Esondazione Morla

Rotaract 2042 in prima linea: il supporto silenzioso alle famiglie colpite dall’esondazione del Morla.

C’è una storia di solidarietà e di impegno che merita di essere raccontata. Purtroppo, se ne è parlato troppo poco, ma l’esondazione del fiume Morla, avvenuta il 7 settembre a Bergamo, ha lasciato dietro di sé un’ondata di devastazione: cantine e taverne allagate, automobili distrutte, e, cosa ancor più grave, ricordi di una vita sommersi e rovinati per sempre. In questo contesto difficile, le famiglie colpite si sono trovate da sole a fronteggiare una situazione drammatica. Ma non del tutto.
I ragazzi del Rotaract Distretto 2042 non sono rimasti a guardare. Sin dal giorno zero, hanno messo da parte parole e chiacchiere per passare immediatamente ai fatti. Ogni giorno, dopo aver terminato i loro impegni lavorativi, si sono recati presso le case delle famiglie vittime dell’esondazione, offrendo non solo braccia, ma anche un supporto morale e concreto. Un impegno che va oltre la semplice azione: hanno dimostrato cosa significa essere parte attiva della propria comunità.

Quello che è nato da questa tragedia è stato qualcosa di inaspettato: una forte amicizia tra i ragazzi del Rotaract orobico e alcuni supporter dell’Atalanta, due realtà apparentemente lontane, ma unite da un comune amore per la loro città, Bergamo. Insieme, hanno dimostrato cosa vuol dire avere a cuore il proprio territorio, con azioni concrete e con il desiderio di fare la differenza quando più ce n’è bisogno. Le attività svolte sono state tantissime: dallo svuotamento delle cantine e dei garage, al salvataggio di quanto possibile tra i ricordi di una vita, alla gestione di spazi devastati dall’acqua. Ma il loro contributo non si è fermato qui. I ragazzi del Rotaract hanno offerto un supporto a chi, in un solo attimo, ha visto crollare le proprie certezze. Hanno aiutato le famiglie a orientarsi tra i complessi iter burocratici per accedere ai bandi comunali, un passaggio fondamentale per chi aveva visto distrutta non solo la propria taverna, ma anche le speranze di un ritorno alla normalità. In alcuni casi, l’aiuto del comune non è riuscito a coprire tutte le necessità, soprattutto per le famiglie che vivono a ridosso del fiume e che hanno subito danni importanti, con mura sfondate dall’impeto dell’acqua. Anche in queste situazioni, i ragazzi del Rotaract e nello specifico dei club di Bergamo e Bergamo città alta sono stati presenti, dimostrando che la vera forza non è solo nelle mani, ma nella capacità di esserci, di sostenere, di condividere un percorso di ripresa che è tanto emotivo quanto pratico.

L’entusiasmo e la dedizione dei volontari del Rotaract 2042 sono l’esempio di come, in situazioni d’emergenza, non servano tante parole: servono i fatti. E loro ci sono stati, sin dal primo momento. Hanno dimostrato che l’importante è essere presenti, soprattutto quando il proprio territorio ha bisogno. Non è solo una questione di aiuto pratico: è una questione di comunità, di legami che si rafforzano nel momento del bisogno e di impegno che nasce dall’amore per la propria terra. Il Rotaract ha dimostrato, ancora una volta, di essere molto più di un’associazione di giovani. È un movimento che agisce, che costruisce e che, soprattutto, non abbandona mai chi ha bisogno. Questo tipo di iniziative dimostra che il futuro di Bergamo è in ottime mani, grazie a una generazione di ragazzi che, giorno dopo giorno, continua a dimostrare che le azioni contano più delle parole.