RC Sacile Centenario
La conferenza del prof. Gino Gerosa, sul tema “Dal cuore umano al cuore meccanico”, organizzata a Palazzo Ragazzoni a Sacile dal Rotary Club Sacile Centenario, in collaborazione con gli altri quattro club Rotary della provincia, ha permesso di conoscere la straordinaria evoluzione della cardiochirurgia nel mondo, di cui Gerosa è da anni uno dei maggiori interpreti. Gerosa ha parlato degli scenari evolutivi che hanno al centro il “cuore meccanico”, che è destinato a sostituire quello naturale nelle patologie più gravi di disfunzione del muscolo cardiaco.
A dare il benvenuto al prof. Gino Gerosa è stato il Presidente del Club Gianni della Libera, cui sono seguiti quelli dell’Assessore comunale Ruggero Spagnol e di Pietro Rosa Gastaldo, Assistente del Governatore Riccardo De Paola. Al termine della conferenza è intervenuto anche il Sindaco della città Carlo Spagnol. Fra il folto pubblico erano presenti il Governatore Eletto del Distretto Massimo Ballotta, gli studenti del Liceo scientifico a indirizzo biologico Vendramini di Pordenone e quelli del Liceo Pujati di Sacile. Gerosa è stato introdotto dal Generale e rotariano Andrea Caso, suo Comandante alla prestigiosa Scuola Militare Nunziatella di Napoli, uno dei più antichi istituti di formazione militare d’Italia e del mondo. Caso ha ricordato che Gerosa ha eseguito il primo intervento in Italia di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente con sistema robotico, è Professore Ordinario di Chirurgia Cardiaca presso l’Università degli Studi di Padova, Direttore della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia e del Centro di Cardiochirurgia “Vincenzo Gallucci” e dal 2018 è Presidente della Società Italiana di Cardiochirurgia. Nel 2007 ha eseguito il primo impianto in Italia di un cuore artificiale totalmente impiantabile. Gerosa è stato allievo di Donald Ross, che alla fine degli anni Sessanta si contendeva il primato della cardiochirurgia con Christian Barnard, l’autore del primo trapianto di cuore al mondo nel 1967.
La narrazione di Gerosa sull’evoluzione della cardiochirurgia nel mondo è stata affascinante, in quanto ha trattato l’argomento con la semplicità e l’umiltà dei grandi che ne fanno la storia, non rinunciando a qualche aneddoto simpatico. Gerosa ha accompagnato il pubblico nel percorso delle patologie cardiache e degli interventi tradizionali di cardiochirurgia, che si sono evoluti negli ultimi cinquant’anni fino a oggi, ovvero alla possibilità di sostituire le funzioni del muscolo cardiaco con il cuore meccanico e biologico.
Rivolgendosi agli studenti, Gerosa ha precisato che nella vita occorre impegnarsi duramente, in particolare nello studio, e avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e osare a fare ciò che gli altri non riescono. E il suo percorso professionale Gerosa l’ha descritto parlando di ciò che ha fatto e delle risposte terapeutiche che ha dato ai pazienti, sempre più avanzate, aprendo strade nuove agli interventi cardiochirurgici. Interventi che hanno permesso di salvare vite umane gravemente compromesse, innalzando l’aspettativa di vita dei pazienti e le condizioni di vita sociale accettabili oltre il 90% dei casi. Gerosa ha illustrato anche le statistiche delle donazioni, che sono fondamentali per poter trattare i pazienti con la necessità di sostituzione del cuore. Tuttavia, il salto di qualità vero, è stata la possibilità di sostituire il cuore con un apparato meccanico, in attesa del trapianto. Apparato che nel corso del tempo è stato miniaturizzato ma non è ancora la soluzione definitiva. Nel periodo 2010 – 2015 in Italia sono stati trapiantati 617 pazienti e in testa alla classifica c’è proprio l’Istituto di Cardiochirurgia patavina con 100 interventi.
Nella seconda parte della conferenza, il prof. Gerosa ha illustrato il tema del cuore artificiale miniaturizzato sostitutivo del cuore naturale e la progressione agli interventi di cardiochirurgia in laparoscopia per rendere gli stessi meno invasivi. Gerosa ha terminato parlando del cuore biologico che costituisce una delle frontiere dello sviluppo della ricerca cardio chirurgica, sul quale ora stanno lavorando. «Ma questa è un’altra storia, ha chiosato Gerosa, che spero di venirvi a raccontare fra qualche anno». Al termine della conferenza, il Presidente del Rotary Club Sacile Centenario ha attribuito al prof. Gino Gerosa, in nome di tutto il Club, il Paul Harris Fellow, in segno di riconoscimento della sua straordinaria attività cardio chirurgica e di ricerca che contribuisce a salvare tante vite umane.