Tra gli aspetti che più apprezzo dell’essere Presidente del Rotary International, c’è l’incontro con la gente. Passo molto tempo a viaggiare e a far visita ai Rotary club di tutti i Paesi. Il benvenuto da parte dei rotariani è sempre speciale, ma non c’è niente di più toccante dell’accoglienza che ho ricevuto dai rotaractiani: giovani dediti agli ideali del Rotary, profondamente impegnati nel service e che tuttavia non trascurano l’importanza di divertirsi insieme.
Uno dei miei viaggi più interessanti è stato in Ghana, in visita a un Distretto che, pur vantando una sessantina di club Rotaract, ha creato un piano per raddoppiarne il numero, e ci riuscirà. I rotaractiani vaccinano i bambini contro la polio, donano sangue quando le scorte sono pericolosamente basse, forniscono stazioni lavamani alle scuole che ne sono sprovviste. In breve, si dedicano a progetti trasformativi, capaci di fare la differenza nelle comunità.
A Nakivale (Uganda), un Rotaract diverso da tutti gli altri, si sta attivando nella propria comunità, in un campo profughi. Questi giovani leader stanno trasformando una situazione che altri definirebbero pesante, in un’occasione di service per costruire la comunità e offrire opportunità a chi ne ha più bisogno. In Turchia, un gruppo di rotaractiani ogni mercoledì fa visita ai bambini ricoverati in ospedale e gioca con loro. I giovani assistono inoltre le matricole della loro Università con iniziative di tutorato e formazione alla leadership. I rotaractiani ci stanno indicando la via per diventare più rilevanti in questo nuovo secolo di service. La Settimana Mondiale del Rotaract, che festeggeremo dall’11 al 17 marzo, dovrebbe diventare un’occasione per fare la conoscenza dei rotaractiani della nostra comunità e per trovare il modo di collaborare con loro. Se il vostro Club non patrocina ancora un Rotaract, vi ricordo che non è necessario vivere in una città con un ateneo universitario per poterlo fare: ci sono anche club Rotaract a base comunitaria. Vi ricordo inoltre che i rotaractiani fanno parte della famiglia Rotary. Non dobbiamo perdere i rotaractiani che devono lasciare il loro Club per motivi d’età. Vorrei invitare i rotariani ad aiutare questi giovani a diventare soci di un Rotary Club o a fondarne uno: sarò più che lieto di ammettere al Rotary tutti i nuovi club di cui avremo bisogno per dare un senso di appartenenza a chi vorrà rendere il mondo un luogo migliore. Il nostro service deve essere divertente, motivante e aperto a tutti. Se c’è una caratteristica che ha sempre contraddistinto il Rotary è la sua diversità. In passato si trattava di una diversità di professioni, nazionalità e prospettive. Oggi abbiamo fatto grandi passi avanti anche in termini d’età e di genere; accogliere un maggior numero di rotaractiani nella nostra organizzazione ci aiuterà a diventare ancora più dinamici. Il Rotary può già fare molto: insieme ai rotaractiani diventeremo imbattibili. Lavorando fianco a fianco potremo mettere in pratica il nostro motto “Siate di ispirazione” in tutti i settori della società, per ogni persona che incontreremo.