Encomio dell’ONB per i ricercatori dell’ospedale Sacco

RC Milano Manzoni Studium

 

L’Ordine Nazionale dei Biologi tributerà un encomio solenne al team di ricercatori dell’ospedale Sacco di Milano, che nei giorni scorsi ha isolato il ceppo italiano del Covid-19 codificandone il materiale genetico. In particolare, tra i premiati, ci sarà anche la dott.ssa Maria Rita Gismondo, Biologo-Medico, direttore del laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia, Diagnostica bioemergenze del Sacco.

A dare notizia del nuovo, incredibile risultato scientifico raggiunto anche grazie alla bravura dei biologi, è stato Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III del nosocomio meneghino. Si tratta, ha spiegato Galli, di una scoperta molto importante, che consentirà di «seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos’è successo, come ha fatto a circolare e in quanto tempo».

Il passo successivo sarà adesso quello di studiare lo sviluppo di anticorpi e quindi di vaccini e di cure da parte dei laboratori farmaceutici. Il virus è stato isolato in quattro pazienti di Codogno. «Siamo riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente», ha aggiunto ancora l’infettivologo.
«È un traguardo importante in quanto significa essere riusciti a estrarre il virus dal campione biologico dal quale è stato prelevato, dal muco o dal sangue per esempio: è il primo passo per poterlo moltiplicare e studiare nel dettaglio, a esempio per ottenere la sua sequenza genetica. A partire da questa possono essere riprodotti in laboratorio frammenti utili per preparare farmaci e vaccini».

Ancora una volta, dunque, nel giro di poche settimane, dopo il lavoro del dream team dello Spallanzani, il ceppo del Covid-19 è stato isolato. Il merito è tutto della task-force coordinata dalla professoressa Claudia Balotta e di cui fanno parte le ricercatrici Alessia Loi, Annalisa Bergna e Arianna Gabrieli, precarie, insieme al collega polacco Maciej Tarkowski e al professor Gianguglielmo Zehender.