronto (di cui potete trovare notizie al link http://www.riconvention.org/it). Oltre 25.000 congressisti sono venuti da tutto il mondo per celebrare le opere del Rotary e pensare al futuro, insieme al Presidente Internazionale Ian Riseley, agli esponenti del Rotary International e a eccezionali personalità della società civile: la Principessa Anna di Inghilterra, 3 Primi Ministri – Helen Clark, ex Primo Ministro della Nuova Zelanda e fra gli ideatori degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, Jack Guy Lafontant, Primo Ministro haitiano e Justin Trudeau, Primo Ministro canadese – e l’ex First Lady degli USA, Laura Bush.
La Convention è anche un interessante momento di incontro, come ci spiega un membro della nostra comitiva, Barbara Zapparoli, Istruttore del Distretto 2042 nell’anno rotariano appena concluso: “ho avuto la possibilità di parlare di persona con Pamela Mburia, Presidente del RC Ongata Rongai (Kenya), con la quale avevo scambiato alcune mail per verificare la possibilità di portare avanti un nuovo progetto di Global Grant nella Focus Area della Salute Materno Infantile. Trovarsi di persona ci ha fornito l’opportunità non solo di conoscerci, ma anche di confrontarci concretamente per cercare di comprendere meglio se vi siano possibilità di fornire un servizio che corrisponda alle reali esigenze delle comunità locali. La contemporanea presenza del Presidente Eletto del Club Keniano, mi ha consentito di capire se si possa dare continuità anche per il futuro alla collaborazione fra il nostro club e il loro”. Si è chiarita la necessità di passare dalle idee ai fatti cominciando a mettere nero su bianco l’ipotesi di un progetto di servizio anche perché i tempi di un progetto internazionale sono necessariamente lunghi.
L’AG Giovanni Bogani ha assistito a un paio delle Sessioni Parallele: la prima destinata ad affrontare il tema del ruolo dei giovani per la Coesistenza Pacifica fra le popolazioni “è stato messo in evidenza quanto sia importante trasformare i giovani in ambasciatori della pace nei rispettivi Paesi, investendo nella loro formazione personale alla integrità, all’apertura mentale e al comportamento etico, costruendo in essi il senso del rispetto, della coesione e della equità. In questa circostanza, è stata interessante l’occasione di incontro con il Governatore del Distretto tedesco 1800, che ha in programma attività molto simili a quelle del nostro Progetto internazionale per quanto riguarda le finalità, ma con diverse modalità realizzative. La seconda sessione, dedicata alla Valutazione comunitaria, (ormai obbligatoria per le Sovvenzioni globali) ha evidenziato, nel folto pubblico, più di una perplessità, dato l’impegno richiesto e quindi tempi e costi connessi; si è auspicato che, per progetti di non grande entità, le formalità da espletare possano anche essere semplificate.
E infine, ecco le sensazioni che il nostro Governatore si è portato a casa: “Partecipare ad una Convention è sempre un’emozione. Alla Convention Ti rendi conto di quello che significa “International”, sia sotto il profilo dei relatori di eccezionale livello nelle sessioni plenarie, sia per le suggestioni che Ti regala. Soprattutto respiri Rotary per i contatti umani che riesci a creare e che costituiscono l’aspetto decisamente più stimolante per un Rotariano. Entrare in contatto con persone che sono lì per i loro meriti e per scelta personale è un’esperienza che ti dà una grossa spinta per continuare nel tuo impegno.
La Convention mi ha dato inoltre la netta sensazione di rilevanza ed importanza che il Rotary International ha a livello globale, come attestato dai ringraziamenti che il premier Trudeau, la principessa Anna d’Inghilterra e la ex first lady Laura Bush hanno rivolto ai Rotariani che costituiscono un punto di riferimento per il loro impegno che ha consentito di ottenere risultati rilevanti non solo nella lotta contro la Polio, ma anche nelle varie aree di intervento in cui ci muoviamo.
Un aspetto particolare che mi ha molto colpito è la presenza del Rotary International anche sui temi caldi del momento. Mi riferisco alle reazioni entusiastiche che i Rotariani Canadesi e Statunitensi hanno espresso durante la Convention e nelle varie sessioni per le iniziative relative all’accoglienza dei migranti e soprattutto dei minori; tema di particolare sensibilità in questo momento negli Stati Uniti. Ho avuto la netta sensazione del fatto che il Rotary sta dando il suo contributo ad affrontare problemi attuali di rilevanza mondiale e che i Rotariani nord americani fossero molto orgogliosi di far parte di un’organizzazione che cerca di dare risposte concrete al problema.
Tutto dimostra l’estrema attualità del Rotary che dà fondamentale rilievo al rapporto dei Club con il territorio, riuscendo poi ad amplificare l’iniziativa grazie alla rete Rotariana”.
Sono convinto che ogni rotariano dovrebbe partecipare, almeno una volta, alla Convention Internazionale: ne tornerebbe ancora più convinto del significato della propria appartenenza al Rotary, consapevole della internazionalità della Compagine dei soci, della globalità dell’azione di servizio e dell’importanza che questa ha per le comunità alle quali è rivolta.
Certo, mi potreste obiettare che la partecipazione è piuttosto impegnativa, sia per il tempo richiesto sia per il costo. Ma la prossima convention potrà venirci incontro: sarà in Europa, ad Amburgo e sia il tempo potrà essere contenuto sia il costo sarà minore.
E allora… Arrivederci ad Amburgo!
Gilberto Dondé