RC Milano Europa, RC Milano Linate e RC Milano Nord
Il Rotary di Milano ha incontrato il 26 gennaio il Sindaco di Genova, Marco Bucci, in un vivace Interclub promosso dal RC Milano Europa, con la partecipazione dei RC Milano Linate e RC Milano Nord. Un civil servant brillante, ironico, concreto, con una visione e la forza di crederci. Uno speech conciso, trascinante, con quella lieve cantilena che sa già di mare. Manager prestato alla Città Superba, Marco Bucci, genovese, rientrato in Italia nel 2015 da una lunga carriera negli Stati Uniti e in Svizzera con l’idea di dedicarsi finalmente alla sua passione per la barca a vela, si è trovato invece precipitato nell’arduo compito di amministratore di una città difficile, che non credeva nel futuro. «Quando dalla vita hai avuto tanto, arriva il momento di restituire alla società». Eletto Sindaco di Genova nel 2017, al secondo turno e con il 56% dei voti, ha vissuto l’anno successivo la tragedia del crollo del Ponte Morandi – la Ground Zero di Genova, 43 vittime e una città divisa in due per 24 mesi -, che ha brillantemente gestito da Commissario incaricato del Governo. Su progetto di Renzo Piano, grazie all’impegno di tutte le aziende coinvolte, al supporto e al tifo emozionato di tutta la città, alla regia implacabile e pressante del Sindaco, dopo 18 mesi il nuovo ponte era costruito. Un successo amministrativo e gestionale inusuale per una amministrazione pubblica. «Come avete fatto?» – gli è stato chiesto dall’uditorio – «Project management e ricorso al Codice Europeo degli Appalti» è stata la risposta, «Non potevo rifiutarmi di fare il Commissario quando me l’ha chiesto l’allora Capo del Governo: è il dovere di un Sindaco. Ci vuole responsabilità e non si deve aver paura di firmare Avevo trovato una città in crisi; sto lavorando per ridare speranza e certezza della crescita. Ci vogliono Visione, Infrastrutture, Facilitazione e Leadership. Le Istituzioni non devono guidare le imprese, bensì favorirle: la rivoluzione la fanno i cittadini insieme alle imprese». La Visione viene dalla constatazione che Genova, forte di duemila anni di storia, che già nel 1.200 aveva navi, banche, assicurazioni, che nel 1.500 era la città più ricca del mondo, in grado di finanziare re ed imperatori, si trova in una posizione geografica privilegiata, che ne ha stimolato lo sviluppo. «Se tu disegni un cerchio che comprenda tutta l’Europa e il Mediterraneo – ha detto Renzo Piano – ti rendi contro che la nostra città si trova al centro. Ha una potente importanza strategica: Genova può ambire ad essere la Capitale del Mediterraneo».
Genova è al centro del traffico dall’Africa che quadruplica ogni anno, e sbocco del corridoio mercantile che da Rotterdam attraversa l’Europa. Assieme alle merci arrivano persone e culture, ed ora anche i dati. In futuro vi passerà l’energia e a medio termine l’acqua sarà l’Oro Blu; l’accesso diretto al mare potrebbe permettere a Genova di creare grandi capacità di dissalazione e trovare un business nell’esportazione dell’acqua. Il Sindaco Bucci trasmette con forza il suo obiettivo di fare della città uno Hub di culture del Mediterraneo. Occorre attirare a Genova rappresentanze di tutte le civiltà del perimetro del Mare Nostrum: sotto la leadership genovese il crogiolo di culture germoglierà e si autoalimenterà e «la cultura è la molla che dà la qualità della vita».
Il programma di Infrastrutture è già delineato e in parte cantierato, anche grazie al PNRR:
- dal 2025 da Genova a Milano si viaggerà in 45 minuti su treni ad alta velocità;
- grazie al nuovo tunnel sotto il porto si potrà abbattere la Sopraelevata, diaframma che separa la città dal suo porto;
- la metropolitana e il trasporto verticale – Genova è una città in salita – permetteranno di puntare alla “città di 15 minuti”;
- il progetto di “Gronda di Levante e Gronda di Ponente”, cioè la costruzione di due bretelle stradali che dagli Appennini raggiungano le due Riviere, disingorgherà la trafficatissima Autostrada del Giovi.
Con quali fondi? Come può l’Italia indebitata finanziare questo piano ambizioso? Anche su questo punto il Sindaco si esprime da realista immaginifico: «Abbiamo in Italia un debito alto, ma una ricchezza elevata delle famiglie: il debito dovrebbe essere venduto agli italiani!». Per mettere in pratica questo macro-disegno, la Leadership è importante, e deve essere affiancata da persone che credano nel cambiamento e facciano da traino. La società si conquista portando risultati, le cose belle sono contagiose e l’Italia è un paese creativo, più di tutti gli altri. «Bisogna circondarsi di persone capaci», anche la Pubblica Amministrazione può funzionare meglio responsabilizzando i managers, motivandoli a non aver “paura di firmare”, incentivando i funzionari performanti e spostando il focus dei loro obiettivi dal processo al risultato. Un bel sogno, soprattutto per chi è esponente della diaspora genovese, per tutti quelli che da Genova hanno dovuto andare via, e tanti erano i genovesi tra i soci rotariani presenti alla serata! Ma se il un sogno è ispirato da idee chiare, da un programma concreto, da risultati già ottenuti e da una indiscussa leadership, si può ben sperare…
Marina Manfredi Magillo
RC Milano Linate – Membro Commissione Distrettuale Comunicazione