Tanti gli interventi e gli spunti di riflessione
La giornata della Rotary Foundation è sempre un avvenimento ricco di argomenti e spunti di riflessione.
La giornata di lavori inizia con le considerazioni di Alberto Ganna, il quale sostiene che «l’unico scopo del Rotary è la pace, da raggiungere tramite le aree focus in cui siamo impegnati con i nostri programmi di pace, salute e acqua».
Il report sul Global Peace Index è uno dei modi che abbiamo per valutare lo stato dei nostri lavori e dalla pace nel mondo.
Nelle aree più povere, dove solitamente realizziamo molte delle nostre opere, costruire un pozzo in un certo posto o a soli 5 km di distanza può creare pace in un caso, o guerra in un altro.
Questo è il motivo principale per il quale è necessario avere professionisti della pace, avere buoni appoggi politici, sociali e rotariani nelle terre in cui si agisce con dei progetti.
Alessandra Gaetani ci offre un confronto tra le principali religioni mondiali (ebraica, cristiana e mussulmana) lanciando degli spunti di discussione molto importanti e profondi.
«La Pace é un mito. È l’aspirazione di ogni popolo, ma questo non significa azzerare i conflitti. La pace non può essere basata su certezze e sicurezze assolute, ma su fiducia e confidenza. Non può essere il frutto di una sola cultura che ne prevarica un’altra. Bisogna imparare a non pensare giudicando, senza mettersi al centro del mondo e senza dominare gli altri. È il principio per far prevalere il bene sul male».
Elisabeth Lamberti ci parla dei centri della pace e dei programmi che la Rotary Foundation segue.
«Ogni anno sovvenzioniamo 50 master e 50 certificati professionali in solo 6 centri sparsi sul globo. In totale abbiamo promosso 1100 alumni di cui ben l’88% oggi lavora nel settore della pace, ricordate quanto detto da Ganna? Servono professionisti per ottenere il risultato che ci prefiggiamo.
Per il futuro c’è il progetto di creare entro il 2030 altri 4 centri della pace in altrettanti paesi poveri, quindi in posti più vicini alle situazioni problematiche che andiamo a combattere».
Il dottor Catino (attualmente nostro borsista presso il centro della pace di Tokyo) è sponsorizzato dal nostro distretto, ha superato un anno di selezioni per accedere a questo programma e si collega con noi in video conferenza.
Anche lui, come gli altri relatori ci lancia dei messaggi importanti: «la pace è definita come l’assenza di violenza, è lotta alla discriminazione e richiede l’impegno di tutti, un approccio globale per prevenire la violenza. La pace non è l’assenza di conflitti ma è un progetto che riguarda la giustizia e la sostenibilità».
Questi sono stati gli argomenti più forti e stimolanti della giornata, ma non sono stati da meno gli interventi di Barzanò, Cardani e il confronto a tre sulla Winter School.
La Winter School è un progetto del nostro distretto che vedrà il confronto tra studenti italiani e israeliani sia presso le nostre università che presso gli atenei israeliani e si svolgerà dal 10 al 24 febbraio prossimi. Si tratta di uno scambio culturale molto importante con la trattazione (e relativo confronto) di argomenti di assoluta importanza.
Barzanò ci spiega come la Fondazione Rotary sia valutata da varie agenzie di rating sul valore e sulla qualità del servizio che offre sulla base di quanto ottenuto con i fondi a disposizione.
Il dato che più salta all’occhio è la percentuale di “bene” che si ottiene con una donazione. Una donazione al Rotary consuma solo 8% in costi e spese varie, mentre altre associazioni di valore come l’Unicef perdono circa il 25% del valore delle proprie donazioni.
Cardani ci parla di End Polio Now sottolineando come sia iniziata la parte più difficile del progetto, ovvero concludere. Nel farlo però non dimentica di spiegarci come il progetto abbia salvato milioni di persone e come i centri realizzati per i nostri scopi siano utili per le comunità locali, che in questo modo hanno un presidio medico che serve anche ad altri scopi. Un esempio? La prima controffensiva a Ebola e il suo contenimento pochi anni fa è avvenuta proprio grazie a questi centri che hanno isolato il ceppo da contrastare.
A fine giornata c’è stato anche un momento importante per la Fondazione e per due nostri amici, con l’attribuzione delle onorificenze di Major Donor II a Filippo Arcioni e Roberta Peverelli. Il tutto perseguendo sempreil nostro obiettivo: Every Rotarian Every Year.
Andrea Brianza