Mese di aprile
Cari Amici,
il 7 aprile 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha compiuto 70 anni; fondata il 22 luglio 1946 è diventata operativa il 7 aprile del 1948.
Tra i tanti risultati raggiunti voglio ricordare che nel 2015, ultimo anno di cui si hanno dati ufficiali, la mortalità infantile è scesa per la prima volta sotto i sei milioni, con una diminuzione di oltre il 50% rispetto al 1990. Ogni giorno muoiono 19.000 bambini in meno. Secondo le stime più recenti (novembre 2015), ogni anno 303.000 donne nel mondo muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Altre 10 milioni patiscono lesioni, malattie e infezioni che possono provocare sofferenze per tutto l’arco della vita. Il fenomeno è strettamente connesso alla povertà e alla scarsa considerazione dei diritti umani delle donne: il 99% dei decessi avvengono infatti in Paesi a basso reddito, con l’85% dei casi concentrati in Africa sub-sahariana e in Asia meridionale. Comune denominatore dell’attività dell’OMS è la difesa del principio dell’equità nell’accesso alle cure. E proprio a questo sarà dedicata, quest’anno, la Giornata della Salute (World Health Day). Nonostante i progressi compiuti, ancora più di metà della popolazione mondiale non riceve i servizi essenziali di cui avrebbe bisogno. Il tema della giornata sarà infatti “Copertura sanitaria universale: per tutti e dovunque”.
I dati riportati danno un quadro molto significativo delle dimensioni del problema, che sono tali che la Rotary Foundation ha ritenuto di considerare la salute materna ed infantile tra le nostre aree di intervento prioritario. Il RI ha fatto la sua parte con End polio Now che ha ormai quasi raggiunto i tre miliardi di vaccinazioni nel mondo. In Italia il quadro è decisamente più confortante; si parla di circa 50 decessi l’anno legati al parto, e il sistema sanitario nazionale realizza, almeno sotto questo aspetto, la copertura sanitaria universale che l’OMS sta cercando di diffondere quale diritto di ogni singolo individuo. Quest’anno il tema della salute materna e infantile è particolarmente sentito dal Rotary Italiano, tanto che tra poco, alla fina di aprile, si terrà la conferenza del Presidente del Rotary International Jan Riseley a Taranto, proprio su questo argomento, con riferimento a quello che è il principale problema per Noi Italiani: la salute, materna ed infantile dei migranti. A questo proposito voglio sottolineare l’iniziativa che alcuni club del Gruppo Adda stanno realizzando. Quei club sono partiti dalla considerazione che le donne migranti possono essere una risorsa certamente sottovalutata per la società che le riceve e pertanto, pur nel riconoscimento delle reciproche tradizioni e nel rispetto delle diversità come valore universale, occorre instaurare un dialogo con loro, per creare un rapporto di reciproca conoscenza e fiducia che permetta una migliore integrazione culturale, con particolare riferimento all’assistenza sanitaria.
Se tale iniziativa riuscirà a creare un dialogo diretto con le donne migranti, senza intermediazioni culturali, consentirà anche un considerevole miglioramento della salute della madre e del bambino in caso di gravidanza. In tal caso, questo progetto consentirà di fare la differenza su un tema tanto delicato quanto difficile da affrontare in una società matura e strutturata quale la nostra.
Nicola Guastadisegni