Contenti, ma non soddisfatti!
Forse ci siamo dimenticati come 36 anni fa, quando il Rotary, per primo, ebbe l’intuizione di un mondo libero dalla poliomielite, il virus colpiva più di 350.000 bambini ogni anno, in 125 paesi, vale a dire paralizzava un bambino ogni due minuti!
Da allora, il progresso è stato impressionante, lento, ma impressionante: dal 2016, dei tre tipi di poliovirus, il tipo 2 e il tipo 3 sono stati dichiarati eradicati e persiste il tipo 1 solo in due nazioni: Afghanistan e Pakistan. Vale a dire che cinque delle sei regioni mondiali, come definite da OMS, sono state dichiarate libere dalla polio, con il grande successo dell’Africa nell’agosto del 2020.
Cosa ci dicono i dati? I due grafici seguenti ci mostrano come il 2021 si è concluso da poco segnalando 5 bambini paralizzati dal poliovirus selvaggio (Wild Polio Virus, WPV), 1 in Pakistan e 4 in Afghanistan.
Mai così pochi!
L’altro dato importante, che il grafico (dati aggiornati al 26 gennaio 2022) evidenzia, è la netta diminuzione del numero di campioni positivi per WPV da altre fonti (campioni ambientali, da contatti stretti, da bambini sani) che testimonia una riduzione della circolazione del virus. Soprattutto i campioni ambientali, tratti dalle acque reflue, sono un indicatore critico della presenza del virus, vista la sua trasmissione oro-fecale.
Allora mi chiederete “Perché mai “non soddisfatti”?” Perché tutto questo non basta.
Lo scopo del grande progetto, di cui il Rotary è stato un dei più forti promotori, è l’eradicazione di questa malattia attraverso il raggiungimento di due obiettivi: 1) interrompere in modo definitivo la trasmissione di WPV nelle zone endemiche e 2) mettere fine alla trasmissione di poliovirus derivati dal vaccino circolante (cVDPV) e prevenire focolai nei Paesi non endemici.
Leggi la Polio Eradication Strategy 2022-2026
Il secondo obiettivo porta all’attenzione un aspetto che contribuisce a rendere ragione non solo della necessità di continuare a sostenere l’impegno di tutti, in particolare dei Rotariani, ma anche del senso dell’urgenza che può essersi un po’ perso in 36 anni di impegno. Il pensiero che persone possano essere paralizzate da poliovirus derivati da quello presente nel vaccino è angosciante. Potrebbe sorgere il sospetto che il vaccino OPV possa causare, in maniera diretta, la paralisi.
Ma così non è!
Per comprendere il significato di questa affermazione, possiamo fare un passo indietro e ricordare come gli sforzi globali per immunizzare i bambini con vaccino orale contro la poliomielite (OPV) hanno ridotto dal 1988 i casi di polio dovuta a WPV del 99,9% e che rimane solo il ceppo di WPV1: OPV è sicuro ed efficace e interrompe diffusione da persona a persona del virus della poliomielite.
Tuttavia, in rare occasioni, e solo nelle popolazioni con un basso livello di immunizzazione, cioè in cui troppi bambini non vengono immunizzati nelle campagne vaccinali, il virus vivo attenuato presente in OPV può circolare in una comunità per un lungo periodo di tempo e mutare in una forma che provoca la paralisi, nota come poliomielite dovuta al virus derivato dal poliovirus vaccino circolante (cVDPV).
Per eradicare per sempre la polio è necessario eliminare sia il virus selvaggio che quello derivato dal vaccino. Di grande aiuto sarà l’uso di un nuovo vaccino OPV (nOPV), versione geneticamente modificata del precedente vaccino che garantisce la stessa protezione, ma che presenta un rischio decisamente minore di mutare nella forma aggressiva. Di questo vaccino, da poco a disposizione, sono già state somministrate più di 80 milioni di dosi in 7 nazioni.
Il programma è quello di sospendere OPV dopo che la trasmissione di WPV sarà bloccata; allora IPV, che molti paesi industrializzati con alto tasso di copertura vaccinale hanno già in uso (in Italia, dal 2002 l’intero ciclo vaccinale antipolio prevede uso di IPV), sarà utilizzato per mantenere i livelli di immunità nelle popolazioni.
I cVDPV sono emersi come una sfida chiave nella fase finale degli sforzi di eradicazione; questi focolai possono essere affrontati con la stessa strategia collaudata per fermare la diffusione di WPV: rafforzando i sistemi di sorveglianza della polio e garantendo un’elevata copertura vaccinale, con campagne di immunizzazione. Ad esempio, in Siria, nonostante il conflitto prolungato e l’instabilità, un focolaio di cVDPV del 2017 è stato fermato con successo nel giro di pochi mesi utilizzando queste tattiche.
Che ci sia l’urgenza di arrivare a vaccinare ogni bambino sotto i cinque anni di vita, per dirla con il motto della Global Polio Eradication Initiative, di cui il Rotary International è partner cruciale, “sino all’ultimo bambino”, lo sottolineano i dati del 2021: fronte a un numero mai così basso di casi da WPV, i casi di paralisi dovuti a cVDPV sono purtroppo in aumento: 586 di cui ben 385 si sono verificati nella sola Nigeria; nel 2020 erano stati 113. Si fa fatica ad accettare che ben 586 bambini non possano più muoversi come tutti gli altri perché non siamo sufficientemente “rapidi”.
Se una popolazione continua ad essere pienamente immunizzata (immunità di gregge) sarà protetta dalla diffusione di entrambe le forme, quella selvaggia e quella derivata dal vaccino.
Se non si eradica, ritorna…