Esmeraldas: un aiuto per l’Ecuador

RC Milano Manzoni Studium

Ci sono casi in cui, da una grande disgrazia, nascono opere a prima vista impossibili. Le persone che condividono gli scopi e si uniscono per l’obiettivo però, sanno realizzarle.
Nel 2004 un evento tragico colpisce la clinica Mangiagalli: la morte improvvisa del dott. Giorgio Pifarotti, stimatissimo ginecologo, consulente del Tribunale di Milano, impegnato nel volontariato in Italia e all’estero, in cui, ancora studentessa in medicina, aveva coinvolto anche la figlia Paola. La famiglia, per onorarne la memoria, decide di finanziare la nascita di un ospedale dedicato alla maternità in una delle zone più povere del mondo.
In Ecuador, al confine con la Colombia, il Distretto di San Lorenzo nella provincia di Emeraldas è il più lontano, prossimo alla zona dei narcos e delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). L’unico presidio sanitario è una costruzione precaria, senza medici e paramedici, senza attrezzature, senza letti, né elettricità o acqua potabile. Mangiagalli e Clinica Pediatrica del Policlinico – che dispongono delle migliori tecnologie, di personale e di organizzazione per rendere la magia della nascita un evento sicuro e gioioso – per dare il massimo delle possibilità anche ai casi più difficili decidono che è inaccettabile una realtà indecente, in cui una madre ha una stuoia o una canoa come miglior comfort per il parto.

Sotto la guida del prof. Fabio Mosca, Direttore del Dipartimento Materno – infantile, della dott.ssa Maria Maddalena Ferrari, Responsabile delle Sale Parto e Sale Operatorie, della dott.ssa Paola Pifarotti, ginecologa, e della dott.ssa Irene Spreafico, coordinatrice delle Sale Parto, oltre 50 tra medici di varie specialità, in servizio e già in pensione (ginecologi, anestesisti, chirurghi, pediatri, ostetriche, infermieri e anche specializzandi), sottraendo tempo alle proprie attività e al tempo libero, si avvicendano in modo totalmente gratuito negli anni per trasformare un fatiscente luogo in un punto nascita degno di questo nome.

Il loro esempio e lo scopo hanno indotto il sostegno di molte istituzioni: la Regione Lombardia ha sostenuto l’inizio dell’opera, ma anche ENI, Giochi Preziosi, la fondazione Giorgio Pardi, Mediaset e altri, oltre a un gran numero di privati.
In questo modo, la struttura si è trasformata radicalmente, con sala parto, sala operatoria, degenza e assistenza neonatale di livello accettabile. Gran parte delle attrezzature è stata acquistata e spedita dall’Italia, a volte portata dai volontari stessi.
Un’intensa e continua attività d’insegnamento è stata svolta per formare personale locale, per garantire continuità. La struttura è stata edificata da maestranze locali, per assicurare capacità di manutenzione.
Nel frattempo, la cura – destinata a chiunque ne avesse fatto richiesta – ha fatto sì che l’attività fosse rispettata e nella zona si è formata una area “neutralizzata”, libera da scontri tra eserciti, narcos e FARC. Il processo di tregua e pacificazione intrapreso tra il governo Colombiano e le FARC ha allargato la zona di pace.

L’iniziativa ha avuto il sostegno del Ministero degli Esteri Italiano ed è stata attivamente seguita dall’Ambasciatore Italiano a Quito.
L’ospedale è oggi riconosciuto come Istituzione Pubblica Ecuadoriana, è stata inaugurata dal Presidente e dal Ministro della Sanità dell’Ecuador, che si sono anche recati in seguito presso la clinica Mangiagalli per siglare il rapporto di cooperazione ufficiale con l’IRCSS Policlinico Mangiagalli.
Nella struttura, oggi il Governo ecuadoriano ha inviato stabilmente almeno un medico e un’ostetrica.
Con quest’opera, i decessi materni, gli handicap neonatali da parto difficile sono crollati di numero. È scomparsa la morte neonatale da tetano (in passato oltre 300 casi/anno).

Tuttavia, la mancanza di acqua potabile è ancora un elemento critico. Ad oggi, viene raccolta acqua piovana e, convogliata alla struttura, è depurata per ebollizione per usi chirurgici. Non esiste acqua potabile per la comunità limitrofa.
Il progetto per un sistema di potabilizzazione esiste già e con i pochi fondi sinora disponibili, si è dato inizio a qualche lavoro, ma per il completamento occorrono circa € 50.000.

Il Rotary Club Milano Manzoni Studium ha ritenuto impossibile restare indifferenti a questa segnalazione, anche e soprattutto per l’esempio di dignità dato da tanti volontari. In aggiunta ai service già definiti per l’anno 2019/2020, il Milano Manzoni Studium ha aperto tra i soci e gli amici di questi, una sottoscrizione per raccogliere un sostegno concreto di partecipazione al progetto.

Il giorno 22 ottobre si è svolta la conviviale del Club, che si è dovuta limitare alla capienza della sala, durante la quale il prof. Fabio Mosca e le Dott.sse Maria Ferrari, Paola Pifarotti e Irene Spreafico hanno presentato lo sviluppo dell’opera e le esigenze, con immagini di questa realtà, creando momenti di partecipata emozione.
Già nei giorni successivi alla conviviale, sono affluite donazioni anche importanti da privati e società sul conto della ONLUS del Club.
Sarebbe interessante se il progetto ricevesse il supporto di altri club, del Distretto e di un Global Grant.

Il progetto risponde a tutti gli obiettivi rotariani: pace, salute materna e infantile, contrasto alle malattie, acqua, educazione e formazione, sviluppo economico, in tutti gli aspetti considerati.

La sottoscrizione al progetto è ancora aperta e contributi possono essere inviati a:

Milano Manzoni ONLUS, IBAN IT 64 W 05216 01630 000000016904

con causale “nome cognome (o Club o Azienda) per Esmeraldas”, a indicare che il contributo è vincolato a questa destinazione.

Molte altre informazioni sono disponibili sul progetto, così come gli operatori sanitari coinvolti sono sempre pronti ad illustrare quanto si sta facendo. Per questo, potete scrivere a: tantalo@biobeta.it.

In ultimo, piace segnalare che alla dott.ssa Irene Spreafico nel 2013 il Presidente Napolitano ha conferito l’onorificenza di Cavaliere all’Ordine della Stella d’Italia per “…l’unanime apprezzamento e stima sia delle Autorità e Istituzioni, che della popolazione locale, che riconoscono in lei un operatore sanitario competente, sempre disponibile e provvisto di grande calore umano. Fondamentale è stato il suo apporto quale coordinatrice del progetto…” (tratto dalla motivazione che accompagna l’onorificenza). Con l’Ordine della Stella d’Italia si vuole ricompensare chi abbia particolari benemerenze nella promozione di rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia.
 

Vito Tantalo
Presidente RC Milano Manzoni Studium