RC Isola Bergamasca
Fare il Presidente per un anno di un Club Rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Quale è stata la motivazione che ti ha spinto ad accettare tale incarico?
Ho voluto cimentarmi nella fondazione di un nuovo Club e assumere la carica di primo Presidente del Club nel territorio che mi ha visto nascere, crescere e dove ancora oggi coltivo le mie amicizie.
In un anno possono succedere molte cose e certe volte ci si trova a gestire dei momenti difficili/delicati della vita del Club. Quali proposte vuoi avanzare per avere un Club coeso ed efficiente, e quali cambiamenti pensi di portare nella gestione del Club?
Nelle mie esperienze professionali ho dovuto affrontare frequentemente momenti difficili, che ho sempre affrontato applicando una mia massima: cerca nelle cose il lato positivo e vivilo con passione, il lato negativo minimizzalo, il tempo lo azzera.
Un Club vive principalmente per i progetti, programmi e services che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service intendi proporre o continuare?
Abbiamo in fase molto avanzata il progetto rivolto al mondo dei giovani. In breve sintesi, i problemi legati alla sfera uro-sessuale erano prima individuabili in sede di visita di leva che come noto, è stata abolita.
Si prevede dunque un triplice accordo: Rotary per la parte divulgativa, scuola come bacino d’utenza e Urologi/Andrologi per la parte pratica farà sì che gli studenti della 5° classe delle scuole superiori si sottopongano volontariamente ad una visita preventiva.
In itinere, abbiamo un progetto che si rivolge ad una categoria in costante crescita: i padri cacciati da casa che vivono momenti di criticità (trauma psicologico, lontananza dai figli, alloggi precari ecc…).
Il rapporto Club-Distretto è sempre stato improntato su un continuo confronto che a volte può essere anche conflittuale. Secondo te quali sono le cause e cosa proponi per migliorare tale rapporto?
Per la verità, personalmente ho sempre trovato nel Distretto una fattiva e qualificata collaborazione. Eventuali possibili conflitti sono da ricercarsi nella poca conoscenza della potenzialità del Distretto, i cui componenti sono persone di provata esperienza rotariana che hanno perciò molto da insegnare ai Presidenti di Club i quali mal digeriscono il ruolo di “allievi”.