RC Monza Est
Fare il Presidente per un anno di un Club Rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Quale è stata la motivazione che Ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Anzitutto devo premettere di essere privilegiato, essendo stato cooptato all’interno del Club Rotary Monza Est dopo il mio anno di presidenza del Club Rotaract Monza.
Devo dire che la presidenza di un club storico ed importante come il Monza Est (quest’ anno abbiamo festeggiato il cinquantenario della fondazione) è un onore e un impegno a cui mi sono preparato dopo aver svolto diversi incarichi sia a livello di Consiglio Direttivo sia a livello di Commissione durante varie annate.
In poche parole, la motivazione si può riassumere in quello “spirito di servizio” che è forma e sostanza per ogni rotariano.
In un anno possono succedere molte cose e talvolta ci si trova a gestire dei momenti dif-ficili e delicati della vita del club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del club?
Ogni annata presenta problematiche e peculiarità diverse che rappresentano una sfida per ogni Presidente.
Il club che ho l’onore di servire è un club storico, in cui stiamo vivendo una sorta di passaggio generazionale. Questa a mio parere rappresenta una delle fasi più delicate nella vita di un club e per il Consiglio Direttivo che ho formato ha rappresentato la sintesi della volontà di convogliare nel migliore dei modi l’esperienza della tradizione con la freschezza di idee dei soci più giovani.
Inoltre, fin da inizio mandato ho cercato un maggior coinvolgimento con gli altri club sul territorio, per azioni comuni sempre più efficaci e di maggior visibilità in ambito locale.
Un club vive principalmente per i progetti, programmi e service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service intendi proporre o continuare?
Durante la mia annata di presidenza il club proseguirà il progetto legato alla problemati-ca della dislessia infantile. Impegno iniziato 3 anni fa in concreto con AID (Associazione Italiana Dislessia), ente riconosciuto dal MIUR per la formazione degli insegnanti, di giornate informative e formative indirizzate a tutte le scuole del territorio.
Poi ci sarà l’impegno di un service in comune con altri club del Gruppo Brianza 1 quali Monza, Monza Ovest e Monza Brianza a favore di uno studio scientifico sulla Sindrome di Angelman. Infine, si provvederà al versamento conclusivo della raccolta fondi effettua-ta a favore de “Il villaggio ritrovato, centro Alzheimer” per il Cinquantenario di fondazione del club.
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo e quali sono le cause e cosa proponi
per migliorare tale rapporto?
Per la mia esperienza penso che il rapporto con il distretto sia impostato correttamente su un piano di confronto. Il rischio di una possibile conflittualità è dovuto a scelte che si vogliono “calare dall’alto” senza cercare un coinvolgimento a priori dei club.
Penso che la sfida maggiore per il futuro sia il far coincidere le problematiche e le esigenze locali (dei singoli club) con quelle più generali del Distretto.
Sono comunque convinto che siano le persone a fare la differenza e quelle con cui ho avuto ed ho il piacere di confrontarmi sia a livello di presidenti sia di membri del Board distrettuale stanno facendo un ottimo lavoro.