Venerdì 23 ottobre il Rotaract Brianza Nord ha ospitato Rachele Somaschini, giovane pilota rally affetta da fibrosi cistica. La serata è stata un successo, con un numero di partecipanti superiore alla ventina, nei limiti numerici delle norme anti Covid.
Questa è la malattia genetica grave più diffusa, danneggia pancreas e polmoni, è subdola, poco conosciuta, insidiosa, toglie il respiro lentamente; letteralmente.
I malati di fibrosi cistica nel nostro paese sono 8 mila, nel mondo 70 mila e, come ci ha spiegato Rachele, ci sono in totale 2500 mutazioni genetiche.
Alla sua nascita i medici dicevano che non avrebbe raggiunto la maggiore età, ma, grazie a coraggio, forza di volontà, costanza, cure e ricerca, è arrivata a 26 anni con un’aspettativa di vita fino ai 40 anni. Rachele rappresenta la delegazione di Milano per la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus, insieme a Paola Ferlini, e ha creato da 4 anni il progetto “Correre per un respiro”, con l’obiettivo di divulgare il più possibile la conoscenza di questa malattia, raggiungendo il traguardo di più di un milione di euro raccolti e devoluti alla ricerca in 10 anni. Più di 160 mila euro solo grazie al motorsport.
Grazie alla ricerca, oggi si è molto vicini a una cura risolutiva, un farmaco che regala anni di vita in più e che riesce a curare il 70% delle mutazioni. Gli studi stanno proseguendo in America, l’iter è più complicato per quanto riguarda Europa e, in questo caso, Italia.
Nonostante i progressi della ricerca, questo periodo è un po’ turbolento a causa del Covid: essere contagiati, per un malato di Fibrosi Cistica, è molto pericoloso; sia perché i polmoni sono già di per sé danneggiati, sia perché tutti i reparti di pneumologia sono attualmente scomparsi per far posto a reparti Covid. (n.d.r. recentemente attraverso la sua pagina Fb Rachele ha raccontato del recentissimo ridimensionamento del “suo” reparto in ospedale e delle ovvie conseguenze negative sulla sua routine medica che deve seguire di esami e controlli)
Oltre a parlare della sua malattia e delle difficoltà trovate durante la sua vita, rapportandosi con i coetanei e non riuscendo ad andare nemmeno in gita scolastica, Rakellyna (così la trovate sui canali social) ha raccontato invece del suo successo nel motosport, nato dalla passione per il rally ereditata dal padre, anch’egli pilota, e della posizione della donna nel mondo dei motori, riuscendo a gareggiare sia nel campionato europeo, sia in quello mondiale.
La sua filosofia di vita è non arrendersi mai e il suo motto è “sei tutti i limiti che superi”, frase ereditata dalla migliore amica di 25 anni, deceduta a causa della malattia.
Bisognerebbe affrontare la vita come la affronta Rachele, ogni giorno.
Intanto, potete contribuire alla ricerca attraverso i siti correreperunrespiro.it e fibrocisticaricerca.it. e dando un’occhiata al suo sito internet personale www.rachelesomaschini.com
Cristina Giacomini
PS: Se vi capitasse di conoscerla di persona non potrete fare a meno di appassionarvi alla sua storia di testimonial, di donna e di pilota, soprattutto se avrete la fortuna di farlo a bordo di una potente auto sul circuito di Monza, ovviamente con lei alla guida chiacchier… mamma mia che lungo in prima variante!!! Ma che controllo del mezzo, complimenti!!!
Andrea Brianza