Il titolo del Congresso riprende il nostro tema annuale: Identità e Azione sono infatti il contenuto e lo sviluppo di Imagine Rotary. Pensare ad azioni importanti, che facciano la differenza, assumendosi la responsabilità di realizzarle ma interrogarci anche sulla nostra identità: “I nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra eredità sono ciò su cui costruiamo, mentre immaginiamo di poter essere molto di più” (Jennifer Jones). Dobbiamo, possiamo Immaginare di poter essere di più: più visibili, più accessibili, più comprensibili, più semplici, più efficaci.
Questo Congresso non è stato un elenco di cose ma, piuttosto, un racconto che guarda al futuro: raccontare le sfide affrontate e se abbiamo coinvolto, raccontare il nostro impatto nell’immaginare il Rotary per trarre spunti per coinvolgerci e motivarci ancora di più. Non c’è dubbio che il nostro tema annuale guardi al Futuro, proponendosi anche come stimolo per i nostri club. Abbiamo parlato molto di futuro del Rotary in questo anno: in ogni visita credo di aver menzionato Shaping Rotary’s future, la proposta di riforma della nostra Governance su base regionale, proposta che aveva preso il nome dalla Commissione Internazionale incaricata di elaborarla. La Commissione Shaping non esiste più, dato che sono stati avviati i progetti pilota e oggi il progetto di riforma ha il nome “Regionalizzazione”: possiamo tutti esserne informati tramite il sito della Zona 8: https://creatingtomorrowrotary.org
Anche il futuro dei nostri club è stato un focus molto presente durante questo anno. Tornavamo e riunirci in presenza dopo 2 anni di pandemia e senza alcun dubbio la maggioranza dei club si è posta domande sul futuro. Per “futuro” non intendo il prossimo 1° luglio e neppure il 1° luglio 2024, ma lo sguardo di molti club è andato ai prossimi 3/5 anni, con la consapevolezza che l’unione fa la forza e ci rende più attraenti. Abbiamo capito, abbiamo constatato, che non possiamo riprendere da dove avevamo lasciato perché nulla è come lo avevamo lasciato: è diverso il mondo, la società, la nostra Milano e anche noi stessi. È come se avessimo maggiore consapevolezza che il tempo va usato bene e che non ne abbiamo da perdere, men che meno nel Rotary. Alcuni club stanno riflettendo su possibili fusioni (una delle quali è stata completata, è già stata autorizzata e sarà in vigore dal 1° luglio). Le fusioni sono un percorso auspicabile se vissute dalla dirigenza dei club e dai soci non come semplice incremento numerico, ad esempio per affrontare meglio il costo delle conviviali, ma come occasione di rinnovamento. Rinnovamento per consentire a ogni socio di avere più opportunità di servizio, di amicizia, di crescita personale, di leadership; rinnovamento per agevolare l’ingresso dei giovani e per rendere il club più attrattivo. In una fusione 2+2 non deve fare 4 ma almeno 5 : il nuovo club deve avere un quid pluris rispetto al dato numerico: “essere di più” non solo come numero, ma soprattutto come identità di club.
Questo Congresso ha ripreso i contenuti identitari e di azione del nostro tema annuale, ma unendoli a quelli della nostra città Milano: la nostra territorialità è metropolitana e dunque Rotary e Milano non possono essere disgiunti, non possono viaggiare separati. A Milano dobbiamo e possiamo essere espressione di leadership ma deve essere concreta, visibile e operativa in città. Il nostro Distretto 2041 a Milano può essere un gregario di altre associazioni o enti ma deve essere un leader protagonista di cose concrete. Per questo motivo ho voluto rinnovare profondamente il Premio Professionalità. Un premio che ha fatto la nostra storia e al quale siamo affezionati, ma che non era più in linea con il tempo attuale, rimanendo un evento del tutto interno e privo di visibilità. Era dunque venuto il momento di fare qualcosa di concreto che ci rendesse nello stesso tempo visibili, un bando qualificato e rivolto a Milano, che uscisse dai nostri confini e che valorizzasse un ambito molto sentito nel Rotary e a Milano – i giovani e il lavoro – contribuendo a far emergere concretamente le imprese giovanili. Per questi motivi è nato il Premio “I Giovani Imprenditori: un bando per Milano”, Premio Rotary alla Professionalità 22-23 in condivisione con la nostra eccellenza rotariana e il Programma Virgilio. Molti club e singoli rotariani hanno contribuito a diffonderlo e promuoverlo oltre le nostre pagine social: pur non essendo nostro partner, il sito di Assolombarda lo ha pubblicato per parecchi mesi e il Giornale Radio Lombardia ne ha dato notizia a fine ottobre 2022. Le candidature sono state numerose, sono state 23 ed è un numero sul quale riflettere, perché evidentemente abbiamo intercettato una necessità e cioè dare una possibilità a giovani imprenditori che forse non l’avrebbero avuta. Molti club, numerosi rotariani e anche non rotariani si sono fatti coinvolgere non solo nel Bando per Milano ma anche in altre iniziative e programmi distrettuali, e hanno messo a disposizione tempo, denaro, sedi di aziende. Queste disponibilità sono state riconosciute perché il buon esempio è contagioso e, soprattutto, è giusto riconoscerlo.
