La finestra sulla Fondazione

Talvolta capita di sentire affermazioni quali: «La vita associativa sta attraversando una profonda crisi»; tale affermazione può certamente contenere degli elementi di verità, tuttavia è innegabile che, a fronte di tale fenomeno regressivo, si assista a un fortissimo sviluppo del volontariato e della filantropia.

Recentemente, Giuseppe Grampa (Il Segno) recensendo il più recente libro di Ferruccio De Bortoli, ha scritto: «…ma il volontariato non è solo una grande e utilissima sorta di paracadute. È anche un laboratorio di iniziative che, leggendo i nuovi bisogni, le nuove povertà, creano risposte innovative»  e poi aggiunge: «… L’ultima Indagine Istat (ottobre 2018) censisce 343.432 istituzioni non-profit che impiegano 812.706 dipendenti. Davvero la più grande azienda del Paese».

Settembre è il mese in cui i club del nostro Distretto intraprendono i loro progetti di servizio avanzando in qualche caso richieste di sovvenzione distrettuale, grazie ai fondi massici a disposizione dalla Fondazione Rotary e integrati dal Governatore. È in tale fase che si incontrano tre distinti fabbisogni convergenti:

    • il bisogno del destinatario dei nostri service, del più debole;
    • il bisogno di supporto da parte dei club all’ascolto della società e perciò laboriosi;
    • il bisogno del Governatore e del DRFC (District Rotary Foundation Chair) di utilizzare il più possibile i fondi messi a disposizione e disponibili nel FODD (I fondi di designazione distrettuale).

I distretti vengono infatti valutati non già per il contenimento delle risorse messe a loro disposizione ma dalla loro capacità di utilizzarli, assennatamente, sino all’ultimo dollaro.
La Fondazione ci suggerisce anche le aree focus verso cui indirizzare efficacemente le nostre risorse finanziarie ma soprattutto personali. È poi sempre più importante cogliere i bisogni reali delle comunità presso cui rivolgiamo le nostre attenzioni, siano esse a noi vicine oppure lontane miglia e miglia.

Importante, poi, valutare la sostenibilità nel tempo delle nostre iniziative e la capacità dei beneficiari di mantenerle in vita.

Quando immaginiamo un progetto, poi, pensiamo sempre quanto possa ancor più impattare grazie alla nostra capacità di pensare in grande, valutiamo sempre quanto un’idea possa trasformarsi in un progetto ancora più vasto e significativo, coinvolgere ancora più beneficiari; valutiamo sempre se nell’auspicio di ottenere una sovvenzione semplificata si possa nascondere la motivata ambizione di ottenere una sovvenzione globale.

Per fare tutto ciò, anche quest’anno la Commissione Rotary Foundation, nel caso specifico la Sottocommissione Sovvenzioni, è a disposizione in ogni momento, con il Coordinatore Alberto Giangrande, Paolo Pagani (Responsabile Sovvenzioni distrettuali) Giovanni Arioli (Responsabile Global Grant) e Elena Grassi (Responsabile Borse di studio).

Anno dopo anno, sono ormai numerosi i club che hanno incontrato, con soddisfazione, il Team Sovvenzioni; da tali incontri sono nati progetti efficaci, ben strutturati e duraturi, sovvenzionati adeguatamente dalla Fondazione. I frutti di tale investimento, unito a un importante e continuo impianto formativo, hanno iniziato a manifestarsi, e proprio lo scorso mese di luglio sono giunte due importanti notizie da Evanston: la Rotary Foundation ha approvato due significativi Global Grant, posti in essere da club del nostro Distretto che hanno saputo coinvolgere nell’impresa numerosi partner nazionali e, naturalmente, internazionali.

Esempi vincenti da seguire, è infatti sempre più importante dare continuità al dialogo fra i club e la Commissione Rotary Foundation, coinvolgendo gli Assistenti con l’obiettivo di aggregare sempre più club intorno a progetti ambiziosi con quello che è il nostro unico obiettivo: doing good in the world.