RC Meda e delle Brughiere
Vogliamo qui dar voce ai Presidenti di Club stimolandoli con domande relative alla loro scelta, al loro Club e sui rapporti con il distretto. Elio Brambilla è Presidente del Club di Meda e delle Brughiere 2018-2019.
Fare il Presidente per un anno di un Club Rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Quale è stata la motivazione che ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Sono al Meda e delle Brughiere da quattro anni proveniente da altro club. Complessivamente ho una anzianità rotariana di 16 anni. In questo periodo, a parte una breve parentesi in cui ho ricoperto la carica di segretario, per impegni di lavoro, non ho mai potuto propormi per altri ruoli (commissioni e varie). Ho pensato fosse giunto il momento di vedere il modo rotariano “dall’altra parte”; ossia: vedere come un club, tramite la figura del suo presidente, possa rendere partecipi i propri associati nel mettere la propria professionalità al servizio dei bisogni del territorio.
In un anno possono succedere molte cose e certe volte ci si trova a gestire dei momenti difficili/delicati della vita del Club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un Club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del Club.
Ho appena iniziato il mio mandato presidenziale per cui, per il momento, non ho ancora incontrato momenti di particolare difficoltà. Come ho detto, sono solo 4 anni che sono al Meda e Delle Brughiere e devo dire che ho trovato un club in cui i soci hanno raggiunto un’ottima coesione e, perché no, una buona efficienza. Non va dimenticato che il club è stato costituito nel 1993 e in questo tempo la convivialità e la partecipazione ha permesso ai vari associati di conoscersi sia umanamente che professionalmente e di dare il meglio nel momento del bisogno. Ciò premesso, non penso di portare cambiamenti particolari: nel caso di necessità so che potrò contare sui “miei” soci.
Un Club vive principalmente per i progetti, programmi e service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service intendi proporre o continuare.
La caratteristica principale del Rotary, in generale, dovrebbe essere quella di essere un’associazione di servizio e non di beneficienza. Tuttavia, alla fine, spesso si finisce nel fare più beneficienza che servizio; credo che, per forza di cose, questo sia comune un po’ a tutti i club, specialmente quando si affrontano progetti “internazionali”. Mia intenzione sarebbe quella di portare l’attenzione sul territorio utilizzando le professionalità di ciascuno di noi. Su questo siamo già sulla buona strada. Quest’anno continueremo con il progetto “Tocco e vedo l’arte”, progetto che vede coinvolto il nostro club e l’Istituto Ciechi di Milano e che è stato presentato durante il congresso di Varese con il valido contributo del governatore Guastadisegni. Ulteriore progetto vede coinvolto il nostro club con una scuola professionale nella preparazione di un glossario di termini relativi alle varie attività che vengono insegnate nell’Istituto (meccanica, falegnameria, panificazione ecc). Il progetto, oltre agli insegnanti, vede coinvolti imprenditori che esercitano le varie attività materie di insegnamento.
Abbiamo inoltre in corso una collaborazione con l’Istituto IRIS VERSARI di Cesano Maderno ed il club Varedo e del Seveso. Convenzione firmata nel 2017 e tutt’ora valida. Nell’ambito di questa convenzione/collaborazione, gli alunni dell’Istituto stanno portando a termine un cortometraggio destinato a mettere in guardia gli anziani per evitare che cadano nella mani di truffatori.
Sempre nell’ambito scuola, per l’Istituto Professionale Pertini di Seregno, si stanno completando dei glossari professionali che potranno essere di supporto agli studenti (in ordine di tempo, il glossario per la panificazione e la pasticceria).
Inoltre, tra i Rotariani della Comunità Europea è in corso ormai da una decina d’anni uno scambio e collaborazione costante tra i club dedicato alle eccellenze delle nuove generazioni. Il progetto, da noi chiamato Europe For Europe, a carattere biennale che coinvolge altri club del distretto, prevede che ciascun paese della Comunità Europea partecipante all’iniziativa, ospiti, per diversi giorni, giovani (22 con l’ultima edizione) provenienti dai diversi paesi. Scopo del progetto è quello di diffondere tra i giovani la conoscenza delle realtà delle nazioni facenti parte della comunità. E’ stata di recente chiusa l’edizione 2017-2018 ed è intenzione del club proseguire sulla stessa strada tracciata gli anni precedenti.
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo te quali sono le cause e cosa proponi per migliorare tale rapporto.
Sono appena all’inizio del mio mandato presidenziale e, per il momento, non ho ancora avuto modo di confrontarmi con il distretto su qualche problematica per cui non sono in grado esprimere un giudizio, di consenso o di conflittualità per cui, attualmente, non ho proposte da fare se non quella di essere di ridurre la “burocrazia”.