Il Rotary finanzia 28 strutture ospedaliere italiane con un investimento di circa 1.3 milioni di euro
La Fondazione del Rotary International ha approvato il progetto voluto e realizzato da tutti i 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime contro il COVID-19, del valore complessivo di circa 1.3 milioni di euro. Questo nuovo traguardo si aggiunge alla grande mobilitazione dei Club italiani che, nel solo mese di marzo, hanno creato attività di sostegno nella lotta anti Covid per oltre 6.1 milioni di euro, portando al 30 aprile l’impegno complessivo del sistema Rotary Italia a circa 7.4 milioni di euro investiti nel nostro Paese.
È stato possibile raggiungere questo traguardo grazie alla sinergia di molte realtà rotariane, nazionali ed internazionali. In particolare la coalizione dei 13 Distretti italiani, con i loro 900 Club e ben tre grandi donatori dei Rotary Club (Brescia Sud Ovest, Maclodio, Vicenza Palladio) uniti a 5 Distretti di Paesi asiatici (Giappone, Guam, Micronesia, Marianne del Nord, Palau), a 4 Distretti nordamericani (Minnesota, Florida, Pennsylvania, North Carolina) e allo svizzero Zug-Zugerland, ha permesso alla Fondazione del Rotary International di aumentare considerevolmente la quota del finanziamento sino al raggiungimento della copertura dei costi.
Obiettivo del progetto è assicurare a 28 ospedali italiani, direttamente impegnati nella lotta al COVID-19, un pacchetto di tecnologia innovativa in grado di minimizzare il rischio di infezione degli operatori e favorire l’interruzione della catena di infezione.
Ognuno degli Ospedali individuati sarà dotato di due gate con termo scanner in grado di rilevare istantaneamente la presenza di febbre, che rappresenta tutt’oggi uno dei sintomi chiave nella individuazione dei pazienti potenzialmente affetti da COVID-19; di una “Covid Triage Unit”, cabina isolata ove è possibile seguire lo smistamento in modo sicuro e completo grazie anche al colloquio diretto senza contatto; di una barella ad alto bio-contenimento per il trasporto del paziente infetto o sospetto. La prevenzione delle malattie rappresenta un obiettivo strategico del Rotary. L’ospedale diventa il primo luogo di contagio e gli operatori sanitari sono la prima categoria a rischio per cui il Rotary ha deciso di concentrare la maggior parte delle risorse disponibili in questo progetto. Questa tecnologia innovativa rimarrà a disposizione dei presidi ospedalieri che potranno implementarla e svilupparla in base alle necessità rilevate anche in condizioni di non pandemia o in caso di riaccensione pandemica. I centri individuati e destinatari di queste moderne tecnologie, riguardano 28 ospedali nelle città di Acquaviva delle Fonti (BA), Aosta, Asti, Bari, Bergamo, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Cremona, Firenze, Genova, Jesi, Mantova, Milano/San Paolo, Milano/San Carlo, Modena, Monza, Napoli, Parma, Pescara, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Torino, Treviso, Udine e Varese. Queste attività evidenziano sempre di più il tema annuale del Rotary “Il Rotary connette il mondo” e il raggiungimento di traguardi sempre più importanti basati sulla collaborazione di un “sistema Rotary Italia” integrato con il territorio e interprete delle aspettative della nostra gente.
In allegato l’articolo che il Corriere della Sera martedì 12 maggio ha dedicato all’azione dei Distretti italiani per l’emergenza sanitaria con l’intervista a Roberto Xausa PDG del Distretto 2060 e Public Image Coordinator del Rotary International.
Corriere della Sera 12/05/2020
Nella sezione della Newsletter “Rotary Foundation” sono pubblicate le due sovvenzioni globali, delle quattro realizzate per questo progetto, cui ha partecipato il Distretto 2060.