Ma il coinvolgimento, come anticipato durante l’Assemblea Distrettuale del 30 aprile 2022, è stato il filo conduttore dell’anno per far sì che, dopo il lungo periodo di pandemia, ogni iniziativa distrettuale creasse partecipazione. Coinvolgimento ha voluto dire, come prima cosa, molti eventi distrettuali, tutti in presenza e tutti aperti a ogni rotariano, a prescindere dall’incarico di club, per stare insieme e condividere informazioni e anche spunti di formazione. Gli eventi distrettuali sono stati 10: oltre ad Assemblea e Congresso, ci sono stati 5 Seminari (Effettivo in settembre, Comunicazione in ottobre, Rotary Foundation a novembre, Azione Professionale a gennaio, Azione internazionale a febbraio, che hanno ricompreso le 5 tavole rotonde Rotary Meets), la Giornata Distrettuale Rotary nutre l’Educazione, End Polio Now al Teatro Manzoni con il Distretto 2042 e il Concerto per la Pace dei 3 distretti lombardi per il Rotary Day. Coinvolgimento anche come partecipazione a iniziative concrete, ad esempio Il programma distrettuale Mentorship 2.0 che, oltre al beneficio per Mentor e Mentee, è nato con il presupposto di consentire un’attivazione concreta a ogni rotariano o rotaractiano che lo volesse e che ad oggi vede al lavoro 15 coppie Rotary/Rotaract. Coinvolgimento nei club. L’assoluta maggioranza dei club ha incrementato le modalità di riunione, in alcuni casi rinnovandole parzialmente, per ricreare affiatamento dopo la pandemia. Affiatamento e amicizia uniti dallo scopo delle nostre riunioni, che non possono essere mai fini a se stesse ma piuttosto uno strumento di servizio.
Ma in questo Anno Rotariano abbiamo coinvolto nella nostra azione anche altre Associazioni e Organizzazioni, per amplificare la nostra portata, la nostra visibilità, ponendoci come protagonisti e soprattutto senza escludere i rotariani, che sempre più desiderano essere attivamente coinvolti nelle iniziative, a partire dai nostri progetti. Ne è stato un esempio Rotary nutre l’Educazione, in partnership con Rise Against Hunger. Per la prima volta ci siamo trovati tutti insieme per un service italiano dal risultato concreto e misurabile, di impatto e condiviso. Ci siamo divertiti nel ritrovarci tutti insieme, con l’orgoglio di portare i labari dei nostri club, che erano tantissimi. Un evento che è stato molto diffuso sui social dei singoli club con foto e video e vorrei ricordare a tutti voi che, anche in questo momento, 2.850 bambini dello Zimbabwe stanno andando a scuola, così come faranno nei prossimi mesi per un intero anno. Visibilità e Comunicazione devono iniziare dal nome delle nostre iniziative, che non possono trascurare di inserire il nome Rotary nei titoli dei nostri progetti, anche e soprattutto quando stringiamo una partnership. Tutti i nostri services dovrebbero, in qualche modo, menzionare la parola Rotary. Un esempio ne è il progetto in fieri del Gruppo 4: da “Una culla per la vita” nella fase embrionale a “Rotary per la medicina di genere” nella fase attuale di sviluppo. È uno sforzo che dobbiamo fare, tutti noi, se vogliamo essere visibili, se vogliamo che le nostre iniziative rotariane siano maggiormente conosciute, se vogliamo comunicare. Ma oramai dobbiamo comunicare non solo le nostre iniziative ma anche anche la nostra Identità: CHI SIAMO. E dobbiamo comunicarlo con modi nuovi e soprattutto con semplicità. Introdurre senza più paura nel vocabolario rotariano la parola BRAND, cioè l’insieme dei valori con i quali veniamo identificati. A volte ci accorgiamo che non sempre veniamo percepiti per ciò che realmente siamo e dunque dobbiamo farci carico della mancata percezione ed essere noi stessi a diffondere la nostra reale identità.
La campagna di promozione del Brand è stata una delle sfide affrontate quest’anno e per molti aspetti la più complessa. Consentitemi una punta di orgoglio per una campagna realizzata creando contenuti appositi durante tutto il corso dell’anno, con le 10 tavole rotonde Rotary Meets, finalizzate tutte a divulgare i nostri valori. I Rotary Meets sono stati appositamente pensati per collegare i nostri valori ad argomenti di attualità o di sicuro appeal esterno: ad esempio etica e finanza, inclusione e sport, servizio e sanità. Una strategia che ha avuto però molti obiettivi, oltre a creare i contenuti della campagna di promozione del brand: essere visibili a Milano, essere riconosciuti come portatori di valori primari, essere noi stessi promotori di eventi, e anche mostrare le nostre professionalità interne, almeno alcune tra le tante prestigiose che annoveriamo. Abbiamo invitato relatori qualificati e tutti in presenza – Monsignor Delpini, Guido Bertolaso, AD Inter, Confindustria, la Camera della Moda, solo per citarne alcuni– ma sempre affiancati da relatori rotariani di altrettanto prestigio, perché su temi fondamentali non possiamo essere e mostrarci solo come uditori.
È stato un investimento, anche economico, sulla nostra Identità e anche sul nostro futuro ed era importante INIZIARE a utilizzare nuovi modi di comunicare; i risultati sono stati sorprendenti. E poi, alla fine, c’è un’altra forma di comunicazione, forse la più importante per i rotariani ed è quella che ho messo in campo con tutta me stessa per tutto l’anno e che spero emerga anche dal Congresso: la comunicazione fatta dalle nostre parole, dai nostri gesti, anche dai nostri sguardi; insomma da tutto quello che può trasmettere soprattutto la nostra PASSIONE, che è in realtà l’unico motore che ci consente di realizzare ciò che immaginiamo.
Grazie a tutti!
Patrizia De Natale
Governatore del Distretto 2041 AR 2022/2023